La Camera approva la legge sul biotestamento. Englaro: “E’ incostituzionale”

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La Camera ha approvato in serata, dopo un dibattito durato cinque mesi, il disegno di legge sul testamento biologico, che ora tornerà quindi in Senato per l’approvazione definitiva, probabilmente in autunno. I voti a favore sono stati 278, quelli contrari 205 e gli astenuti 7.
La legge si compone di otto articoli, dei quali il più importante e dibattuto è probabilmente il terzo, riguardante “contenuti e limiti della dichiarazione anticipata di trattamento” (Dat), che esclude, salvo casi eccezionali, la sospensione dell’idratazione e alimentazione artificiali, limitando inoltre l’applicazione delle Dat solamente ai malati in stato vegetativo che presentino una “accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale”. Il settimo articolo stabilisce invece che le Dichiarazioni anticipate di trattamento non saranno comunque vincolanti per il medico.
La maggioranza si è schierata compattamente a favore del provvedimento, salvo un deputato del Pdl che ha votato contro e un altro che si è astenuto, mentre nell’opposizione i cattolici del Terzo polo e del Pd si sono astenuti o hanno votato in favore del provvedimento, ma la maggior parte degli esponenti del PD e dell’Idv ha votato contro, criticando aspramente la legge.

La giornata nazionale degli Stati vegetativi

Il dibattito pro-life è, si sa, riesploso in Italia. Prima con la puntata del programma di Fazio-Saviano, Vieni via con me, e il meraviglioso elenco letto, con una delicatezza inimmaginabile, da Mina Welby delle cose che il suo Piergiorgio gli ha detto prima di morire. Poi la morte di Mario Monicelli, quel volo dal quinto piano del reparto di urologia del Gemelli di Roma. Quel volo che ha scatenato pensieri in chiunque potesse pensare. Una notizia letta su internet un’ora dopo la morte. Ho visto sbiancare, per quella notizia. “Si è ammazzato”, e mani tra i lunghi capelli. Ho visto me stessa semplicemente pensare – prima di sentire, mi sono permessa, una lacrima calda – che non ero affatto stupita. Nessuno stupore. “Si è suicidato proprio perché è Mario Monicelli. A chi altri può venire la forza, la vivacità, l’idea, l’elaborazione di gettarsi da una finestra a 95 anni perché malato? A chi può venire un simile coraggio a 95 anni?”. Questo l’immediato pensiero. E l’impressione per il coraggio. Nessuno sa cosa passasse per la testa a Monicelli. Nessuno può permettersi di pensare di saperlo.

Oggi parlano tutti. Gente di Chiesa, laici, profani, credenti, miscredenti, pro e contro. Ognuno fa e sente, non c’è dubbio. Ognuno pensa (forse) a come la propria vita dovrebbe finire se si dovesse trovare nelle condizioni di Eluana Englaro.

Pillola abortiva, Gasparri: “Bene vigilanza governo su vendita on line”

pillolaPillola abortiva Ru486. Dopo le polemiche dei mesi scorsi, il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, loda l’impegno profuso dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e dal sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, per vigilare affinché la pillola abortiva Ru486 sia somministrata solo nei limiti della normativa vigente”. Gasparri continua:

Come lo stesso ministro Fazio ha ammesso, il rischio che la vendita di questo medicinale possa sfuggire al controllo della legge è concreto. Il pericolo maggiore è rappresentato da internet, con diversi siti online che pubblicizzano la vendita clandestina della Ru486.

Invito tutti, compresi i vertici dell’Aifa ed in particolare il direttore Raisi che sotto questo aspetto ha assunto un atteggiamento che è parso a tratti troppo superficiale, affinché si denunci la commercializzazione illegale della pillola abortiva.

Nessuna criminalizzazione, ma la necessità che ci sia sempre un faro acceso per impedire l’aborto fai da te e garantire piuttosto la totale assistenza in ospedale a chi decidesse di utilizzarla.

Nessuno tocchi i sondaggi. E nessuno voti Udc

sondaggio
Silvio Berlusconi non perdona. Sui sondaggi, poi. Nessuno tocchi i sondaggi. Prontamente, ha chiamato sbraitando il suo Tg4 e il suo Emilio Fede. Pd e annesso Walter Veltroni

hanno iniziato a usare le armi di sempre in campagna elettorale e diffondono sondaggi artefatti e non veritieri, per i quali il Pdl avrebbe solo 6 punti di vantaggio

Sei non è certo un bel numero, quando gli si può sostituire piuttosto un bel dieci.

L’uomo di Arcore ha chiamato, si diceva, la sua redazione del Tg4 di Emilio Fede.

I nostri sondaggi da 3 settimane ci danno in stabile vantaggio del 10% e un sondaggio di oggi di Euromedia dà il Pdl al 46,4% e il Pd al 36,4%