Benvenuti in Boliviania

In Italia ne discutono praticamente tutti, tra federalismo fiscale, federalismo politico, indipendenza delle regioni e argomentazioni varie che tanto stanno a cuore a Umberto Bossi e a tutto il suo partito. Eppure non solo lui la pensa così al mondo.

Sembrerà strano dirlo ma in un paese a SUD rispetto all’equatore sembra che alcuni grandi proprietari terrieri, probabilmente ispirati dall’Umberto nazionale, abbiano deciso di guidare il loro partito “indipendente”.

Per la cronaca stiamo parlando della Bolivia, un paese che si trova in Sudamerica. Un paese dove la povertà (di molti) e la ricchezza (di pochi) convivono. Un paese dove molte associazioni volontarie italiane, tra cui una con sede nella mia città, Seregno, operano al fine di rendere maggiormente vivibile la vita di tutti i giorni delle persone meno abbienti.

La Bolivia è costituita amministrativamente da 9 circoscrizioni e, anche a causa della conformazione del territorio, risultano essere maggiormente ricche o assolutamente povere. Le regioni con le grandi pianure, sfruttando l’agricoltura, ma soprattutto il commercio delle foglie di coca, possono arricchirsi maggiormente rispetto alle regioni delle Ande, le quali si trovano in presenza di un terreno più povero.

Così la regione più ricca della Bolivia, quella di Santa Cruz, ha deciso di attivare un referendum sull’autonomia regionale. Tramite questo referendum, sostanzialmente, il paese cercava di mantenere le proprie ricchezze “all’interno”, evitando di doverle condividere con il resto del paese.

Una realtà questa che si sta realizzando in Bolivia, molto simile a quella che anche in Italia la Lega Nord sta cercando di portare avanti da anni, con altalenanti successi. Ed in Bolivia, come nel bel paese, i problemi non mancano.

Infatti la nuova Costituzione voluta dal presidente Evo Morales non permetterebbe questo genere di referendum. Così se da una parte l’80% dei votanti sono arrabbiati per il divieto delle proprie libertà, il resto della Bolivia non sembra voler restare a guardare.

Infatti se gli oppositori all’autonomia proseguono nei loro segni di protesta bruciando le schede referendarie, altre 5 regioni sembrano intenzionate a voler portare avanti l’azione referendaria.

In questo modo di Boliviania (la Padania della Bolivia) non ce ne sarebbe più una sola, ma ben 6. Pensate all’invidia dell’Umberto nazionale se tutto questo dovesse accadere…

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