Berlusconi? Cadrà a marzo

luttazzi-berlusconiNo, a dirlo non è lui – naturalmente – e men che mai l’opposizione (il Pd? L’Italia dei Valori? Casini – è ancora opposizione?). A dirlo non è Michele SantoroEnzo Biagi (bonanima). Ma uno che  con i suddetti ha avuto a che vedere, condividendo destini di editti. Si chiama Daniele Luttazzi e probabilmente ogni tanto fa visita al premier nei suoi incubi peggiori. Ricordate? Correva l’anno 2002, ed era aprile. Il giornalista Simone Collini de L’Unità definì le parole del premier da Sofia diktat bulgaro.

In quell’occasione, Silvio Berlusconi ebbe a dire che c’era stato un uso criminoso della televisione pubblica da parte – appunto – dei giornalisti Enzo Biagi e Michele Santoro e dell’autore satirico Daniele Luttazzi. Aggiunse Silvio che sarebbe stato preciso dovere della nuova dirigenza Rai non permettere più il ripetersi di tali eventi. E nel giro di pochi mesi i tre non lavorarono più in Rai – Biagi e Santoro per alcuni tempi, Luttazzi parla per sè stesso di confino mediatico.

Ma non si ferma e prevede: Silvio Berlusconi è finito, a marzo cade.

Lo si ama o lo si odia ferocemente, Daniele Luttazzi. Non è un personaggio privo di capacità di creare delle reazioni, anzi. Positive, molto, o estremamente negative. E nonostante tutto, o forse anche grazie a quanto accaduto, Daniele Luttazzi va avanti con la sua stagione teatrale, portando uno spettacolo dal titolo a dir poco “pesante”: Va’ dove ti porta il clito. Luttazzi va anche in giro, in tournèe musicale per i club. Cura il suo blog, che in molti conoscono bene (chi per seguirlo, chi per, semplicemente, evitarlo, certo).

Ha anche sul groppo un libro che esce con l’editore Feltrinelli, dal titolo La guerra civile fredda. E in un’intervista in esclusiva per il blog Monty Brogan de La Stampa e per MicroMega parla anche, ahilui, di Silvio Berlusconi.

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