Delitto di avetrana, scatta l’arresto per Cosima Misseri

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Concorso in omicidio, è questa l’accusa che i pm che seguono il caso di Avetrana hanno notificato alla zia di Sarah Scazzi, Cosima Misseri, la donna che da tempo era sospettata di aver in qualche modo partecipato all’omicidio di Sarah, ieri sera è stata arrestata dai Carabinieri che l’hanno condotta nel carcere dove sono detenuti anche il marito e la figlia. Prima dell’arrivo in carcere è stata condotta in Caserma dove ha incontrato il suo avvocato che l’ha poi accompagnata in carcere.

Durante l’arresto fuori dall’abitazione di Cosima, si è riunito un gruppo di persone che le ha urlato “Assassina!”, mentre la donna veniva portata via dai carabinieri è partito un lungo applauso rivolto alle forze dell’ordine. Ed è propri su questo evento che l’avvocato di Cosima Misseri, Franco de Jaco si sofferma a commentare: “Era distrutta, fuori dalla caserma c’è stata un’aggressione – aggiunge – consistita in un applauso di scherno. E’ una degenerazione ingiustificata dovuta alla pressione delle tv. Capisco il risentimento ma la gente non ragiona, odia”.

Sabrina Misseri resta in carcere

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Sabrina Misseri, la cugina di Sarah scazzi, deve rimanere in carcere. Questa è stata la risposta del giudice al ricorso fatto dagli avvocati della ragazza, successivamente alla richiesta di scarcerazione perché non colpevole. Entro massimo un mese, verranno depositate le motivazioni per il quale il giudice non ha accettato il ricordo fatto dagli avvocati al tribunale di Taranto.

I legali di Sabrina Misseri lo dichiarano come un successo. La decisione presa dalla cassazione di non accettare la scarcerazione della ragazza, è un successo “un successo anche se non apre le porte del carcere” così commentano gli avvocati di Sabrina, ed aggiungono “riapre il processo nei confronti di Sabrina che ormai, per tutti, si era già concluso con la sua colpevolezza”.

Un secondo cellulare di Sarah Scazzi è al vaglio degli investigatori

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Cellulare Sarah Scazzi. Un secondo telefono mobile è analizzato dai carabinieri dei Ris di Roma per cercare di fare luce sull’omicidio della giovane di Avetrana, avvenuto il 26 agosto scorso. Gli inquirenti sperano che dall’esame dell’apparecchio possa emergere qualche elemento utile alle indagini.

Indagini che si stanno sempre più direzionando verso le comunicazioni telefoniche. Nei giorni scorsi, infatti, i Ros dei carabinieri di Lecce hanno fatto visita a casa Misseri per verificare le celle telefoniche attive in quella zona e per incrociare tempi e posizioni delle persone coinvolte nella morte della 15enne.

Mamma Sarah Scazzi: “Disposta a perdonare in cambio della verità”

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Mamma Sarah Scazzi. La signora Concetta Serrano Spagnolo è disposta a perdonare la sorella Cosima, moglie di Michele Misseri e mamma di Sabrina, in cambio della “verità” sulla morte della figlia. “Stanno facendo a Michele quello che hanno fatto a me, questa è la verità. Lo stanno condizionando – dice Concetta parlando della sorella e della nipote – in un abbraccio mortale, non lo fanno respirare, lo vogliono annullare, come fecero con me quando fingevano di sostenermi. Fanno pressione su di lui per fargli dire che Sabrina è innocente”.

Documenti sequestrati nella cella di Michele Misseri

Documenti Michele Misseri. Ieri gli investigatori hanno sequestrato carte ritenute “interessanti” nella cella dello zio di Sarah Scazzi, accusato, assieme alla figlia Sabrina, dell’omicidio della nipote.

Secondo i quotidiani sono proprio le lettere inviate alle figlie al centro di questa operazione disposta dalla Procura della Repubblica di Taranto.

