Omicidio Bhutto: Scotland Yard sulle tracce dell’assassino

E’passata ormai una settimana dall’omicidio a Benazir Bhutto, avvenuto il 27 dicembre scorso, a Rawalpindi. Molti sono i fatti che si sono susseguiti, sia politici, come la salita a leader del PPP del figlio di Benazir, Bilawal, sia di costume, con lo stesso figlio definito dai media un politico “very cool”.

Ma non è questo che il Pakistan sta cercando di scoprire. E lo si evince dalle parole del presidente del paese, Pervez Musharraf che con un sintetico

Non sono del tutto soddisfatto

E con questi fanno… 346

346. Tanti sono i morti che ha portato il violento dopo-elezioni keniano. Un dato aggiornato nelle ultime ore, con i quattro manifestanti uccisi a Migori, nella provincia occidentale di Nyanza, durante un assalto al commissariato di polizia. E questo solo secondo i dati ufficiali.

Ma nonostante i “numeri”, che riportano una situazione tragica per il paese più importante dell’Africa orientale, la situazione sembra finalmente in via di risoluzione, sia grazie ad una mediazione internazionale sia grazie ad un intervento giudiziario “super-partes”.

Pakistan, lento ritorno alla normalità?

Pervez Musharraf

La situazione sembra più tranquilla, in Pakistan. Dopo l’annuncio della decisione ufficiale e finale di rimandare le elezioni, previste per l’8 gennaio, al 18 febbraio prossimo, la crisi politica sembra lentamente stabilizzarsi. I principali partiti si stanno preparando alla data delle votazioni, e l’opposizione, dopo l’assassinio di Benazir Bhutto e sulla scia della tragedia del 27 dicembre a Rawalpindi, sembra destinata ad ottenere ampi consensi.

Pakistan, elezioni rinviate e Musharraf in odor di santità

Musharraf tv

Alla fine, le elezioni sono state rinviate davvero. “Motivi tecnici”, spiegano le fonti ufficiali. E la Commissione Elettorale Pakistana rimanda il momento della verità al prossimo 18 febbraio. Il Partito del Popolo Pakistano, fu di Benazir Bhutto e ora del marito e del figlio, avrebbe, lo si è detto, evitato il rinvio delle legislative. O, se proprio, una data un po’ più vicina. “Dopo quanto accaduto, andare al voto è complicato. Il Paese è nel caos, alcuni seggi sono stati incendiati, le schede sono sparite, dobbiamo rimettere tutto in piedi. La prima data utile è quella“, ha spiegato Qazi Muhammad Farooq, responsabile della commissione.

Elezioni rinviate in Pakistan

Bhutto

E’ quasi ufficiale: il Governo del Pakistan ha deciso di rimandare di “almeno quattro settimane” le elezioni previste per l’8 gennaio. Una decisione presa in conseguenza dell’omicidio della leader dell’opposizione, Benazir Bhutto, a Rawalpindi giovedì scorso, e dagli scontri scoppiati su tutto il territorio. Ma l’opposizione, ora passata sotto la guida di Bilawal, 19enne figlio della Bhutto, non è d’accordo con il rinvio. “Non vogliamo alcun rinvio“, ha dichiarato il portavoce del Partito, Farzana Raja, perchè, spiega, sarebbe solo vantaggioso per le forze di governo.

Bilawal, il successore di Benazir Bhutto

Zardari

 

 

Ha solo 19 anni, Bilawal Zardari. Ha pianto dietro al feretro di sua madre. Travolto dagli eventi. Ne ha letto le volontà. E ora, il figlio di Benazir Bhutto è stato nominato Presidente del Partito del Popolo del Pakistan dai dirigenti del Partito stesso. Suo padre, Asif Ali Zerdari, vedovo della leader dell’opposizione assassinata giovedì scorso a Rawalpindi, sarà co-presidente.

Pakistan, sospesa la campagna elettorale

Bhutto e marito

Il destino delle elezioni in Pakistan si decide in queste ore. Il Presidente Musharraf ha ufficialmente sospeso la campagna elettorale. Il Partito del Popolo Pakistano deve scegliere ora chi succederà a Benazir Bhutto. E le elezioni, previste per il prossimo 8 gennaio, verranno probabilmente slittate a marzo.

Pakistan, Musharraf duro contro la rivolta

 Pakistan

Pugno di ferro: queste le parole d’ordine del Presidente Perez Musharraf per stroncare la rivolta che in queste ore sta incendiando il Pakistan. Manifestazioni a Lahore e nelle principali città. Il bilancio dei disordini è di 38 morti. A Karachi, uomini mascherati hanno teso un agguato a un giovane sostenitore della leader assassinata, uccidendolo, e ferendone un altro. Le elezioni previste per l’8 gennaio sono sempre più incerte, e nelle prossime ore il partito di Benazir Bhutto deciderà se boicottarle o meno. I misteri irrisolti dell’assassinio dell’ex premier e della sua dinamica sono, intanto, ancora tanti.