Borghezio: “La strage di Oslo è servita a qualcosa”

Sono intervenuto perché ho avuto come l’impressione che questa strage sia servita a qualcosa. Io non penso che lo squilibrato abbia agito con queste finalità, ma chiediamoci come è possibile che uno così noto alla autorità possa girare così?”.

L’ha detto l’esponente della Lega Nord, Mario Borghezio, che a Radio Ies ha detto la sua sulla strage di Oslo:  “Se noi facciamo due più due e capiamo che questa strage viene utilizzata per condannare posizioni come quelle di Oriana Fallaci, io non ci sto”.

Fini: “Il Federalismo non è la Padania, si cambi la legge elettorale”

Gianfranco Fini e il Federalismo: un binomio distaccato e mai sfociato in qualcosa di più. Non perchè il Presidente della Camera disdegni l’eventualità di introdurre anche in Italia un sistema federale quanto piuttosto per l’evidente divergenza di vedute tra il personalissimo modo di concepirne la realizzazione della terza carica istituzionale e quello di chi (Umberto Bossi e la Lega Nord) è stato scomodo alleato fino a qualche settimana fa (lo è ancora, ma sempre meno).

In occasione dell’incontro con i consiglieri regionali della Valle d’Aosta avvenuto nella più piccola regione italiana, Fini ha dichiarato: “Alla base della richiesta, da parte dei cittadini, di rafforzare il processo di forte decentramento territoriale non vi è un nostalgico guardare indietro alle piccole patrie preunitarie e nemmeno il fascino per una inesistente identità padana. Il federalismo non può essere concepito come uno slogan o come una sorta di manifesto privo di pesi e contrappesi. Sotto questo profilo è necessario configurare, organizzare e far funzionare il nostro sistema di governance multilivello in modo che diventi un fattore di crescità, di sviluppo sostenibile, di coesione sociale e di competitività del Paese“.

Benvenuti in Boliviania

In Italia ne discutono praticamente tutti, tra federalismo fiscale, federalismo politico, indipendenza delle regioni e argomentazioni varie che tanto stanno a cuore a Umberto Bossi e a tutto il suo partito. Eppure non solo lui la pensa così al mondo.

Sembrerà strano dirlo ma in un paese a SUD rispetto all’equatore sembra che alcuni grandi proprietari terrieri, probabilmente ispirati dall’Umberto nazionale, abbiano deciso di guidare il loro partito “indipendente”.

Per la cronaca stiamo parlando della Bolivia, un paese che si trova in Sudamerica. Un paese dove la povertà (di molti) e la ricchezza (di pochi) convivono. Un paese dove molte associazioni volontarie italiane, tra cui una con sede nella mia città, Seregno, operano al fine di rendere maggiormente vivibile la vita di tutti i giorni delle persone meno abbienti.

Allons, enfants de la Malpensa!

Malpensa

Malpensa è la madre di tutte le battaglie“. Umberto Bossi la vede così. Il “partito del Nord“, che coincide sostanzialmente con il partito del no, ha trovato il suo leader. La Padania, suo regno e sua voce, veicola l’inasprimento dei toni del numero uno del Carroccio: “La musica purtroppo non cambia mai per il Nord: schiavi di Roma eravamo e schiavi restiamo“. E continua: “È necessaria una reazione forte, dura, a questa nuova violenza dello Stato romano che con Malpensa ha alzato il tiro: vogliono il Nord in ginocchio, penalizzato, più schiavo. Per questo non bisogna cedere. Ora più che mai è necessario che scenda in campo al nostro fianco anche la società civile”.