Thailandia: Perchè tutto il mondo è paese

Leggendo un po’ le notizie che giungono dalla Thailandia, tralasciando solo per un momento i numeri dei feriti (fortunatamente non morti) che arrivano dal paese asiatico, pare di vedere uno scenario che si potrebbe facilmente credere sul quasi-tragicomico se fosse romanzato anziché essere vita reale. Uno scenario fatto di proteste e di un governo, non voluto, che in realtà c’è e che per operare è costretto a nascondersi.

Pio La Torre, la Sicilia e l’indice di gradimento

Promesse da campagna elettorale, si disse. E invece no, stavolta l’impegno è stato mantenuto. L’aeroporto di Comiso, provincia di Ragusa, da qualche giorno ha cambiato nome. O meglio, è tornato all’antico. Ma facciamo un passo indietro.
Aprile 2007, la giunta comunale reggente a Ragusa, di centrosinistra, decide di fare finalmente un gesto tangibile in ricordo di Pio La Torre, politico siciliano ucciso dalla mafia. Emblematica la storia di La Torre, come emblematica è stata la storia dell’aeroporto e della sua intitolazione. Una storia difficile da digerire, anche al Sud, anche in Sicilia, dove spesso niente è quello che sembra e l’indifferenza è per molti una virtù.
Una vita dedicata alla difesa dei diritti dei più deboli, i braccianti agricoli, in una regione la cui agricoltura si reggeva ancora in larghissima parte sul latifondo, nonostante la riforma del settore del 1950. Poi Roma, il partito comunista, la legge che istituiva per la prima volta in Italia il reato di associazione mafiosa ed un’altra sulla confisca dei beni di proprietà dei mafiosi. Il 30 aprile del 1982, da poco ritornato in Sicilia con la carica di segretario regionale del partito, Pio La Torre viene ucciso in un agguato. Le lunghissime indagini porteranno al rinvio a giudizio di nove esponenti di Cosa Nostra e nel 1992 un collaboratore di giustizia svelerà il mandante dell’omicidio, Totò Riina, che avrebbe fatto uccidere La Torre in risposta alla legge sulla confisca dei beni.
Nel giorno del venticinquesimo anniversario dalla sua morte, un anno fa, la giunta reggente di centrosinistra aveva quindi voluto intitolargli l’aeroporto di Comiso.

Il Tar & Alitalia: no Air One, sì Air France


Air One


Fly Air France, non c’è niente da fare. Nuova puntata della soap opera. Quella che, in fondo, tutti si aspettavano, nonostante le richieste di Toto, nonostante le richieste – fondate o meno – di chiarezza.


Era una decisione attesa, che costituisce un capitolo importante. Il Tar del Lazio ha deciso di non sospendere in via cautelare la trattativa in esclusiva tra Alitalia ed Air France-Klm. Il Tribunale Amministrativo ha quindi deciso di accogliere la richiesta avanzata da AirOne.


Nelle ragioni presenti nell’ordinanza a sostegno del verdetto, i giudici scrivono laconicamente

non sussistono i presupposti dell’accoglimento dell’istanza cautelare, sia per la carenza di elementi di irreparabilità del danno, sia per la mancanza di fumus boni iuris

Il Tar dovrà poi esprimersi sul merito del ricorso. Al momento, dopo la pronuncia di oggi, la tanto criticata e temuta trattativa in esclusiva con Air France-Klm non si ferma e procede il suo inesorabile cammino.


La compagnia di Carlo Toto aveva presentato ricorso lo scorso 30 gennaio. L’intenzione era di chiedere l’annullamento di questa trattativa, nata della decisione del caduto governo Prodi del 28 dicembre scorso. La trattativa con Air France-Klm riguarda la vendita di una quota non inferiore al 30,1% della compagnia di bandiera italiana.


AirOne non ha digerito l’esclusiva. Per Carlo Toto qui si tratta della vendita di un bene pubblico. Uno dei più grandi. Quindi non si può non scegliere tra un ventaglio di proposte. Inoltre Air One è stata esclusa dalla gara dopo la conclusione della prima fase della trattativa, ha chiesto – non ascoltata – di essere riammessa in lizza.


Alitalia-Air France, luci della ribalta

Alitalia-Air France, luci della ribalta
Il Tesoro, venerdì scorso, ha dato il via libera. Comunicazione fatta pervenire al presidente di Alitalia, Maurizio Prato. E nelle prossime ore dovrebbe finalmente arrivare la tanto controversa firma con Air France-Klm della lettera con la quale le due compagnie di volo avvieranno una trattativa in esclusiva.
Da quel momento, passeranno un paio di mesi per la definizione dei dettagli e per giungere al coronamento del passaggio del controllo di Alitalia dal Tesoro. Il quale possiede ad oggi il 49,9% delle azioni. Il gruzzolo della discordia dovrebbe a quel punto passare finalmente al gruppo franco-olandese.

Arche de Zoè Affaire. Rientrano a Parigi i sei francesi condannati ai lavori forzati in Ciad

 Arche

Sono rientrati ieri in Francia i sei cittadini francesi, membri dell’organizzazione non governativa ”L’Arche de Zoe” , accusati di avere cercato di portare in Francia 103 bambini, affermando che si trattava di orfani del Darfur. Si è poi appurato che in realtàb provengono in larga partedal Ciad e che hanno almeno ancora un genitore in vita. Gli imputati devono rispondere anche di falsa testimonianza e falso in atto pubblico.

Allons, enfants de la Malpensa!

Malpensa

Malpensa è la madre di tutte le battaglie“. Umberto Bossi la vede così. Il “partito del Nord“, che coincide sostanzialmente con il partito del no, ha trovato il suo leader. La Padania, suo regno e sua voce, veicola l’inasprimento dei toni del numero uno del Carroccio: “La musica purtroppo non cambia mai per il Nord: schiavi di Roma eravamo e schiavi restiamo“. E continua: “È necessaria una reazione forte, dura, a questa nuova violenza dello Stato romano che con Malpensa ha alzato il tiro: vogliono il Nord in ginocchio, penalizzato, più schiavo. Per questo non bisogna cedere. Ora più che mai è necessario che scenda in campo al nostro fianco anche la società civile”.