Mario Monti: “La Germania deve fare di più per aiutare l’Italia”

Una lunga intervista al Financial Times, quella che troviamo oggi sulle pagine del quotidiano economico londinese, dove il premier italiano Mario Monti, invita i paesi dell’eurozona ha fare di più per aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi economia. Monti avverte che c’è la possibilità di un “potente contraccolpo” in negativo per i paesi periferici all’eurozona. Mario Monti ha indicato chiaramente quali secondo lui, siano le azioni da compiere per permettere all’Italia di uscire più facilmente dalla crisi economia.

Mario Monti, rilancia l’ipotesi degli eurobond e l’aumento dello stanziamento del fondo salva-stati. Monti ha fatto capire chiaramente che spingerà il governo tedesco a comprendere che “è nel suo proprio interesse illuminato conferire una parte maggiore del proprio peso fiscale per abbassare i costi di finanziamento sul mercato dell’Italia e di altri governi altamente indebitati”.

Manovra, Bossi: “Il governo rischia”. Tremonti: “Non lascio”

Foto: AP/LaPresse

Si è svolto nel pomeriggio, a Palazzo Grazioli, il vertice di maggioranza tra il premier Berlusconi, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il leader della Lega Umberto Bossi, assieme ai capigruppo e coordinatori dei partiti, per fare il punto sulla manovra economica e i contrasti interni al governo. A chi gli chiedeva se fosse in procinto di dimettersi, Tremonti ha replicato: “Niente dimissioni, in tasca ho solo una manovra molto seria e responsabile che sarà oggetto di un dibattito molto serio e responsabile e sarà nell’interesse dell’Italia e degli italiani“.
Di diverso avviso, invece, il leader leghista, che, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il governo fosse a rischio, ha risposto secco: “Si”.
Al termine dell’incontro, mentre il premier Berlusconi si è detto “soddisfatto del clima“, il leader del Carroccio ha invece commentato: “Va così così, il governo rischia fino a che non è passata la manovra“. E’ il ministro degli Esteri Franco Frattini, invece, a dare qualche anticipazione sul provvedimento economico, dichiarando: “La manovra sarà di 43 miliardi. Non ci sarà una riduzione delle tasse ma una loro rimodulazione“.
Il ministro dell’agricoltura Saverio Romano ha invece annunciato che “E’ probabile che i ministri, dal mese prossimo, non avranno più lo stipendio“, e avranno ” solo quello da parlamentare”, nell’ottica di una riduzione dei costi della politica.

Farsi gli affari propri

financial times berlusconi

Dall’estero sono in molti a suggerire. Venerdì scorso un editoriale dell’Economist, dalla Gran Bretagna, suggeriva a Silvio Berlusconi di dimettersi. Oggi a dare lo stesso suggerimento è il Financial Times: Silvio Berlusconi, scrive, non può governare l’Italia. Lo scrivono in un commento non firmato nella pagina degli editoriali: quindi voce della direzione del quotidiano della City. Il presidente del consiglio italiano, ad oggi, è rimasto in forze nonostante molti avvenimenti accadessero intorno a lui. Ma le cose adesso, finalmente, stanno diventando serie per il Cavaliere.

Ma se il premier, l’appariscente primo ministro italiano (sic!) è, per il Financial Times, sotto assedio (pentiti di mafia, piazze, la richiesta di divorzio della moglie. E le parole di Gianfranco Fini.

Il Financial Times e Berlusconi

ft

Il Financial Times torna ad occuparsi dell’Italia e del suo premier, Silvio Berlusconi. Un commento, un editoriale del giornale.

Non c’è pericolo fascismo in Italia, no. Così esordisce il FT. E Berlusconi non è, evidentemente, Mussolini. Il primo ha le veline (“starlet”), il secondo aveva le camicie nere.

I Mastella a Dynasty. Ovvero, la soap che viene dalla Germania ma è tutta italiana

Dynasty
Mauro Montanari, vice-presidente della Commissione Informazione Comunicazione del CGIE è direttore del Corriere d’Italia a Francoforte sul Meno. L’ho incontrato – dubito che, giustamente, se ne ricorderà – in occasione della Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero (Cgie), qui a Roma, dal 6 al 9 Novembre scorso alla Farnesina.
In quella stessa occasione, vagando e gironzolando col mio collega allo stato brado per il Ministero degli Affari Esteri, sotto l’egida gentile di quella santa donna della direttrice dell’agenzia di stampa per cui stavo collaborando, per la prima volta in vita mia – probabilmente anche per l’ultima – ho incrociato di persona BAFFETTO!!! Ora, vogliate permettermi una digressione puramente infantile. Quell’uomo, e in molti/e rimarranno perplessi/e, ha la capacità di suscitare nell’immagine il mio grido al fascino. Aveva quell’immutato sorrisetto assolutamente sicuro di sè e imperturbabile, secondo me è come il make up permanente. Salve! Salve! Sono soddisfazioni – è colpa delle scuole superiori, avevo un professore di matematica e fisica che lo ricordava e assai piaceva alla mia adolescenza.
Divagazioni a parte, torniamo al buon Consigliere Montanari. Oltre ad essermi rimasto impresso per il cognome – che nella mia vita quotidiana dice assai – l’uomo in questione ha un aspetto discreto, signorile, intelligente, forte e decisamente schivo. Certo, ha tutta l’aria di decidere se e con chi avere a che fare.

Survivors. Ovvero: i soliti noti

I soliti ignoti
Si sente dire ormai da più parti. E sempre di più. La solita banalità estremamente carica di verità. Le facce che governano l’Italia sono sempre le stesse facce. L’eta media del Parlamento parrebbe essere di soli 54 anni. Ho trovato questo post, un po’ vecchio ma ben documentato.
54 non è poi così alto, come numero. In effetti a immagine e occhio e croce uno direbbe 70. Ma insomma, a governarci, da sempre, ci sono i soliti noti.
I media abroad assai si stanno di questi tempi interessando alle vicende quasi folkloristiche della politica del Belpaese di questi giorni. Potrebbero farsi i fatti loro, direte. Ma se realizzate che oggi, su 11 quotidiani nazionali che mi sono capitati sotto mano, almeno 5 avevano la royale coppia Sarkozy-Bruni in prima pagina, decidete poi quale delle sue parti mediatiche in causa – italiana o abroad – è più triste.
Dunque, dopo essere stato per la seconda volta stroncato dall’Economist, l’uomo dei media all’italiana ritorna agli onori della cronaca estera grazie al Financial Times. Nel 2005 avevano scritto questo. Ora Berlusconi torna a far parlare di sè come il grande sopravvissuto d’Italia.