Abruzzo, nuova scossa

La terra trema ancora. Terremoto Abruzzo. Il bilancio ufficiale, ad ora, è di 230 persone. Cinquanta i dispersi, oltre 150 le persone salvate. Il numero dei feriti supera di poco le 1000 persone, delle quali 500 già ospedalizzati. Silvio Berlusconi ha parlato oggi di 100 di loro in condizioni difficili. Per altre 48 ore si continuerà a scavare e ad estrarre corpi, sperando di trovare ancora vivi i dispersi. E io, a Roma, mi giro ogni cinque minuti a guardare il lampadario, dopo la scossa delle 19.47.

20 tendopoli dotate di 16 cucine da campo sono state allestite o sono in corso di allestimento. Una delle notizie di queste ore riguarda la grande solidarietà giunta da ogni parte del ondo. Silvio Berlusconi ringrazia sentitamente. Prima assicura: l’Italia farà da sè. Salvo poi aprirsi alla telefonata dell’abbronzato Obama.

Il terremoto nell’oscurità della Capitale addormentata

“Che facciamo? Copriti, forse c’è da scappare via. Che ne so come sono messe queste mura…”. Un rumore incredibile nella notte serena della città. Un boato sordo, e poi la terra ha cominciato a tremare. Urla dalle case, dove la gente corre: “Svegliati, alzati, c’è il terremoto”.

“Sentivo tutte le porte cigolare. Io ho paura. E mò chi dorme più….”. Sono attimi dalla durata infinita per tutti. La signora, capelli bianchi e viso smarrito, si affaccia preoccupata dal quinto piano di un enorme palazzo in via Tripoli. L’edificio è il più alto della zona. La sua voce è un fremito. Continua a parlare, sperando che i vicini continuino a rimanere affacciati, forse a farle compagnia. Anche tante altre teste sbucano fuori dalle finestre e dai balconi. Sono anziani, nella maggior parte dei casi. Vivono da soli, e passeranno il resto della nottata in bianco.

Terremoto in Abruzzo

3.32. Non c’è nulla da aggiungere. Stanotte anche Roma ha sentito quella scossa. La parola d’ordine diventa solidarietà e aiuto. Se possibile, e il più possibile. I giornali e le agenzie parlano di oltre 100 morti ad ora, le 17.10.
Su IoChatto una lista di primi gruppi che si sono spontaneamente formati su Facebook. All’appello a donare sangue hanno risposto in molti, tanto che un paio di ore fa il presidente della Regione, Gianni Chiodi ha fatto sapere che non serve più sangue.

L’Italia non intralcia l’amico cinese

2008, l’anno della Cina. Purtroppo per il paese che conta più di 1 miliardo di persone sembra che, nel bene e nel male, questo sia il suo anno. Prima le olimpiadi che da possibile “lato positivo”, si sono rivelate come un’arma a doppio taglio, ma soprattutto con lo strascico di polemiche che ancora oggi si portano rischiano di mettere in cattiva luce il paese.

Dall’altra anche i fenomeni naturali, e il terremoto che ha sconvolto la regione di Sichuan, portando 20000 morti e naturalmente a innumerevoli dispersi.

Le truppe militari adibite al recupero sono all’opera e ancora in queste ore stanno cercando di recuperare i corpi che si trovano sotto le macerie. Con incredibile stupore sembra che si riesca ancora a trovare persone vive sotto le macerie.