Omicidio Sarah Scazzi: Michele Misseri aiutato a occultare il cadavere?

Omicidio Sarah Scazzi.

Il procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino, e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero, nel decreto con cui vietano a Michele Misseri di comunicare a terzi circostanze relative alle indagini, hanno scritto che le esigenze degli inquirenti mirano all’”l’individuazione di eventuali correi di Misseri nella condotta di soppressione del cadavere” e “nell’accertamento e nell’acquisizione di ulteriori elementi legati al movente dell’omicidio”.

Omicidio Sarah Scazzi: il colpo di scena, Sabrina Misseri in stato di fermo – FOTO DELLA GIORNATA

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Sabrina Misseri è stata posta in stato di fermo in seguito all’interrogatorio durato sei ore davanti al procuratore di Taranto, Franco Sebastio. La cugina di Sarah Scazzi è “gravemente indiziata – come riportato in una nota di poche righe della stessa procura tarantina – dei delitti di concorso in omicidio e sequestro di persona”.

La ragazza non avrebbe fatto alcuna ammissione di responsabilità ma la sua versione contrasta con quella di suo padre, Michele Misseri, auto accusatosi dell’omicidio della nipote quindicenne. In particolare, non avrebbe convinto la ricostruzione dell’omicidio mostrata dal Misseri agli inquirenti. Per le contraddizioni del padre, si sono  accresciuti i sospetti su Sabrina. E’ un colpo di scena che va a intristire ulteriormente una vicenda già amara: il lavoro degli inquirenti, proseguito anche nei giorni successivi all’ammissione del Misseri, è stato quello di stringere il cerchio intorno a Sabrina, sulla quale peserebbe anche il contenuto di alcune intercettazioni ambientali.

LA CRONACA DEL POMERIGGIO

Novità in merito all’omicidio di Sarah Scazzi: nel corso del pomeriggio, infatti, è stata interrogata come “persona informata sui fatti” Sabrina Misseri, cugina della vittima e figlia di Michele, l’uomo che ha confessato l’uccisione della quindicenne di Avetrana.

Avetrana (Ta): dov’è finita Sarah Scazzi?

Dodici minuti. Alle 14.30 del 26 agosto scorso, Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana (Ta) scomparsa nel nulla da sei giorni, fa uno squillo dal suo cellulare alla cugina, per segnalarle di essere appena arrivata a casa: poi, si sarebbero dovute incontrare per dirigersi al mare. Un tranquillo pomeriggio di fine estate. Ma alle 14.42 il cellulare di Sarah è spento: all’appuntamento con la cugina non arriverà mai. E dell’adolescente di Avetrana si perdono le tracce. Di prassi, dopo lo scadere delle 48 ore, iniziano le ricerche da parte delle forze dell’ordine: oramai sembra essere del tutto sfumata l’ipotesi dell’allontanamento volontario e quella più attendibile è che la ragazza possa essere stata vittima di un sequestro.

IPOTESI RAPIMENTO – Probabilmente o costretta a salire con la forza a bordo di un’auto, o invitata da qualcuno che conosceva, la sua ultima “traccia” è – come detto – legata al telefonino, che risulta spento 12 minuti dopo essere uscita dalla sua abitazione. Da giorni investigatori, volontari e amici stanno cercando Sarah dappertutto, setacciando il territorio intorno ad Avetrana anche con le unità cinofile, esplorando casolari abbandonati, vecchie cave di tufo e canali. Da ieri però, le ricerche sono state estese anche a ridosso delle province di Brindisi e Lecce, confinanti con il territorio di Avetrana. I familiari di Sarah, che hanno sin da subito escluso l’ipotesi di una fuga amorosa, sono sempre più convinti che sia stata rapita. Intanto, nella giornata di ieri sono stati sentiti dagli inquirenti gli amici della ragazza, un gruppo di giovani da cui lei, più piccola anche di 10 anni, era considerata la “mascotte”.