David Cameron, secco no alla Tobin Tax europea

David Cameron dichiara che bloccherà la Tobin Tax

Nessuno spiraglio positivo da Londra. Nella giornata di ieri è arrivato il secco no di David Cameron ad una possibile Tobin Tax europea proposta dalla Francia. “Se la Francia vuole adottare la tassa sulle transazioni finanziarie – queste le parole di Cameron alla BBC – è libera di farlo. Noi non la seguiremo”. Secondo Cameron, l’idea di una nuova tassa non applicata da tutti non è un ipotesi fattibile. Da Londra arriva l’ennesimo no ad un idea Europea. Cameron ha dichiarato che “la bloccheremo”.

La Francia dal canto suo, fa sapere che nonostante l’opposizione di Londra, continuerà nella sua idea e proseguirà nella sua proposta alla Tobin Tax. Anche la Germania ha da tempo proposto l’idea di un imposta a livello europeo. Lo stesso Mario Monti ha dichiarato che “sarebbe necessario che i paesi non vadano avanti da soli nell’applicazione della tassa”. Sulla tobin tax esiste una proposta della commissione europea che entro il 2014 dovrebbe portare un incasso pari a 50 miliardi di euro.

Esplosione in un impianto nucleare in Francia: “Nessuna fuga radioattiva”

Nella tarda mattinata di ieri, verso le 11.45, si è verificata un’esplosione nel forno di un sito nucleare a Marcoule, nel sud della Francia. L’incidente sarebbe stato causato da un incendìo all’interno di un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi, e, stando ai vigili del fuoco, avrebbe provocato un morto e quattro feriti, di cui uno grave.
Dopo cinque ore, l’Autorità per la sicurezza nucleare francese ha annunciato che l’incidente era terminato e che, per adesso, non vi sarebbero fughe radioattive e non si sarebbero resi necessari “interventi di protezione per la popolazione”. Il governo francese ha poi confermato ufficialmente quanto riportato dall’Autorità.
L’incidente, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato provocato “dall’esplosione di un forno che serviva a fondere rifiuti radioattivi metallici“. Per un portavoce di Edf, la società che gestisce il sito, “Si tratta di un incidente industriale, non di un incidente nucleare“.
La centrale di Marcoulè è la prima entrata in funzione in Francia, nel 1955, e qui furono costruiti i reattori nucleari utilizzati per la realizzazione della bomba atomica francese. I reattori, adesso, sono spenti e il sito è utilizzato per il trattamento di scorie, e per la produzione del Mox, una miscela combustibile di ossidi di plutonio e uranio fortemente radioattiva.

Afghanistan: francesi rapiti, sono giornalisti?

talebaniMistero in Afghanistan. Due cittadini francesi sono stati rapiti. In un primo momento, dalla polizia afghana era trapelata la notizia secondo cui i rapiti fossero due soldati. Ora, invece, un’altra fonte del governatorato fa sapere che si tratta di giornalisti. Il rapimento è avvenuto nella tarda serata di ieri, nel distretto di Tagab, vicino a una base militare francese, nella zona di Imar Khel. Nel paese si è convinti che dietro la sparizione dei due transalpini ci siano i Talebani.

Nucleare, Iran: in arrivo nuove sanzioni

ahmadinejadUsa e Iran. Una sfida infinita che ieri ha scritto l’ennesimo capitolo. Il segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, da Kirkuk, auspica che la comunità internazionale si adoperi per “ulteriori e significative sanzioni” contro il governo di Ahmadinejad per il suo programma nucleare. In una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, a New York, i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno pensato a nuovi provvedimenti nei confronti dell’Iran. Voci provenienti dal Palazzo di Vetro, riferiscono che Usa, GB, Francia, Russia e Cina (i paesi con potere di veto) più la Germania, inizieranno le discussioni sul nucleare iraniano già la prossima settimana.

