‘Ndrangheta, 11 arresti. Volevano uccidere un magistrato

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Stavano escogitando un piano per uccidere uno dei magistrati di Reggio Calabria, ed è per questo che oggi i Carabinieri di Locri hanno arrestato 11 esponenti dell‘Ndrangheta calabrese, affiliati alla cosca Abbruzzese. Gli undici arrestati, sono accusati di aver pianificato un “imminente attentato alla vita di un magistrato della procura distrettuale antimafia di Catanzaro”.

La cosca Abbruzzese, il mese scorso, era stata già colpita dall’arresto del suo esponente maggiore, Nicola Abbruzzese e dalla condanna del fratello Francesco, disposta dalla Corte di Assise di Cosenza.

Giustizia? Update: Salerno e Catanzaro fanno pace



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E’ tregua tra le procure di Salerno e Catanzaro.


Raggiunta e firmata – alla stregua di un vero e proprio armistizio – un’intesa per il ripristino della giurisdizione con idonee iniziative processuali. La richiesta del Quirinale è stata, infine, accolta.


Risultato: Why not e Poseidone, le due inchieste al centro della singolar tenzone, della Procura di Catanzaro e diquella di Salerno su presunti illeciti legati alle inchieste di De Magistris proseguiranno. Nelle rispettive competenze.


Decisivo è stato il doppio dissequestro degli atti compiuto prima dalla Procura generale di Catanzaro e poi da quella di Salerno. Fine dei giochi?


Catanzaro-Salerno, lotta all’ultimo magistrato: la parabola della mantide religiosa

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Non solo una riforma della Giustizia appare necessaria. Ma quanto sta accadendo in questi giorni, con due paritetiche Procure della Repubblica Italiana, quella di Catanzaro e quella di Salerno, sta mettendo in scena una drammatica lotta tra poteri dello Stato.
Vi ricordate le elezioni? Il marasma scoppiato per la vicenda Pizza-DC, rimessa in corsa dopo l’iniziale esclusione del simbolo? Presidente della Repubblica, Governo, Tar Lazio e Consiglio di Stato. Non mancava più nessuno. La lotta, la confusione piuttosto, tra i poteri dello Stato coinvolti era stata evidente ed eclatante.
E se su Pizza eravamo riusciti a riderci sopra, in perfetto italico stile, qui, nonostante i tentativi di Spinoza di cui alla citazione di apertura, i magistrati reciprocamente fagocitantesi non riescono a strappare nessun tentativo di sdrammatizzazione.

De Magistris, i tiggì e le sviste arbitrarie

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Tra un orsetto Knut – non me ne vorrà il simpatico plantigrado – e due calci al pallone in terra elvetica qualcuno ha dimenticato di dare questa notizia:
(ANSA) – CATANZARO, 4 GIU – La Procura della Repubblica di Salerno ha chiesto l’archiviazione per il pm di Catanzaro Luigi De Magistris. La richiesta è stata avanzata nell’ambito di una inchiesta avviata dopo le denunce di magistrati ed altre persone coinvolte in alcune indagini. Nei confronti di De Magistris si ipotizzavano i reati di calunnia, abuso d’ufficio e rivelazione del segreto d’ufficio relative alle inchieste Poseidone, Why Not e Toghe Lucane. Nella richiesta di archiviazione i magistrati di Salerno sostengono l’insussistenza di illegittimita’ sostanziali o procedurali penalmente rilevanti ovvero di condotte abusive addebitabili nell’esercizio delle funzioni giudiziarie di De Magistris. Nell’inchiesta della Procura di Salerno, coordinata dal Procuratore, Luigi Apicella, e dal sostituto Gabriella Nuzzi, sarebbe emersa anche la correttezza formale e sostanziale degli atti procedimentali compiuti dal magistrato di Catanzaro. Nel provvedimento i magistrati di Salerno fanno riferimento inoltre ad interferenze subite da De Magistris da parte dei vertici della Procura di Catanzaro.
E adesso come la mettiamo?

I Mastella a Dynasty. Ovvero, la soap che viene dalla Germania ma è tutta italiana

Dynasty
Mauro Montanari, vice-presidente della Commissione Informazione Comunicazione del CGIE è direttore del Corriere d’Italia a Francoforte sul Meno. L’ho incontrato – dubito che, giustamente, se ne ricorderà – in occasione della Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero (Cgie), qui a Roma, dal 6 al 9 Novembre scorso alla Farnesina.
In quella stessa occasione, vagando e gironzolando col mio collega allo stato brado per il Ministero degli Affari Esteri, sotto l’egida gentile di quella santa donna della direttrice dell’agenzia di stampa per cui stavo collaborando, per la prima volta in vita mia – probabilmente anche per l’ultima – ho incrociato di persona BAFFETTO!!! Ora, vogliate permettermi una digressione puramente infantile. Quell’uomo, e in molti/e rimarranno perplessi/e, ha la capacità di suscitare nell’immagine il mio grido al fascino. Aveva quell’immutato sorrisetto assolutamente sicuro di sè e imperturbabile, secondo me è come il make up permanente. Salve! Salve! Sono soddisfazioni – è colpa delle scuole superiori, avevo un professore di matematica e fisica che lo ricordava e assai piaceva alla mia adolescenza.
Divagazioni a parte, torniamo al buon Consigliere Montanari. Oltre ad essermi rimasto impresso per il cognome – che nella mia vita quotidiana dice assai – l’uomo in questione ha un aspetto discreto, signorile, intelligente, forte e decisamente schivo. Certo, ha tutta l’aria di decidere se e con chi avere a che fare.

La magistratura, questa sconosciuta

Tribunale
Buoni o cattivi? Mostri o vittime? E’ da Mani Pulite che la magistratura, in Italia, vive oscillando tra accuse e solidarietà da parte della politica. Perchè l’istituzione stessa ha oscillato a sua volta, e continua a farlo.
Di tutta l’erba un fascio? Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ha lanciato un duro allarme durante l’apertura dell’anno giudiziario a Napoli. Ci sono toghe sce sbagliano, ammonisce, e che con i loro errori non non possono coinvolgere l’intera magistratura in un’attività che è destabilizzante sul piano generale.
Dopo l’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione, tocca ai Distretti periferici. Nelle corti d’appello del Paese, i temi principali trattati per l’occasione sono stati il rapporto tra politica e giustizia, l’emergenza infortuni sul lavoro e l’ormai cronica lentezza dei processi, un problema endemico.