Chiude l’ambasciata italiana in Siria

Visti gli ultimi avvenimenti in Siria, la Farnesina ha deciso nella giornata di oggi di chiudere l’ambasciata italiana e di seguire il rimpatrio di tutto lo staff in nazione. “Anche in considerazione delle gravi condizioni di sicurezza, insieme ai principali partner dell’Unione Europea, abbiamo inteso ribadire la più ferma condanna verso le inaccettabili violenze attuate dal regime siriano nei confronti dei propri cittadini.” Così si legge nel comunicato online che porta la firma di Giulio Terzi.

L’Italia ha sospeso oggi l’attività della propria Ambasciata a Damasco e rimpatriato lo staff della sede diplomatica – ed aggiunge che – L’Italia continuerà a sostenere il popolo siriano e a lavorare per una soluzione pacifica della crisi, che ne garantisca i diritti fondamentali e le legittime aspirazioni democratiche”.

Treni bloccati, l’ Ue appoggia la Francia. Frattini:”Tutto chiarito”

Foto: Ap/LaPresse

Il commissario europeo per gli Affari Interni, Cecilia Malstrom, ha dato il suo parere sul blocco dei treni provenienti da Ventimiglia verso il confine francese, affermando che ” La Francia aveva diritto di bloccare temporaneamente i treni provenienti dall’ Italia”. La Malstrom ha infatti ricordato che il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone può essere sospeso per ragioni di ordine pubblico. Il portavoce della Malstrom ha però riferito di non aver ricevuto nessun reclamo su eventuali violazioni del trattato di Schengen che sarebbero state commesse ieri da parte della Francia, e ha precisato che in merito, comunque, ” non c’ è ancora una posizione ufficiale” da parte dell’ Unione Europea.
Il governo francese, che aveva già dato spiegazioni in merito ai competenti servizi della Commissione Ue, ha fatto sapere di aver preso tale decisione dopo aver appreso di una manifestazione non autorizzata a sostegno dei migranti tunisini, “per evitare il rischio di incidenti”, e che si sarebbe trattato comunque di una “misura temporanea”.
In un’ intervista a un quotidiano francese, il prefetto della regione delle Alpes Maritimes, Francis Lamy, ha spiegato: ” Sono stato io, di mia iniziativa, a segnalare alle ferrovie francesi militanti di estrema sinistra a bordo di un treno proveniente da Ventimiglia. Poi le ferrovie hanno bloccato i treni”.
Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, inizialmente, aveva definito quella della Francia una “misura illeggittima“, “una chiara violazione dei principi generali dell’ Unione”, sostenendo che ” Trecento o forse anche meno simpatizzanti no global che inscenano una protesta non sono un grandissimo problema di ordine pubblico”.

Libia, il comando va alla Nato. 40 morti per i raid a Tripoli

 

Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, la Nato avrebbe assunto da oggi alle 8 il comando di tutte le operazioni militari in Libia, subentrando alla coalizione multinazionale in campo dal 19 marzo. Così, la missione “Odissea all’ Alba” ha preso il nome di “Unified protector”, protezione unificata.
Questa notte, gli aerei della coalizione internazionale hanno sorvolato Tripoli, dove, secondo quanto riferito dal vicario apostolico della città, monsignor Martinelli, ci sarebbero stati 40 morti. Il vescovo ha spiegato: “Se è vero che i bombardamenti sembrano alquanto mirati, è pur vero che colpendo obiettivi militari, che si trovano in mezzo a quartieri civili, si coinvolge anche la popolazione.” La Nato avrebbe comunque aperto un’ inchiesta sulle vittime civili.
Gheddafi
avrebbe nuovamente fatto una dichiarazione contro la “crociata” anti-islamica dell’ Occidente, promettendo resistenza “fino alla fine”, mentre le forze a lui fedeli attaccavano nuovamente la città di Misurata, già presa dai ribelli anche se sotto assedio da 4o giorni, dove ci sarebbero stati venti morti. Il capo di Stato maggiore Usa, Mike Mullen, ha riferito che nella guerra sarebbero state neutralizzate quasi un quarto delle forze di Gheddafi, anche se comunque il regime, dal punto di vista militare, avrebbe ancora consistenti capacità. Secondo una stima accreditata, invece, sarebbero mille finora i morti dall’ inizio della guerra.

