Fiat annuncia nuovi piani per l’Italia

Fiat scommette (forse) sull’Italia, e l’Italia – nella figura del premier Mario Monti – ringrazia. Il presidente del Consiglio, in visita alla fabbrica Melfi di Fiat, è stato accolto da un nutrito gruppo di lavoratori, che hanno applaudito il vertice dell’esecutivo poco prima dell’incontro di quest’ultimo con il top management dell’azienda torinese. Dal colloquio è uscita una rinnovata volontà, da parte di Fiat, di investire nel nostro Paese, con proclami importanti (“non per deboli di cuore” – ha dichiarato Marchionne) e promesse che rassicurano. Ci sarà da fidarsi?

Nelle sue dichiarazioni, Marchionne ha invitato a “non arrendersi alle difficoltà” nei momenti difficili come questo, in cui ci sarà “un mercato dell’auto ancora molto debole per tutto il 2013 (…) Fiat non intende però tirarsi indietro”. Di contro, Monti ha ringraziato i vertici Fiat per aver scommesso sull’Italia e per il senso di responsabilità mostrato. Il presidente del Consiglio ha ricordato come proprio a Melfi, nel 1993, sia nata la Punto, e come “oggi nasce punto e a capo, cioè una svolta, una ripartenza nel rapporti tra la Fiat e l’Italia (…) Mi sembra che oggi vinca quell’Italia attiva, che sa rimboccarsi le maniche nonostante le molte difficoltà esistenti”.

Monti ha poi parlato del Paese, ricordando come poco più di un anno fa la nazione avesse la febbre alta e non fosse sufficiente un’aspirina, bensì una medicina amara non facile da digerire, ma assolutamente necessaria “per estirpare la malattia”. Adesso – ha proseguito Monti – “Sarebbe irresponsabile e penso che nessuno voglia farlo, dissipare i tanti sacrifici che gli italiani si sono assunti. Non oso pensare che qualcuno pensi di dissipare questi sacrifici”.

Soddisfatto anche il presidente Elkann, che ha ricordato come a Melfi “verranno prodotti due nuovi modelli che saranno la base per la strategia per i prossimi anni. Qualcuno ha detto che l’alleanza con Chrysler ha tolto qualcosa all’Italia, oggi è la dimostrazione del contrario” (vedi anche Mario Monti lascia l’Italia senza alternative).

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