La Camera approva la manovra. Scontri all’esterno

La Camera ha dato il via libera definitivo, con 314 voti favorevoli e 302 contrari, alla manovra economica, che adesso, quindi, dovrà solo essere firmata dal Presidente della Repubblica ed essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale per diventare legge. Dopo il voto, si è tenuta una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministriper un urgente adempimento“, spiega una nota. Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha spiegato che nel vertice “E’ stato avviato l’iter d’urgenza per trasmettere alle Camere in tempi brevi la bozza di riforma costituzionale licenziata dal Cdm dello scorso 18 luglio”.
In mattinata, il premier Berlusconi si era recato al Quirinale, assieme al sottosegretario Gianni Letta, per un confronto col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla manovra.
Nel corso della seduta alla Camera, sono stati presentati numerosi ordini del giorno da tutti i gruppi politici. Approvato anche quello presentato dal Pd, con il quale il governo si impegna a valutare una revisione dell’articolo 8 della manovra, e uno presentato da Enzo Raisi di Fli per la revisione delle esenzioni fiscali della Chiesa.

Confindustria, Marcegaglia attacca il governo: “Agisca o ne tragga le conseguenze”

Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, intervendo alla festa dell’Udc, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione economica in cui si trova l’Italia, e ha lanciato anche una forte stoccata al governo:

“Abbiamo un problema di credibilità. O il governo, molto velocemente, dimostra che è in grado di fare una grande operazione, in termini di quantità ma anche di equità, superando i veti, oppure penso che dovrebbe trarne le conseguenze perchè non possiamo restare in questa incertezza”

ha affermato.
La leader degli industriali ha inoltre parlato delle dimissioni di Juergen Stark dalla Bce, che sarebbero avvenute in dissenso con l’intenzione della Banca Centrale di acquistare titoli di Stato italiani e spagnoli per sostenere questi due paesi, fra i più indebitati della zona-euro: “Siamo considerati meno credibili della Spagna” ha osservato la Marcegaglia.
Critiche anche alla manovra finanziara appena approvata dal Senato, che sarebbe depressiva, senza interventi strutturali, e che, dice, “per il 60% è composta di nuove tasse“, e farebbe quindi salire la pressione fiscale al 44,5%. La Marcegaglia chiede inoltre che si intervenga sui costi della politica, ma “senza demagogia“, e che si punti alla crescita, abbassando le tasse ai lavoratori e alle imprese, aumentandole invece su iva, patrimoni e rendite.

Il Senato approva la manovra con la fiducia. Disordini all’esterno

Il Senato ha approvato con il voto di fiducia, con 165 si, 141 no e 3 astenuti, il maxiemendamento alla manovra economica, che sostituisce il documento approvato in Commissione Bilancio. Il testo adesso passerà alla Camera, dove dovrebbe comunque essere approvato entro la fine della settimana.
L’importo complessivo della manovra, con gli ultimi ritocchi, arriva a 54,2 miliardi di euro, e con le ultime modifiche si dovrebbero avere altri 4,3 miliardi per l’anno prossimo derivanti, in buona parte, dall’aumento dell’Iva dal 20 al 21%. Previsto anche il contributo di solidarietà del 3% sui redditi oltre i 300 mila euro, e l’aumento graduale, dal 2014, dell’età di pensionamento delle donne nel settore privato. Introdotto anche il carcere per coloro che evadono per un ammontare di oltre tre milioni di euro e per un importo che superi il 30% del fatturato.
Per il Codacons, l’aumento dell’Iva potrebbe costare fino a 385 euro all’anno per una famiglia di quattro persone, mentre Federconsumatori punta l’indice sui rincari della benzina.
Nonostante l’approvazione della manovra, però, l’umore nella maggioranza è tutt’altro che buono. Il sottosegretario Gianni Letta ha affermato oggi: “Il momento che attraversiamo ci vede vivere settimane difficili e amare“, riferendosi, forse, anche alle tensioni verificatesi tra Berlusconi, Tremonti e parte della Lega sull’impostazione del decreto. Il premier, da parte sua, deve gestire il caso Tarantini, e teme, forse, la diffusione di altre intercettazioni che lo possono riguardare e le possibili ricadute della vicenda anche all’estero.

