La Cassazione oscura i siti che violano il diritto d’autore

InternetLa Corte di Cassazione ha stabilito che i giudici si possono imporre agli Internet provider di oscurare i siti che infrangono le leggi sul diritto d’autore. Il coordinatore del Centro Studi per la protezione dei diritti degli autori e della libertà di informazione, Tullio Camiglieri, commenta così la sentenza depositata il 24 dicembre scorso:

Anche la nostra magistratura, con una sentenza che farà giurisprudenza, si allinea a quella di altri Paesi Europei nel perseguire i siti che favoriscono la pirateria on line. La sentenza, depositata la Vigilia di Natale, è un altro passo del nostro paese verso la legalità. Da oggi i magistrati potranno imporre agli Internet Provider italiani di impedire l’accesso a tutti quei siti, italiani o stranieri, che violano le leggi sulla proprietà intellettuale e il diritto di autore. Oltre ai siti di gioco on line e pedopornografici, già resi inaccessibili, una nuova lunga lista di siti sta per essere oscurata.

Confidiamo che sia finalmente iniziata una stagione nuova di tutela della nostra industria culturale, dal cinema ai giornali, dalla televisione alla musica e ai libri. È in gioco il futuro di un milione di lavoratori e la stessa libertà di informazione. Senza i ricavi, infatti, non ci saranno più investimenti e non avrà più senso destinare risorse economiche alla realizzazione di un film, di un documentario, di un nuovo giornale o di una produzione musicale.

Blu Notte, stasera il caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Blu Notte torna stasera sul caso Italia Alpi. Se ne parla poco, ma la Corte di Cassazione ha detto ieri no alla revisione del processo a carico del somalo Omar Hassan Haschi, l’unico condannato per l’omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin.

Oggi Lucarelli torna su quel caso ancora, drammaticamente, avvolto nel mistero più imbarazzante. “Sulla vicenda di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin si è parlato molto e il Parlamento ha creato una Commissione d’Inchiesta che ha lavorato per anni. Ma una versione univoca sulle cause della morte dei due giornalisti del Tg3 della Rai ancora non c’è. Come non c’è una descrizione univoca della dinamica dell’attentato: agguato per rapina – con colpi di Kalashnikov sparati da lontano – come conclude la relazione di maggioranza della Commissione Parlamentare presieduta dall’onorevole Carlo Taormina, o esecuzione – con colpi di pistola sparati a bruciapelo – come sembrano confermare tutte le testimonianza raccolte subito dopo l’eccidio”.

Lavorare stanca

Un’indicazione nuova, data dalla giurisprudenza. Che qualcosa stia cambiando? Una bella sentenza della Corte di Cassazione. Quando ci vuole ci vuole.
I lavoratori dei call center che prestano servizio nella struttura di una società hanno diritto ad un contratto di lavoro subordinato. I suddetti lavoratori, infatti – spiega la Cassazione – poichè utilizzano attrezzature e materiale aziendale, non possono essere considerati, dal datore di lavoro, lavoratori autonomi. Proprio no.
Questo il verdetto della Corte di Cassazione, dunque, con la sentenza 9812 della sezione lavoro.

No Vat. No stampa

No vat
Giunta al suo secondo anno, la manifestazione è passata un po’ in sordina. In effetti, non deve essere esattamente facile gestirla dal punto di vista contenutistico, per i media italiani inside.
Sabato a Roma, la seconda edizione della manifestazione No Vat. Un appuntamento autofinanziato e organizzato dal basso, su azione dei movimenti di liberazione di donne, lesbiche, gay e trans. Una sorta di bis del Pride, con le stesse persone e associazioni della manifestazione nazionale dello scorso novembre contro la violenza maschile sulle donne. Solo, questa volta e come lo scorso anno, canalizzata su un target preciso che è il potere della Chiesa nel paese.
Sono inviperiti. Colorati e inviperiti. Provocatori, e in questo segnano la loro autocondanna. Le recenti uscite del Vaticano hanno dato loro materiale a non finire. Perchè la Chiesa sta sferrando un attacco in piena regola. Con tempi e strategie perfettamente scelti e calzanti. Una congiuntura perfetta. Una congiuntura non esattamente spontaneamente prodottasi.