M.O., Netanyauh: “Siamo interessati a colloqui diretti con la Siria”

BenjaminNetanyahuIl premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un intervento di fronte alla Commissione Esteri e Difesa della Knesset, il Parlamento israeliano, ha detto, che Israele è “interessato a negoziati diretti” con la Siria o colloqui indiretti con un mediatore, meglio francese che turco, come vorrebbero a Damasco. “Ho parlato con il presidente francese Nicolas Sarkozy – ha aggiunto – che mi ha detto che la posizione siriana è quella che chiede il ritorno ai confini del 1967″. Secondo quanto riportato da “Ynet” il sito web del quotidiano israeliano “Yedioth Ahronoth”, Netanyahu ha concluso: “Sarkozy mi ha anche parlato della mediazione turca proposta dai siriani e gli ho risposto dicendo che siamo interessati a negoziati diretti. Se ci deve essere un mediatore, io preferisco voi”.

Ultimo tango a Parigi

Parigini e romani sono sempre andati d’accordo. C’è un treno per l’Europa che il Pd sta mandando in giro e che ha portato oggi il primo incidente diplomatico, nel corso della sua tappa francese. Fino ad oggi. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, ha citato, in effetti i buoni rapporti passati: con le giunte di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni.

Difficilmente potrò avere gli stessi buoni rapporti anche con l’attuale sindaco Gianni Alemanno, un sindaco che ha fatto il suo esordio in Campidoglio accolto dai saluti fascisti

La vignetta di Le Monde

Non ho potuto fare a meno – non ho resistito proprio – anche io come MicroMega di pubblicare questa vignetta di Le Monde.

Plantu, il disegnatore satirico del grande giornale francese, compie un’opera di rara simpatia e verità.

Cosa dice la vignetta?

Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la moltiplicazione dei preservativi.

Benedetto XVI: “Sciocchezze”.

Monsignor Williamson: “… in più , l’Aids non è mai esistito“.

Immaginate simil vignetta su italici giornali… Immaginatela però. E basta.

Italia-Brasile, il caso Battisti in campo

Il caso Battisti è ancora hot. Perché l’Italia è l’Italia, non un altro paese. E siccome l’Italia è, appunto l’Italia, ecco che sbuca fuori il calcio. Perché per il 10 febbraio sarebbe prevista una bella partita, un’amichevole, proprio tra Italia e Brasile. E il Brasile è proprio il paese che ha rifiutato di restituire Cesare Battisti all’italica giustizia.

Lula ha detto no, e ora la politica italiana non trova nulla di meglio da fare che buttarla sul calcio. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, proprio non ci sta. Questa partita non s’ha da fare. Ha pure in tasca un bel biglietto per la stessa, ma giura e spergiura che non si presenterà. Andreotti prova a ricordare che politica e sport non c’entrerebbero, ma ormai la polemica è partita. Così italica.

La Meloni, già che c’è, ha un’altra idea: far presentare tutti i giocatori in campo con una fascia nera al braccio in segno di lutto.

Carla Bruni da Fazio a Che tempo che fa. E il caso Battisti?

Carla Bruni da Fazio a Che tempo che fa. Ve lo avevamo anticipato. La Premiere Dame de France ha snobbato il Festival di Sanremo e Bonolis, e ha optato per il buon (appunto) Fabio Fazio. Ieri tutta Italia ha potuto deliziarsi con la donna che ha rinnegato il suo essere italiana.

Carlà ha presentato il suo disco e pare che non abbia chiesto alcun compenso (volevamo anche pagarla?). Ha negato qualsiasi suo ruolo nel caso Battisti. La moglie del presidente francese Sarkozy era naturalmente pronta ad affrontare le domanda spinosa in metito alla vicenda del terrorista condannato in Italia, per molti anni esule a Parigi e del quale il Brasile ha negato l’estradizione. Lei non c’entra nulla, e si stupisce anche del fatto che sia stata tirata in mezzo dai media italiani.

