Elezioni a Milano, ancora scintille fra Pisapia e la Moratti

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E’ ancora rovente la polemica fra il sindaco di Milano, Letizia Moratti, del Pdl, e Giuliano Pisapia, il candidato del centrosinistra che la sfiderà alle elezioni domenica 15 e lunedì 16. Ieri, in un confronto televisivo fra i due candidati andato in onda su Sky, la Moratti, proprio sul finire della trasmissione, ha rinfacciato a Pisapia di essere stato condannato per il furto di un’auto. Pisapia aveva tentato di replicare, affermando: “E’ un falso di cui dovrà rispondere”, ma il direttore di Sky, applicando le regole, faceva terminare la trasmissione, che si concludeva così con Pisapia che si rifiutava di stringere la mano al sindaco di Milano.
Il candidato del centrosinistra aveva immediatamente annunciato querela per diffamazione aggravata, spiegando: “Una sentenza di secondo grado passata in giudicato mi ha assolto per non aver commesso il fatto“. Pisapia stesso aveva raccontato in alcune interviste la sua vicenda: nel 1980, era stato arrestato ed aveva trascorso quattro mesi e mezzo in carcere, accusato di concorso morale nel furto di un furgone che avrebbe dovuto essere usato per il sequestro di un militante del movimento studentesco. Era stato il terrorista di Prima Linea Roberto Sandalo a coinvolgerlo nella vicenda.
Nel processo di primo grado, il reato era stato dichiarato estinto per intervenuta amnistia, ma Pisapia ricorse comunque in appello per avere una piena assoluzione, che poi ottenne.

Futuro e Libertà, per Fini le comunali sono banco di prova: mani libere

Gianfranco Fini ha sempre più voglia di verificare a che punto del percorso ci si trova: il pungolo è quello di svincolare Futuro e Libertà da eventuali alleanze predefinite, scordando per la prima volta gli alleati storici del PdL, e tentare di fare una prima, indicativa conta rispetto al gradimento e alle credenziali della nuova forza politica.

Le comunali in programma la prossima primavera potrebbero fare al caso del Presidente della Camera: è l’intendimento con cui si sono lasciati gli europarlamentari di Fli e lo stesso Fini, dopo un incontro avvenuto nel pomeriggio di ieri.

Il senso delle dichiarazioni della terza carica istituzionale, in tal caso, è quello di ribadire la linea programmatica di Futuro e Libertà ma anche aprire un varco all’eventualità che – non verificandosi condizioni necessarie – il partito possa abbandonare la triade con il Popolo delle Libertà e la Lega Nord e optare per una duplice soluzione. Correre da soli oppure intessere alleanze programmatiche con altre forze politiche.

Tutto Bossi: tra elezioni comunali e nazionali

Umberto Bossi sembra svolgere uno dei lavori più belli del mondo: fa l’oracolo. Ormai lo si vede sempre meno nei salotti che contano (in delegazione, per la Lega Nord, ci vanno Roberto Calderoli e l’omonimo Maroni) mentre non perde un appuntamento che sia uno per stare intorno e in mezzo alla base. Padrone di casa di molte feste estive di partito, il Senatur sembra – tra i politici italiani – quello con le idee più chiare (e non sarebbe la prima volta): parla poco ma lo fa in maniera talmente lineare e chiara che non comprenderlo è impossibile.

Tiene banco la diatriba tra PdL e Fli, tra Berlusconi e Fini, tra berlusconiani e finiani e Bossi non fa che ripetere da settimane le stesse parole: “Ipotizzo un eventuale ritorno alle urne per le elezioni entro la fine di novembre, primi di dicembre“. Da Calalzo di Cadore, il Senatur ha ripreso la volontà di ricorrere presto al voto e mettere il popolo nelle condizioni di scegliersi un eventuale Governo senza che venga utilizzato un esecutivo tecnico: “Col presidente vediamo se una soluzione si trova. Prima si fa… Così non è possibile andare avanti. Ormai la macchina sta correndo verso le elezioni. Per fermarla? Occorrerebbe qualche gesto importante: per esempio, le dimissioni di Fini sarebbero un gesto fondamentale“.

Gianni Alemanno, una sicurezza

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ANSA – Roma, 20 nov 1981 – Arrestato segretario Fronte della gioventù – Sergio Mariani, 28 anni, segretario del Fronte della Gioventù’ di via Sommacampagna, e’ stato arrestato dai carabinieri per aver aggredito, con una pesante spranga di ferro, uno studente universitario di 23 anni, Dario D’ Andrea. Insieme con lui e’ stato arrestato Giovanni Alemanno, di 23 anni, nato a Bari e residente a Gallipoli, per aver partecipato all’ aggressione. Lo studente e’ stato accompagnato al policlinico dove e’ stato giudicato guaribile in dieci giorni. gli aggressori, un gruppo di cinque sei giovani, hanno affrontato Dario d’ Andrea, ieri alle 19.30 davanti al bar ‘ “la gazzella” nel rione Castro Pretorio dove, in quel momento, si trovavano tre carabinieri. forse preoccupati dalla presenza dei carabinieri i giovani, rinunciando al pestaggio, hanno lanciato da lontano, contro il D’ Andrea, la spranga di ferro e sono fuggiti. mentre un carabiniere ha soccorso il ferito, che era stato raggiunto alla testa, gli altri due hanno inseguito i fuggiaschi e sono riusciti a prendere Mariani e Alemanno. Nel rapporto che i carabinieri hanno trasmesso alla magistratura si afferma che, per le modalità’ dell‘aggressione e soprattutto per le dimensioni della spranga di ferro, il colpo poteva essere mortale: il magistrato potrebbe quindi decidere di incriminare entrambi per il reato di tentativo di omicidio. Dario d’ Andrea ha detto ai carabinieri di non conoscere i suoi aggressori e di non aver mai militato in una organizzazione politica.