Report, cronache dalla Birmania

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Report, il programma di Milena Gabanelli, andrà in onda stasera, domenica 6 giugno alle 21.30, su Rai Tre come al sollito. La puntata si intitola ”Birmania: cronaca di un paese blindato”. L’autore è Anders Ostergaard. E si parla do libertà, anche di stampa.

Ecco la sinossi, dopo il salto.L’inchiesta che meglio rappresenta il significato di censura ed eliminazione della libertà di stampa. BURMA VJ, Candidato all’Oscar 2010 per il Miglior reportage, racconta la rivoluzione birmana di 3 anni fa attraverso le immagini dei videoreporter clandestini di Democratic Voice of Burma che, rischiando torture e carcere, sono l’unica fonte di informazione da un paese in pugno a una spietata dittatura militare e impraticabile per i giornalisti stranieri. A coordinare un piccolo gruppo di giornalisti muniti solo di telecamere amatoriali e videotelefoni, è Joshua, 27 anni.

E’grazie a loro che il mondo intero ha potuto vedere le immagini della rivolta dei monaci buddisti, scesi per la prima volta in piazza per guidare i cittadini birmani in una protesta contro il regime. Contrabbandati fuori dalla Birmania, i nastri dei reporter di Democratic Voice of Burma sono diventati il materiale prezioso che il regista Anders Ostergaard e i suoi montatori, hanno trasformato in uno dei documentari di denuncia sui diritti umani piu’ forti e importanti degli ultimi anni, come confermato dagli oltre 40 premi vinti nei festival in tutto il mondo e dalla nomination all’Oscar.

In onda stasera anche “Il valzer dei tagli“, di Alberto Nerazzini.
Se c’è un comparto che non viene toccato è quello della sanità”, dice Tremonti presentando la manovra finanziaria. E’ veramente così? Quali conseguenze ci saranno sul sistema salute? Le Regioni, che privatizzano sempre piu’ i servizi sociali e sanitari, come faranno domani con 10 miliardi di risorse in meno?

Per la rubrica Com’è andata a finire? andrà in onda “Gli esternalizzati“, aggiornamento del  12/11/2006, di Michele Buono e Piero Riccardi.

Dopo 4 anni di proteste e 9 di lavoro effettivo, ausiliari e infermieri che lavoravano per l’ospedale Sant’Andrea di Roma, forniti da ditte e cooperative, sono diventati dipendenti a tutti gli effetti. Report ha seguito la lotta per l’assunzione durante questi quattro anni, raccontando e dimostrando come l’assunzione diretta avrebbe comportato un risparmio per le casse dell’ospedale e dunque dell’assistenza pubblica laziale. Senza contare il miglioramento della vita quotidiana dei lavoratori e delle loro famiglie a seguito della stabilizzazione. Ad aprile l’assunzione e a maggio la festa. Questo breve aggiornamento delle puntate precedenti è la cronaca del coronamento di un sogno vissuto durante i festeggiamenti per l’assunzione.

E anche ”Province per tutti“, aggiornamento del  01/04/07, di Bernardo Iovene.

Nel 2007 i commissari delegati si stavano occupando della costituzione delle nuove Province di Fermo, Barletta – Andria – Trani. Stavano organizzando il trasferimento del personale della provincia madre, e degli uffici statali: la Prefettura, la Questura e i vari Ministeri. Per ogni nuova provincia la spesa prevista era di 50 milioni di euro. Nella piccola provincia di Barletta Andria Trani, con tre capoluoghi, c’erano problemi sull’ubicazione della Prefettura, tutto era bloccato. A tre anni di distanza come è andata a finire? Sia Fermo che nella BAT ci sono state le elezioni e sono stati eletti i consigli e le giunte. Il patrimonio della provincia di Ascoli e di Bari e’ stato diviso in proporzione con le nuove province, ma non tutto e’ filato liscio, cosi’ come per il personale costretto a trasferirsi nelle nuove province.

La Goodnews di questa settimana s’intitola ”Vacanze senza pizzo”, di Giuliano Marrucci

Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Con questo slogan un gruppo di giovani siciliani, da qualche anno sta mettendo insieme tutti quelli che di estorsioni non ne possono piu’ e hanno deciso di dirlo forte e chiaro. Una rete di commercianti, professionisti, operatori turistici e altro ancora che e’ cresciuta di giorno in giorno, fino ad arrivare a poter garantire una lunga vacanza in Sicilia, senza mai incorrere il rischio di vedere i propri soldi finire in tasca alla mafia. Una vacanza senza pizzo.

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