Nucleare: Consiglio dei ministri contro Puglia, Campania e Basilicata

centrale_nuclearePuglia, Campania e Basilicata dicono no al nucleare. Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare alla Corte Costituzionale l’impedimento di queste regioni all’istallazione di impianti nucleari nei loro territori. Lo riferiscono fonti governative, le quali sottolineano chei promotori della decisione sono il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, e il ministro degli Affari Regionali, Raffaele Fitto.  “L’impugnativa delle tre leggi – dice Scajola in una nota diffusa alla stampa – è necessaria per ragioni di diritto e di merito”.

Nucleare, dopo le Regionali la resa dei conti?

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A (provare a) scatenare le ire dei contrari al nucleare (oggi Lucia Annunziata ha proato, naturalmente, a mettere in crisi Nichi Vendola, suo ospite a In 1/2 ora. La figliola non ne è uscita bene, e non solo gli osservatori più raffinati, ma anche quelli più distratti hanno potuto sospettare chi ci fosse – nominato più volte – dietro a quelle domande. Ma Vendola ha ribaltato i giochi e dato dei contenuti, con buona pace della giornalista) è un’intervista di oggi su L’Unità a Claudio Scajola, ministro per lo sviluppo economico.

Finalmente il progetto del governo sul nucleare è chiaro: scavalcare totalmente le popolazioni, precludendo ogni possibilità di decidere sul destino del proprio territorio; non sfruttare le possibilità di occupazione, lasciando alle nostre imprese solo le briciole della bassa manodopera; abdicare in favore dei privati sulla programmazione. Ovvero, l’esatto opposto di ciò che ha in mente la Regione Lazio in tema di energia

Tuona oggi l’assessore regionale agli Enti locali, alle reti territoriali energetiche, portuali, aeroportuali e dei rifiuti, Giuseppe Parroncini. Il tema riguarda da vicino Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, papabile per ospitare una centrale.

Nucleare, Scajola: “Porterà una riduzione delle bollette”

claudio-scajolaPenso che con una quota del 25% di nucleare a regime i costi possano scendere del 25-30% con un significativo effetto sulle nostre bollette”. L’ha detto Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, secondo cui il ritorno al nucleare porterà in Italia un abbassamento dei costi energetici. Intervistato da Il Giornale, Scajola sottolinea che “il ritorno al nucleare è un punto essenziale del programma del governo Berlusconi”. Le nuove centrali, spiega il ministro, porteranno grandi benefici economici. Scajola non mette in secondo piano le energie verdi:

Un’altra idea sbagliata è che le rinnovabili e il nucleare siano alternativi. Non Š così. Sono, invece, due fonti complementari, non solo perché‚ entrambe rispettano l’ambiente, ma anche perché‚ i costi contenuti e costanti del nucleare consentiranno di finanziare lo sviluppo delle rinnovabili, che sono fonti ancora costose e richiedono sussidi pubblici che pesano sulle bollette.

Nucleare e acqua, Di Pietro presenta due referendum abrogativi

antonio-di-pietro_cNucleare e privatizzazione dell’acqua. Soprattutto il primo accende da decenni la polemica nel mondo politico. Antonio Di Pietro, a margine dell’inaugurazione della sede di Novara dell’Italia dei Valori, ha comunicato la presentazione di due referendum abrogativi: “Il primo riguarda l’abolizione della legge che vuole realizzare centrali nucleari; il secondo punta a cancellare le norme che hanno privatizzato l’acqua”.

Nucleare, Iran: in arrivo nuove sanzioni

ahmadinejadUsa e Iran. Una sfida infinita che ieri ha scritto l’ennesimo capitolo. Il segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, da Kirkuk, auspica che la comunità internazionale si adoperi per “ulteriori e significative sanzioni” contro il governo di Ahmadinejad per il suo programma nucleare. In una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, a New York, i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno pensato a nuovi provvedimenti nei confronti dell’Iran. Voci provenienti dal Palazzo di Vetro, riferiscono che Usa, GB, Francia, Russia e Cina (i paesi con potere di veto) più la Germania, inizieranno le discussioni sul nucleare iraniano già la prossima settimana.

La riapertura tra Usa e Iran

Oggi è il grande giorno del re-incontro. Chiamiamolo così per ora e niente di più perchè utilizzare male i termini in queste situazioni si fa in fretta, ma dall’incontro che si svolgerà a Ginevra tra Iran e USA, ha una valenza storica non indifferente.

Per comprenderne il significato basta tornare indietro di un po di anni, agli inizi degli anni 80. Siamo in Iran e l’esercito islamico dell’Iran occupa l’ambasciata degli Stati Uniti a Teheran, capitale dello stato. Il personale venne poi rilasciato, grazie anche all’intervento del presidente in carica degli USA in quel tempo Jimmy Carter, ma il paese a stelle e strisce da allora non rimise più piede in Iran.

La Corea consegna i suoi piani nucleari e torna tra i buoni

Vi dico la verità, io in questi casi rimango sempre e comunque scettico. Un paese che ha vissuto i suoi ultimi anni a dominare la scena internazionale minacciando gli altri di avere il nucleare, di punto in bianco non abbandono tutto ciò che ha.

Sicuramente in possesso di una via alternativa, almeno nei miei pensieri e di quelli di Bush, la Corea ha consegnato i suoi piani nucleari e si siederà al tavolo delle trattative per venire tolta dagli stati sponsor del terrorismo.

Con gli USA ancora cauti riguardo la situazione, oggi Pyongyang ha in progetto di far abbattere, come segno di buona volontà, la torre del reattore nucleare di Yongbon.

Una notizia che sicuramente fa stampare un piccolo sorriso sul volto di tutti i cittadini, ogni giorno riempiti di brutte notizie; ma per voi: C’è da fidarsi della Corea?

Krsko: C’era veramente da spaventarsi?

Secondo l’Istituto di Ecologia di Vienna si. Elaborando i dati raccolti negli ultimi anni tra cui la struttura della centrale, la conformazione del territorio e l’età dell’impianto stesso i pericoli di una nuova Cernobyl, e anche di più, c’erano eccome. Specie perchè il reattore di Krsko non è la prima volta che si ferma a causa di malfunzionamenti. Eppure in Italia non tutti la pensano cosi, soprattutto i nostri leader.

Con l’avvento del nuovo governo era normale, quasi naturale che il discorso “Nuove Fonti di Energia” sarebbe tornato in auge. E’noto a molti infatti come, da parte del centrodestra, vi sia questa voglia di nucleare da parte di Berlusconi & Co.

Scudo spaziale. Guerra fredda del XXI secolo in dirittura d’arrivo, per il summit dell’addio tra Bush e Putin

Bush Putin
Scudo spaziale sì, scudo spaziale no. Non c’è accordo sul suddetto, e certo non stupisce. C’è, però, qualcosa. Una promessa. Quella di sviluppare e amplificare il dialogo e la disponibilità. Per la creazione di un sistema di difesa condiviso con l’Europa.
Suonerà anacronistico. Ma eravamo ancora, e siamo ancora, in fondo, in piena Guerra Fredda. In otto anni, Vladimiro e Giorgio hanno governato, sorvegliandosi a distanza. Dall’alto delle loro espressioni facciali caratteristiche. Decisamente.