Il governo mette la fiducia sulla manovra: “La crisi è grave”. L’Iva arriverà al 21%

Nonostante le smentite iniziali, il governo sembrerebbe intenzionato a porre la fiducia sul voto di domani al Senato sulla manovra finanziaria. Il premier Berlusconi, durante la riunione del governo, avrebbe detto infatti: “Bisogna fare in fretta“.
Il testo iniziale del decreto sarebbe stato intanto oggetto di ulteriori modifiche anche di rilievo, come l’aumento dell’Iva dal 20 al 21%, il contributo di solidarietà del 3% per i redditi superiori a 300 mila euro (non 500 mila, come previsto inizialmente), e l’aumento dell’età pensionabile per le donne nel settore privato già dal 2014. Potrebbe invece essere cancellata la norma che prevedeva il carcere per chi evade oltre i 3 milioni di euro, norma poco gradita al premier, che avrebbe avuto rassicurazioni in tal senso.
Previsto per giovedì, invece, un consiglio dei ministri che dovrebbe varare un disegno di legge per inserire l’obbligo del pareggio di bilancio nella Costituzione, abolire le province e dimezzare il numero dei parlamentari.
Stamattina si è tenuto un vertice a Palazzo Grazioli tra i principali leader del centrodestra, per decidere gli ultimi ritocchi alla manovra; erano presenti,oltre al premier Berlusconi, il ministro dell’Economia Tremonti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro Calderoli, i capigruppo del Pdl Cicchitto e Gasparri e della Lega Bricolo.

Manovra, Bagnasco: “Non colpire le famiglie”. Il governo pensa alle dismissioni degli immobili

Sulla manovra fiscale si è pronunciata anche la chiesa, col presidente della Cei, Card. Angelo Bagnasco, che, intervistato a Madrid dalla trasmissione Radio Anch’io, ha toccato il tema dell’evasione fiscale, dicendo: “Le cifre sull’evasione fiscale sono impressionanti”. Da Bagnasco è venuto inoltre un richiamo alla centralità del ruolo della famiglia, e la richiesta che questa sia tutelata nelle scelte della politica: “Se non sono al centro della politica generale, la persona e la famiglia grembo naturale della vita, la società non avanza” ha affermato.
Infine, il cardinale ha in parte corretto quanto veniva scritto alcuni giorni fa dall’Avvenire, quotidiano della Cei, che chiedeva un ridimensionamento dei fondi destinati alle missioni all’estero, data la particolare situazione economica. In proposito, Bagnasco ha affermato: “Prima di fare i conti dobbiamo chiederci quale approccio utilizzare rispetto alle situazioni drammatiche di altre parti del mondo“.
Intanto, riguardo alla manovra, il governo starebbe accantonando l’ipotesi di un altro scudo fiscale, dopo che questo era stato stroncato dal Pd, ma non era piaciuto neanche a molti esponenti del governo, come Romani, Matteoli e Calderoli.
Si starebbe pensando, piuttosto, di far cassa tramite nuove dismissioni degli immobili dello Stato, come caserme e uffici della pubblica amministrazione: il patriumonio dello Stato ammonterebbe infatti a ben 500 miliardi di euro, di cui il 40% sarebbe “potenzialmente disponibile“.

Passa la manovra al Senato, ma Tremonti dice: “Siamo sul Titanic”

Foto: AP/LaPresse

Il Senato ha approvato oggi, con 161 si, 135 no e 3 astenuti, la manovra economica, che adesso passa quindi alla Camera per essere varata definitivamente nel pomeriggio di domani. Da Zagabria, dove si trova in visita, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso soddisfazione per la rapidità con cui si è arrivati già all’approvazione della manovra, definendolo “Un miracolo“. Soddisfatto anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, per il quale la manovra è fatta “per il bene comune“, ma che poi, riguardo alla crisi economica, avverte: “Senza pareggio il nostro paese sarà divorato dal debito. Siamo come sul Titanic: non si salvano neanche i passeggeri di prima classe“.
Di fatto, però, la manovra reintrodurrebbe il tichet sanitario (10 euro per le visite specialistiche ambulatoriali e 25 euro per i codici bianchi al pronto soccorso), e apporterebbe tagli lineari a tutte le agevolazioni fiscali. Previsto anche un contrbuto di solidarietà del 5-10% per le pensioni più ricche, quelle che superano i 90 mila euro l’anno. La manovra dovrebbe avere un valore totale, al 2014, di oltre 70 miliardi di euro.
Un emendamento del governo prevedeva inoltre la liberalizzazione degli ordini professionali di avvocati e notai, ma i numerosi appartenenti a queste categorie presenti sui banchi della maggioranza hanno minacciato di non votare la manovra, costringendo così il governo ad eliminare tale emendamento.

Annozero, l’ombrellone

annozero

Pronti? Anche ad Annozero, come già a Ballarò martedì scorso – quando ha chiamato il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi – si parla di manovra: la puntata di oggi, giovedì 3 giugno 2010, si chiama L’ombrellone. Difficile che si ripeta una chiamata del premier questa volta a Michele Santoro.

Al centro della discussione la manovra finanziaria da 24,9 miliardi di euro varata dal Governo Berlusconi, la crisi economica, i privilegi della casta, la nuova politica fiscale e i sacrifici richiesti agli italiani per evitare un crack finanziario simile a quanto successo in Grecia. Ospiti in studio il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il leader del Partito democratico Pier Luigi Bersani.