2009, un anno in Politica Live – Dodicesimo tempo

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Dodicesima e ultima puntata di questo viaggio attraverso il 2009, appena chiuso e già storia. Dicembre è il mese della ferita, l’attacco, il viso insanguinato, la violenza su Silvio Berlusconi. Un’aggressione, il 13 dicembre, per la quale è naturalmente partita anche l’ipotesi della bufala. Il premier Silvio Berlusconi viene colpito al viso da un uomo, subito dopo il suo comizio in piazza Duomo, a Milano.

L’aggressore si chiama Massimo Tartaglia, ha problemi psichiatrici, e gli ha tirato una statuetta del Duomo in volto. L’aggressore è stato perdonato, nei giorni successivi, dal Cavaliere.

Il gesto di Tartaglia ha dato il via al valzer delle polemiche, alle accuse reciproche su chi potesse creare quel clima di odio che aveva portato a tanto. Clima d’odio cui si è risposto col neonato partito dell’amore. Partito che preoccupa alcuni. Certo è che il volto sangunante di Silvio Berlusconi ha portato, nella storia di questo paese, la consapevolezza di una banalità. I politici hanno un corpo, una fisicità che tutto lo Stato, simpatizzante o meno, ha sentito in quel momento e in quel sangue sul viso.

Berlusconi al Tg1: torno il 7 gennaio

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Al telefono, Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio. Qui il link al video su Repubblica Tv. Una telefonata in diretta al Tg1, la prima volta pubblica e “nazionale” dopo l’aggressione subita da Massimo Tartaglia nelle scorse settimane.

Ha cominciato con quanto accaduto al Papa, Benedetto XVI, nella notte di Natale durante la messa del 24 dicembre. Una vicenda che già è stata paragonata (a torto o a ragione) a quanto accaduto al premier. Berlusconi ha voluto annunciare Urbi et Orbi che è vicino il tempo del suo ritorno sulle scene: tornerà al lavoro, dice, subito dopo le feste, un po’ come tutti gli italiani: il 7 gennaio.

Sono sereno, perchè penso continuamente al fatto di essere stato fortunato perchè altrimenti avrei potuto passare un Natale sottoterra e con questa neve e questo gelo che ci sono a Milano e del Nord non sarebbe certo stato piacevole

Ha voluto anche sottolineare come l’interessamento e l’affetto che gli è stato manifestato in questi giorni in seguito alla vicenda Tartaglia lo abbia fatto sentire felice, ripagandolo di tutte le calunnie di cui sarebbe stato protagonista il questo 2009 al tramonto.

Spinto il Papa: un’altra aggressione in questo 2009 calante

Papa Ratzinger

E’ Natale, un Natale molto strano. L’atmosfera è poco schiacciante, sarà che il freddo glaciale dei giorni scorsi, più “attinente” alle festività, ha lasciato spazio a un caldo primaverile soprattutto da Roma in giù. E’ Natale, quindi cinque giorni prima della fine dell’anno. E davvero credevamo che l’immagine del volto sanguinante di Silvio Berlusconi sarebbe stato il grande, drammatico evento con cui si sarebbe chiuso, per noi italiani, il 2009.

E invece no. C’è un altro squilibrato – una squilibrata, per la precisione – e un’altra aggressione. Non il premier è vittima, ma un’altra massima istituzione. Non dello Stato italiano – anche se tanto si sente, nello Stivale – ma della Chiesa Cattolica. Hanno aggredito il Papa. Durante la Messa di Natale di ieri notte.

Berlusconi: aggressione-bufala?

Come ben noto, in Italia la si fa e la si smonta. Ogni accadimento della vita quotidiana, nazionale e non del Belpaese si presta ad ALMENO una doppia lettura. Accade sempre. Accade per le rivelazioni dei pentiti, per la Rete che si colora di tinte violente, per l’acqua, per i ritardi dei treni. In fondo, il Paese è l’apoteosi del relativismo.

Accade così anche per i fatti di Milano di domenica scorsa, e nella fattispecie per l’aggressione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per mano di Massimo Tartaglia. Cominciano a girare le ipotesi di “bufala”, come quella in questo video. Una montatura a fini mediatici, una messinscena per fare amare ancora di più un leader. Un potere carismatico.

Dopotutto, il complottismo è vocazione tipicamente italica.

Berlusconi: boom di richieste per statuetta Duomo di Milano

il-duomo-di-milanoIn Italia chiunque può diventare famoso e vivere una popolarità inattesa. Oggi tocca a Franco Zambiasi, titolare della “Zambiasi commerciale srl“. Dalla ditta dell’imprenditore, a Lavis, in Trentino, viene la statuetta del Duomo di Milano con cui Massimo Tartaglia ha aggredito Silvio Berlusconi. Zambiasi è il leader in Italia per il settore dei souvenir e dopo il ferimento del premier ha venduto in 3 giorni, quasi 3 mila gadget del Duomo di Milano ed ora è tempestato di richieste dei venditori.

Berlusconi: “L’amore vince sull’odio”

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Verrà dimesso domani, il premier, dopo l’aggressione subita domenica ad opera di Massimo Tartaglia. Nel frattempo il presidente del consiglio scrive e rassicura i suoi, tanti, fan e tutti coloro che hanno espresso solidarietà per quanto accaduto.

Il messaggio è datato 15 dicembre, postato alle ore 12,53 sul sito www.pdl.it. Porta la firma del premier, Silvio Berlusconi, e recita:

Grazie di cuore ai tantissimi che mi hanno mandato messaggi di vicinanza e di affetto. Ripeto a tutti di stare sereni e sicuri. L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio

Aggressione Berlusconi: pro e contro su Facebook

berlusconi_silvioBerlusconi contro Tartaglia. 381.629 contro 48.000, sono i fan di Berlusconi e di Tartaglia su Facebook. Slogan contro il capo del governo impazzano sul social network. “Sposami ti prego”, “O mia bela madunina, che te tiro de luntan”, “amico che hai aggredito il duce sei nel cuore di ogni italiano!”, “Santo subito”, “Io sto dalla parte di Tartaglia” o “Siamo tutti Tartaglia”, i più gettonati. In difesa del Cavaliere in questa particolare sfida postmoderna ci sono diversi gruppi, fra i quali: “Sosteniamo SILVIO BERLUSONI contro i fan di Tartaglia” aperto dalle foto di Giorgia Meloni, Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo e Mariastella Gelmini. Ieri, a 30 minuti dall’aggressione in Piazza del Duomo, su Facebook, Massimo Tartaglia era già diventato un eroe dei giorni nostri.