Ex Bertone, dai lavoratori sì all’investimento Fiat

Foto: AP/LaPresse

Il referendum sull’investimento Fiat svoltosi all’interno dell’ex Carrozzeria Bertone ha visto un’ampia prevalenza dei voti favorevoli al piano dell’azienda, con 886 Sì su 1010 votanti, l’88,8%. La fabbrica di Grugliasco ricomincerà quindi a produrre dopo sei anni.
In una nota, infatti, la Fiat ha spiegato che, “in presenza della firma di un accordo e della esistenza delle condizioni applicative necessarie, provvederà a dare il via libera al piano di investimenti previsti dal progetto”. Anche a Grugliasco, quindi, sarà applicato il contratto previsto già per gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e di Mirafiori, anche se, si precisa dal Lingotto, occorre “verificare la disponibilità delle organizzazioni sindacali a formalizzare la proposta aziendale”.
Il contratto prevede il massimo utilizzo degli impianti, con il passaggio graduale a 18 turni, fino a 120 ore di straordinario in più rispetto al contratto, e regole per limitare l’assenteismo e per l’esigibilità degli accordi.
Entro il 2012, inoltre, la Fiat dovrebbe realizzare nello stabilimento di Grugliasco un modello della Maserati, grazie ad un investimento di 550 milioni.

FIAT, firmato l’ accordo per Pomigliano. Ma la Fiom annuncia sciopero

Foto:AP/LaPresse

Ugl, Film, Uilm, Fismic, l’ associazione dei quadri Fiat ed il Lingotto hanno firmato oggi il contratto per l’ assunzione dei 4600 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano d’ Arco, che saranno assunti dalla Newco dal prossimo gennaio, sulla base dell’ accordo separato siglato lo scorso 15 giugno. Nello stabilimento di Pomigliano, dal dicembre 2011, verrà prodotta la nuova Panda.

Il contratto non è però stato sottoscritto dalla FIOM, che già non aveva condiviso l’ accordo di giugno, e quindi non ha partecipato al tavolo con l’ azienda. Il comitato centrale della FIOM ha anche annunciato 8 ore di sciopero per il 28 gennaio, ritenendo l’ intesa siglata oggi “un attacco contro la democrazia e i diritti senza precedenti“, ma anche “un pugno in faccia a Confindustria e Federmeccanica”. Nel contratto è previsto un aumento salariale medio di 30 euro lordi al mese, e un nuovo sistema di inquadramento professionale.

Roma in piazza: ieri Cobas, oggi Fiom – FOTO

Foto: AP/LaPresse

Lo sciopero dei Cobas a cui fa seguito la manifestazione della Fiom. Roma torna a ospitare il malcontento della società civile e dai 15 mila professionisti del contesto scolastico alle migliaia di aderenti a quello che viene considerato, sempre più, il sindacato intransigente e determinato gli anfratti capitolini hanno dato spazio alla protesta. A esternare la protesta nei confronti della riforma Gelmini, dietro uno striscione con la scritta “Riforme, tagli, precarietà: ci rubano il futuro, ci tolgono la dignita” hanno aderito al corteo anche diverse migliaia di studenti delle scuole superiori.

La Fiom Cigl, per la mattina di sabato, ha chiamato a raccolta i lavoratori in difesa dei diritti, della democrazia, della legalità, del lavoro e del contratto: una grande manifestazione nazionale con due cortei a sfilare per le vie della Capitale. Un corteo in partenza alle 14 da piazza della Repubblica e piazzale dei Partigiani per arrivare a piazza San Giovanni, lì interverranno il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Numerose le adesioni: Anpi, Associazione Articolo 21, Popolo Viola, Precari della Scuola, Ricerca e Università, da Emergency a Un Ponte per, dall’Unione degli studenti a MicroMega, Sinistra e libertà, Federazione della sinistra, Italia dei valori e alcuni circoli del Pd.

Fiat Melfi, il Lingotto agli operai reintegrati: “Non venite al lavoro”

Non presentatevi negli stabilimenti Fiat di Melfi perchè non ci sarà alcun lavoro per nessuno di voi tre: pressappoco queste le parole utilizzate dai vertici Fiat nei confronti dei tre operai reintegrati dal giudice del lavoro dopo licenziamento per ingiusta causa.

Rispetteremo il contratto”, ribadiscono dalla casa automobilistica ma nella facolta della Fiat rientra anche la possibilità di non utilizzare il trio in alcuna mansione. Pur riconoscendo il contratto in essere. E’ bastato un telegramma – stesso contenuto per ciascuno – per scatenare l’ennesimo putiferio intorno a una vicenda che già ha fatto parlare in precedenza.