Francia: La nuova tappa del terrore

Risulta ormai impossibile, all’uomo medio, poter vivere la vita senza pensare, almeno per un istante di essa, al fatto che d’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, una catastrofe possa abbattersi sulla propria persona. Mi sono ritrovato a fare questo pensiero in mattinata quando, a causa dei miei impegni universitari, mi sono recato a Milano e ho atteso, per qualche minuto, in stazione il mio convoglio. Alcuni minuti che mi hanno fatto riflettere sulla nuova striscia di terrore che sta invadendo l’Europa.

Belgio: Avanti la lotta al Terrore

Terrorismo è la parola che maggiormente aleggia nelle menti di molti ogni mattina quando si svegliano, specie se vivono in una grande città. Oltre quella coltre di pensieri che costituiscono il lavoro di ognuno di noi, ecco che compare uno spirito di paura misto terrore dovuto al fatto che, improvvisamente, la stazione o il palazzo o chissà altro possa esplodere e cambiare, magari definitivamente, la nostra vita.

Sotto questo spirito la lotta anti-terrore che l’intera comunità mondiale ha scatenato dopo l’11 settembre 2001 ha portato a grandi vittorie, ma anche a cocenti sconfitte come, ultima in ordine cronologico, quella accaduta a Mumbai che ha portato a quasi 200 morti. La notizia che va segnalata ieri si può dire un’ennesima vittoria della battaglia, ma non della guerra ovviamente.

14 gli arresti segnalati in Belgio, di cui solo 6 poi confermati e gli altri rilasciati, ma che dimostrano come la lotta possa essere allo stesso tempo necessaria quanto lontana dalla sua risoluzione. Un ennesimo numero che allunga la nostra agonia di terrore che ci accompagnerà giorno dopo giorno.

Terrore a Bombay: Un prezzo troppo salato

La dinamica che sta prendendo la politica del terrore mi spaventa sempre di più. In principio gli attacchi erano da vigliacchi, senza far sapere niente si presentavano e sacrificavano la loro vita. Con il tempo il coraggio, o la sfacciataggine, di chi vuole creare terrore è aumentato divenendo un’arma ancora più pericolosa.

Ennesima riprova è ciò che è accaduto alla vecchia Bombay ora Mombay, dove ieri un gruppo di Mujaheddin, e di una piccola organizzazione, ha seminato il panico nel quartiere “occidentale”, dove sono presenti i grandi alberghi di lusso. Obiettivo: sequestrare quanti più ospiti americani e inglesi con uno scopo ovviamente immaginabile.

Il risultato degli attacchi è di 101 morti (tra cui 1 italiano) e 250 feriti. I nuovi numeri del terrore, gli ennesimi, che vanno ad aggiungersi alle centinaia di migliaia che hanno perso la vita a causa di una guerra che non esiste. A causa di quell’incapacità da parte di molti a rispettare anziché sopprimere. Da quell’incapacità nata, come d’improvviso, quell’11 settembre del 2001.

Addio all’uomo dei Gulag

Si è spento nella notte, all’età di 89 anni, lo scrittore russo Alexander Solzhenitsyn. Con la sua morte però, non scompaiono le opere di denuncia che lo scrittore ci ha lasciato in segno di testimonianza della brutalità e dell’orrore dei Gulag staliniani che lo hanno visto “ospite” nella sua martoriata vita. Opere, quelle di Solzhenitsyn, che ne hanno segnato l’esistenza nel bene e nel male.

Primarie USA: La verità sulle mail anti-Obama

Media-man sente la vittoria in tasca. Lo si vede e lo si nota osservandolo in questi giorni dopo essere riuscito a strappare l’ennesima e decisiva vittoria che, con molta probabilità, gli permetterà di divenire in candidato democratico alle presidenziali.

Purtroppo per Obama però la vittoria che è riuscito a conquistare, almeno ipoteticamente, non è quella della guerra, ma solo quella di una battaglia.

Una guerra che Barack dovrà affrontare con più grinta e che i suoi avversari hanno deciso di combattere su un campo molto pericoloso, ovvero Internet.

Europei e Olimpiadi: I nuovi obiettivi di Al Qaeda

Un titolo, quello di questo articolo, che abbinato ad un qualsiasi paese risulterebbe il suo rilancio, la sua voglia di mostrarsi al mondo per gli sforzi sportivi che lo hanno tenuto impegnato negli anni necessari alla preparazione dei due eventi.

Invece abbinato ad Al Qaeda significa solo paura, terrore, violenza. Termini che al fianco dei due eventi sportivi dell’anno, che si contraddistinguono tra l’altro per il fatto che riescono ad unire con il loro messaggio sportivo molti paese altrimenti “nemici”, stanno costringendo i paesi organizzatori a incrementare le proprie difese.

Perchè se da un lato Svizzera, Austria (organizzatori dell’Europeo) e la Cina (organizzatrice delle già tanto agoniate olimpiadi) riceveranno i benefici tipici di questi eventi di caratura mondiale, dall’altro la minaccia terroristica li tiene coi nervi tesi ogni giorno.