Persepolis 2.0, on line il fumetto

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Persepolis 2.0. Il fumetto, dopo essere diventato un film nel 2007, è ora on line. Schizzi in bianco e nero ormai famosi, ma ora la storia è cambiata. Nella versione originale, pubblicata per la prima volta in Francia nel 2000, e nel film, estremamente commovente, si parlava della rivoluzione del 1979. Nella rielaborazione 2.0 si parla di oggi: delle elezioni del 12 giugno 2009 e della contestata vittoria di Mahmoud Ahmadinejad.

Perché dopo quanto accaduto a Teheran, dopo gli scontri, dopo Neda, Persepolis è stato “rielaborato” da due dissidenti iraniani in esilio. Loro si firmano Payman&Sina.

Bush, fine del viaggio: l’Iran finanzia il terrorismo

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Fine del viaggio in Medio Oriende per il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Un’ultima tappa agguerrita, più di quelle precedenti. Perchè Bush ha lanciato oggi le sue invettive complete, dirette e inequivocabili contro l’Iran.
L’Iran che arma Hezbollah, finanzia Al Qaeda, minaccia la sicurezza mondiale. Bush parla da Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi: l’ultima tappa del tanto tribolato viaggio in Medio Oriente che ha anche visto la prima volta di Bush in Israele. L’attacco a Teheran, dunque, è diretto e senza mezzi termini. Il governo di Mahmud Ahmadinejad è per il Presidente americano il nuovo pericolo per l’umanità.
Parole, naturalmente, tradotte in tempo reale in tutte le declinazioni possibili dell’arabo e dei suoi dialetti. Parole che presto avranno conseguenze diplomatiche e internazionali. Parole dall’eco fortissima. Mahmud Ahmadinejad e il suo governo dovranno e vorranno presto replicare.

Bush in Kuwait: Iraq, sta tornando la speranza

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Continua il viaggio in Medio Oriente del Presidente USA George W. Bush. Un viaggio delicato. Durante la sua seconda giornata in Kuwait, Bush analizza la situazione del terrorismo internazionale, e del suo nemico giurato, Al Qaeda. L’organizzazione terroristica, secondo il Presidente, avrebbe subito colpi duri in Iraq negli ultimi mesi.
Progressi, dunque. Progressi che, però, non permettono certamente di poter abbassare il livello di attenzione. Bush ha fatto visita oggi alla maggiore base militare Usa in Kuwait, dove ha ricordato, appunto, la necessità di non abbassare la guardia per non perdere i successi conquistati sul campo nel 2007.
Il Presidente ha inoltre specificato che nessuna decisione definitiva è stata ancora presa in merito alla possibilità di ritiro di altre truppe dall’Iraq. I fattori che portano a scegliere per un’effettiva riduzione della forza sul territorio sono molti, ha spiegato, e dipendono dalle reali condizioni presenti.