Di Pietro: “Le chiamano riforme, ma sono furbate”

antonio-di-pietro_cIl leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commenta con i cronisti presenti a Montecitorio l’incontro che ieri si è svolto ad Arcore:

Gli accordi fatti al di fuori del Parlamento sono spartizione del bottino e lottizzazione. Per noi non esistono, le chiamano riforme ma sono furbate. La gente muore di fame a forza di mangiare pane e riforme. Ma riforme di che?

Questi si riuniscono ad Arcore ogni fine settimana semplicemente per decidere chi deve andare a fare il presidente della Repubblica, chi il presidente del Consiglio, chi il governatore di qua o di là. Ma gli italiani senza lavoro e quelli che non arrivano a fine mese, a quali riforme si appellano?

Per questo invogliamo tutti i parlamentari a fare una ferma presa di posizione perchè finalmente in Parlamento si portino riforme che interessino ai cittadini, non soltanto le carriere personali.

1 commento su “Di Pietro: “Le chiamano riforme, ma sono furbate””

  1. Per questo invogliamo tutti i parlamentari a fare una ferma presa di posizione perchè finalmente in Parlamento si portino riforme che interessino ai cittadini, non soltanto le carriere personali.

    Ma Di Pietro sa che tutti i parlamentari (quindi anche i suoi) sono nominati(non eletti) dalle segreterie di partito e che MAI assumerebbero “una ferma presa di posizione” nei confronti di chi li ha messi sui quei banchi?
    Politici ipocriti: restituite al popolo la “sovranità” che gli avete usurpato con il “porcellum”, cioè quella di poter scegliere direttamente i propri rappresentanti in Parlamento. Solo così i parlamentari potrebbero assumere una “ferma presa di posizione”.

Lascia un commento