Abruzzo, cemento e sabbia

Terremoto in Abruzzo, la macchina della giustizia si sta muovendo. Il numero delle vittime è salito a 294. Non ce l’ha fatta un uomo di 59 anni. Qui trovate la mappa delle tendopoli.

Molto probabilmente non ci saranno indagati, perché gli indagati saranno anche arrestati

Queste le parole, al Tg1, del procuratore della Repubblica presso il Tribunale dell’Aquila, Adriano Rossini. E’ stata, infatti, avviata unìinchiesta per fare luci su eventuali responsabilità per i crolli rovinosi avvenuti con il sisma nella regione abruzzese. Controlli previsti su ciò che rimane di quei palazzi. Analisi e verifiche. L’Italia, ammesso che continui questo picco di emotività, sta a guardare.

Abruzzo, intervista a Cortesi, coordinatore CISL Corpo forestale dello Stato

Abruzzo. Si riceve e si pubblica l’intervista a Pier Giorgio Cortesi (Coordinatore Nazionale CISL Corpo forestale dello Stato) di Gianni Lattanzio (Segretario nazionale Associazione Ambientevivo).

I mezzi di comunicazione, in questi giorni, hanno portato nelle case di tutto i mondo le immagini ed il grido di dolore delle popolazioni abruzzesi della zona aquilana colpita duramente dal sisma del 6 aprile. Un dolore che suscita interrogativi in ognuno, a ridosso della Pasqua, sulla vita e sulla morte ma anche sulla corretta gestione del territorio e del nostro patrimonio architettonico e soprattutto sulla sicurezza.

Per approfondire quello che rischia di essere solo sensazione abbiamo incontrato un protagonista, che è riuscito a sfuggire alla furia devastatrice del 6 aprile e mettersi al servizio di quelli più sfortunati, rimasti intrappolati tra le macerie: Pier Giorgio Cortesi, Coordinatore Nazionale CISL Corpo forestale dello Stato.

Berlusconi, se il terremoto è come un camping

Berlusconi e il camping. Berlusconi e le gaffe. Digitate – al momento – di Google le parole chiave “Berlusconi” e “camping”. Vi uscirà, in questo momento, come primo risultato questo sito australiano.

Napolitano è a L’Aquila. Il Papa ci andrà – dopo una via crucis più compita in quel di Roma, però. La tragedia è immane e l’Italia ne esce non solo distrutta, ma in piena vergogna. E oggi questa notizia che l’Italia che non si vuole dare. Una notizia che è assai meno importante dei fatti. Ma che è Italia anch’essa. La gaffe di Silvio è grave, anche se ci siamo abituati. La gaffe non viene riportata, per ora, né su Repubblica, nè sul Corriere. A L’Aquila c’è un’atmosfera spettrale. Una città letteralmente rasa al suolo. Ma qualcuno riesce a tornare in auge con la menata dell’ottimismo. E’ il nostro Premier.

Abruzzo, terremoto e inchieste. E il fotografo si finse prete

A L’Aquila non c’è più nessuno. Il sindaco ha predisposto la chiusura del centro storico. A L’Aquila non c’è più nessuno. I fantasmi ve li racconta Daniele Mastrogiacomo qui. Le vittime accertate sono, ad ora, 272. Più di 1100 i feriti, di cui almeno un centinaio in condizioni gravi. Il numero dei morti sale. Basta controllare per più volte durante la giornata un qualsiasi giornale o una qualunque agenzia.

Un fascicolo contro ignoti sul terremoto, indagando per disastro e omicidio colposo, è stato aperto presso la Procura de L’Aquila. Un atto dovuto, fanno sapere. Ed ecco un’altra news.

Abruzzo, nuova scossa

La terra trema ancora. Terremoto Abruzzo. Il bilancio ufficiale, ad ora, è di 230 persone. Cinquanta i dispersi, oltre 150 le persone salvate. Il numero dei feriti supera di poco le 1000 persone, delle quali 500 già ospedalizzati. Silvio Berlusconi ha parlato oggi di 100 di loro in condizioni difficili. Per altre 48 ore si continuerà a scavare e ad estrarre corpi, sperando di trovare ancora vivi i dispersi. E io, a Roma, mi giro ogni cinque minuti a guardare il lampadario, dopo la scossa delle 19.47.

20 tendopoli dotate di 16 cucine da campo sono state allestite o sono in corso di allestimento. Una delle notizie di queste ore riguarda la grande solidarietà giunta da ogni parte del ondo. Silvio Berlusconi ringrazia sentitamente. Prima assicura: l’Italia farà da sè. Salvo poi aprirsi alla telefonata dell’abbronzato Obama.

Il terremoto nell’oscurità della Capitale addormentata

“Che facciamo? Copriti, forse c’è da scappare via. Che ne so come sono messe queste mura…”. Un rumore incredibile nella notte serena della città. Un boato sordo, e poi la terra ha cominciato a tremare. Urla dalle case, dove la gente corre: “Svegliati, alzati, c’è il terremoto”.

“Sentivo tutte le porte cigolare. Io ho paura. E mò chi dorme più….”. Sono attimi dalla durata infinita per tutti. La signora, capelli bianchi e viso smarrito, si affaccia preoccupata dal quinto piano di un enorme palazzo in via Tripoli. L’edificio è il più alto della zona. La sua voce è un fremito. Continua a parlare, sperando che i vicini continuino a rimanere affacciati, forse a farle compagnia. Anche tante altre teste sbucano fuori dalle finestre e dai balconi. Sono anziani, nella maggior parte dei casi. Vivono da soli, e passeranno il resto della nottata in bianco.

Terremoto in Abruzzo

3.32. Non c’è nulla da aggiungere. Stanotte anche Roma ha sentito quella scossa. La parola d’ordine diventa solidarietà e aiuto. Se possibile, e il più possibile. I giornali e le agenzie parlano di oltre 100 morti ad ora, le 17.10.
Su IoChatto una lista di primi gruppi che si sono spontaneamente formati su Facebook. All’appello a donare sangue hanno risposto in molti, tanto che un paio di ore fa il presidente della Regione, Gianni Chiodi ha fatto sapere che non serve più sangue.