ça va sans dire…

Francia: La nuova tappa del terrore

Risulta ormai impossibile, all’uomo medio, poter vivere la vita senza pensare, almeno per un istante di essa, al fatto che d’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, una catastrofe possa abbattersi sulla propria persona. Mi sono ritrovato a fare questo pensiero in mattinata quando, a causa dei miei impegni universitari, mi sono recato a Milano e ho atteso, per qualche minuto, in stazione il mio convoglio. Alcuni minuti che mi hanno fatto riflettere sulla nuova striscia di terrore che sta invadendo l’Europa.

Socialisti Francesi: Aubry e il mito di Giovanna

Lo so che tra di voi si nasconde qualcuno che al nome di “Giovanna” ha pensato immediatamente alle immagini trash dei film italiani anni 70 con la saga della “Giovannona” nazionale. Fortunatamente per la Aubry, ma anche per noi, non si tratta di tutto questo, ma bensì di tutt’altra Giovanna, molto più nota al di là del confine delle Alpi: ovvero Giovanna d’Arco.

Al pari della paladina francese che sacrificò se stessa per salvare la patria, la Aubry è stata eletta ufficialmente, dopo il ricorso della Royal ieri il riconteggio ha aumentato da 42 a più di 100 i voti a favore di Martine, leader dei PS francesi e guiderà la gauche verso il potere.

Questo almeno finchè un altro problema non insorga all’interno del partito. Come spesso accade si parla di innovazione, di novità ideologiche, di nuova via politica e ci si ritrova con sempre le stesse persone al potere. Sicuramente meglio di chi le novità le avrebbe portate, vedasi Royal, ma che forse prima di trovare una nuova via sarebbe bene ne trovi una per sé.

Socialisti Francesi: Meglio perdere o morire?

La scelta per quanto estrema è in realtà l’unica via di fuga che possono decidere di prendere, come intero movimento, i PS: il Partito Socialista Francese ormai sull’orlo di una crisi che se già prima c’era ora è ancora più presente. Si credeva di essere sul fondo del pozzo, ma non si era calcolato di essere in possesso di una trivellatrice e che si sarebbe potuto scavare ancora più a fondo.

Questo è quanto fatto da Segolene Royal che pur di non perdere ha deciso di sacrificare gli interessi di partito, del suo partito, per vedere se stessa legalmente vincitrice dell’elezione a presidente di partito. Un’elezione che forse ha avuto brogli, ma sicuramente non solo contro di lei. Voti che mancherebbero per la Royal e voti assegnati erroneamente alla Aubry.

Per i PS le strade a questo punto sono solo due: o dichiararsi sconfitti e ripartire con l’umiltà che si confà a chi lotta per uno stesso ideale, oppure morire definitivamente a causa di una scissione interna che non si potrà rimarginare, forse nemmeno con le scuse di questa o quella candidata. Forse è già troppo tardi…

Socialisti Francesi: Quando vincere non basta

Ne avevo accennato ieri alcune righe qui su PoliticaLive, il fatto che per i socialisti francesi si trattasse di avere un segretario donna era già una novità; ancora di più lo sarebbe diventato se a conquistare la poltrona del “garofano rosso” fosse stata la Aubry, dietro prima del ballottaggio contro Segolene Royal.

Ebbene la Aubry è riuscita nell’impresa conquistando ben 42 voti in più rispetto alla Royal, che non mi esimerei da definire un po’ come l’Inter di qualche anno fa o come la famosa Anna Kournikova (per gli amanti del poker e del tennis). Il motivo è semplice: tutti e tre non vincono mai. Per Segolene si tratterebbe dell’ennesima sconfitta dopo quella rimediata contro Sarkozy alle presidenziali.

Uno scarto minimo che la stessa Royal ha immediatamente criticato, ha denunciato brogli e per cui richiede una nuova votazione al fine di verificare che ciò che accaduto sia effettivamente vero. E su questo aspetto, la Royal, sappiamo bene da chi avrà imparato… D’altronde tra cugini…