Metalmeccanici alla riscossa. Hasta la victoria: 127 euro di aumento per le tute blu

Metalmeccanici
Habemus finalmente il rinnovo. Il contratto dei metalmeccanici si è concluso. E’ un risultato di grande rilevanza sia per i lavoratori, ma soprattutto per il Paese che ha bisogno di stabilità e certezze. E chi l’avrebbe mai detto che il ministro Cesare Damiano avrebbe pronunciato queste parole.
Damiano gongola. Sottolinea come questo accordo, che si è finalmente appena conluso, aiuti a migliorare la tutela dei lavoratori e le loro retribuzioni. Non solo. Per non fare torto a nessuno, questo accordo, nelle parole del Ministro, è favorevole anche per le imprese, che possono accrescere la loro competitività e flessibilità.
Ecce l’accordo, insomma. E’ appena stata raggiunta l’intesa sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Un accordo che prevede un aumento di 127 euro per i prossimi 30 mesi, 260 euro per chi non fa contrattazione di secondo livello e 300 euro una tantum come compenso del ritardo di nove mesi dalla scadenza del contratto, che verrà erogato a marzo 2008.

Metalmeccanici: Avanti tutta!

Ogni giorno che guardo l’Italia mi sembra sempre più strana. E in un certo senso mi stupisce vederla così. E devo ammettere che sto seguendo con attenzione la situazione dei metalmeccanici e se c’è una cosa che spero è che, prima o poi, ottengano qualcosa.

La mia idea di Italia è quella di un paese dove tutti, siano questi operai, dirigenti, muratori o chichessia non debba avere difficoltà a vivere la propria vita. Diamine siamo un paese sviluppato non un piccolo staterello del terzo mondo. E sapere che ai giorni d’oggi esistono persone che non possono permettersi niente di “extra” perchè il salario basta fino alla terza settimana, vuole dire che qualcosa non sta funzionando.

A pensarci bene è strano. Alla fine gli operai specializzati prendono uno stipendio che va tra gli 800 e i 1200 euro (che per i buon vecchi amanti della lira vuole dire circa tra 1.600.000 e 2.400.000). Se proviamo a chiedere a uno qualsiasi degli operai, che oggi lavorano in condizioni “disperate”, se mai si sarebbe aspettato di prendere 2.000.000 al mese di stipendio credo che risponderebbe in maniera negativa.

Metalmeccanici, per le trattative, semplicemente, non ci sono spiragli

Altan
Rottura annunciata, attesa, quasi banale. E così è stato. La trattativa odierna, tra Sindacati e industrie, non ha trovato, come prevedibile, alcun punto di accordo.
E dopo la rottura, il Governo si interroga. E’ un bel grattacapo, invero. A placare gli animi si impelaga il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Provando a riallacciare la trattativa tra imprese metalmeccaniche e sindacati di categoria, cercando di capire come arrivare finalmente – e se, a questo punto – ad un complesso accordo per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da ormai oltre sei mesi.
Al Ministro, infatti, non è rimasta altra scelta: ha convocato le parti per domani mattina. Sottolineando il suo augurio ad una ripresa del negoziato. Damiano si è definito interessato e disponibile all’eventuale istituzione di un un tavolo di contrattazione. Un aut-aut: il Ministro non aveva altra scelta, dopo l’odierna apparentemente insanabile rottura di Cgil, Cisl e Uil con Federmeccanica.