Salvini e i continui errori di grammatica

I politici sono sempre sotto la lente d’ingrandimento quando si parla di messaggi inviati sui social. Per questo il video di Renzi che parla un inglese che inglese non è fa il giro del web esattamente come i cinguettii di Salvini in un improbabile italiano. 

I commenti non lasciano scampo alle critiche legate all’uso o meglio al non uso del congiuntivo. E stiamo parlando di uno dei politici più in vista del momento. È più grave un errore grammaticale di Salvini, l’inglese maccheronico di Renzi o lo slang del ragazzo noExpo, quel Mattia di cui sono state fatte numerose imitazioni?

Il ragazzo ha dovuto rispondere di fronte a tutta Italia del suo linguaggio poco consono, dell’uso di parolacce, intercalari inappropriati alla tv e contenuti decisamente poco edificanti. A Salvini sono perdonati i contenuti perché inseriti nel contesto del partito di cui è espressione, ma gli errori di grammatica?

Ci sarebbe da discutere anche degli errori di grammatica che Renzi ha fatto nelle slide dedicata alla riforma della scuola e delle precisazioni in merito fornite niente meno che dalla Treccani. Ma è davvero importante come dicono le cose questi nostri politici?