Caso Battisti, FOTO delle proteste a Roma. Berlusconi incontra il figlio di Torregiani

Foto: AP/LaPresse

Proteste e sit-in bipartisan si sono svolte oggi a Roma davanti all’ ambasciata e alle sedi consolari brasiliane contro la mancata estradizione di Cesare Battisti, che l’ ex presidente Lula si era rifiutato di consegnare all’ Italia, dove l’ ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (PAC) era stato condannato all’ ergastolo per quattro omicidi. Nella capitale, la manifestazione si è svolta a piazza Navona, davanti all’ ambasciata del Brasile, dove erano presenti esponenti e militanti di PDL, UDC e del Movimento per l’ Italia di Daniela Santanchè, di cui Torregiani è dirigente, ed anche di PD ed IDV. Vari gli slogan e gli striscioni contro Battisti, ma anche contro Lula.
Un presidio è stato organizzato anche a Milano dalla Lega Nord, davanti al consolato del Brasile, e un’ altra manifestazione si è tenuta a Torino, organizzata dai giovani del PDL.

Foto: AP/LaPresse

Il presidente del Consiglio Berlusconi ha incontrato stamattina Alberto Torregiani, figlio del gioielliere Pierluigi, una delle vittime di Battisti. Al termine dell’ incontro, il premier ha dichiarato: “Mi sono radicato nell’ idea che Battisti ha rivestito di ideologia politica una sua realtà di criminale vero. Questa vicenda non riguarda i nostri rapporti che abbiamo col Brasile ma un caso di giustizia per cui i nostri rapporti con quel Paese non cambieranno a causa di questa situazione”. Il premier ha anche annunciato che intenderebbe fare una conferenza stampa a Bruxelles, con il Partito Popolare Europeo, la terza settimana di gennaio, per “far conoscere la realtà dei fatti”, e anche “arrivare fino alla corte di Giustizia dell’ Aia”. Torregiani si è detto soddisfatto dell’ incontro: “Berlusconi mi ha promesso maggiore fermezza e determinazione e se ce ne sarà bisogno, useremo il pugno duro” ha dichiarato.

Emergency: tre cooperanti domani in Italia

FarnesinaI tre cooperanti di Emergency rientreranno in Italia domani con un volo commerciale. Ad accompagnarli ci sarà l’inviato del ministro Frattini per l’Afghanistan, Massimo Iannucci. L’ha annunciato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari.

I Mastella a Dynasty. Ovvero, la soap che viene dalla Germania ma è tutta italiana

Dynasty
Mauro Montanari, vice-presidente della Commissione Informazione Comunicazione del CGIE è direttore del Corriere d’Italia a Francoforte sul Meno. L’ho incontrato – dubito che, giustamente, se ne ricorderà – in occasione della Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero (Cgie), qui a Roma, dal 6 al 9 Novembre scorso alla Farnesina.
In quella stessa occasione, vagando e gironzolando col mio collega allo stato brado per il Ministero degli Affari Esteri, sotto l’egida gentile di quella santa donna della direttrice dell’agenzia di stampa per cui stavo collaborando, per la prima volta in vita mia – probabilmente anche per l’ultima – ho incrociato di persona BAFFETTO!!! Ora, vogliate permettermi una digressione puramente infantile. Quell’uomo, e in molti/e rimarranno perplessi/e, ha la capacità di suscitare nell’immagine il mio grido al fascino. Aveva quell’immutato sorrisetto assolutamente sicuro di sè e imperturbabile, secondo me è come il make up permanente. Salve! Salve! Sono soddisfazioni – è colpa delle scuole superiori, avevo un professore di matematica e fisica che lo ricordava e assai piaceva alla mia adolescenza.
Divagazioni a parte, torniamo al buon Consigliere Montanari. Oltre ad essermi rimasto impresso per il cognome – che nella mia vita quotidiana dice assai – l’uomo in questione ha un aspetto discreto, signorile, intelligente, forte e decisamente schivo. Certo, ha tutta l’aria di decidere se e con chi avere a che fare.