Trattato di Lisbona: Un infinito work in progress

Chissà se le generazioni future riusciranno finalmente a vedere messo in atto il Trattato di Lisbona. Ovviamente la mia è una provocazione, ma certo è che per come si sono messe le cose, sarà ancora una faccenda molto lunga.

Dopo il “no” rimediato in Irlanda era d’obbligo per l’Unione Europea ritrovarsi e provare a trovare una soluzione che permettesse di trovare una via d’uscita. Risultato: tutti rimandati al 15 ottobre, al primo incontro sotto presidenza francese.

Dopo 19 ratifiche e 1 no quindi la UE fa proseguire l’iter ai paesi che ancora non hanno ratificato la costituzione. Tra queste anche la Repubblica Ceca, il cui premier ha affermato:

“Non scommetto 4 euro sul nostro si”

In questo stato di “ottimismo” vi chiedo: E voi la ratifichereste la nuova costituzione europea nota come Trattato di Lisbona?

L’Irlanda dice NO

Niente da fare. Lo scenario sembrerebbe essere ormai delineato. Il cielo d’Irlanda dice no all’Europa.

Perchè gli operai irlandesi vogliono ancora andare in paradiso

Hanno proprio detto no. Aprendo, ora, un problemuccio.

Una sicurezza incostituzionale

Governo impegnato sul decreto legge sicurezza e il “piccolo” problema di incostituzionalità che si trascina da tempo. Il fatto è che il problema sarebbe veramente un’inezia, se non fosse che la situazione di fiducia traballante della maggioranza in questo periodo, lo stia rendendo un problema improbo da risolvere. Tanto complicato che, in data odierna, la seduta della Camera è stata sospesa e rinviata a mercoledì mattina per poter permettere a chi di dovere di prendere una decisione in merito.

Cerchiamo di capire dove sta la problematica di questo decreto legge e il perchè comporti tutti questi impedimenti burocratici.

Non è il decreto sicurezza nella sua totalità a causare questa situazione, quanto una norma in esso contenuta, la cosidetta norma antiomofobia che prevede un giro di vite nei confronti di chi dovesse compiere atti di discriminazione anche in relazione all’identità di genere.

L’Europa riparte da Lisbona

Lisbona batte Nizza 2 a 0 verrebbe da dire. Non parliamo di un risultato calcistico quanto invece dell’approvazione della costituzione europea che verrà approvata definitivamente nel 2009. Oggi i capi di stato si sono ritrovati appunto a Lisbona per porre la propria firma sull’approvazione del trattato UE. La “vittoria” di Lisbona deriva dal fatto che poco più di 2 anni fa, nel 2005 a Nizza, la costituzione europea vedeva una situazione di stallo, causata dai “no” referendari di Francia e Olanda.

Il nostro paese si vedeva rappresentato dal premier Romano Prodi e dal Ministro degli Esteri Massimo D’Alema. Grande assente dell’evento il premier inglese Gordon Brown che si è fatto sostituire dal suo Ministro degli Esteri, David Milliband.

Il trattato, che paradossalmente conferma per la maggior parte ciò che fu respinto nel 2005, porterà delle leggere modifiche a livello di istituzioni per quanto concerne la politica europea. La presidenza della UE sarà stabile per 5 anni ed inoltre verrà istituita la figura del Ministro degli Esteri, di cui ancora oggi non si conoscono le funzioni effettive, che dovrebbe però gestire una specie di servizio diplomatico europeo.