Al Gore, appello agli italiani per salvare Current

Al Gore. Annozero. Appello agli italiani. #salviamocurrent.  Qui la lettera dell’autore di Citizen Berlusconi sulla chiusura di Current e la notizia. “Non è solo Current, in gioco, ma è la natura, la qualità, l’onesta e l’integrità della democrazia italiana.
Se una voce indipendente può essere chiusa arbitrariamente per business, trattative, conglomerati, concentrazioni, be’, questa non è una bella cosa per la democrazia. Ma gli italiani possono cambiare”.

Ecco come, dal sito della mobilitazione:

“A maggio del 2011 vogliono toglierti il diritto all’informazione indipendente. Vogliono oscurare Current.
Vogliamo fermarli.
Se lo vuoi anche tu, puoi fare la tua parte. Puoi scrivere direttamente a SKY chiedendo di non chiudere Current all’indirizzo [email protected] Amministratore Delegato di Sky Italia. Segui gli aggiornamenti su facebook.com/currentitalia e twitter (#salviamocurrent)”.

Tutti insieme, SALVIAMO CURRENT.

Al Gore ad Annozero

Stasera durante la puntata di Annozero “Fosse che fosse…” in onda su Raidue alle 21.05, Michele Santoro avrà come ospite speciale in studio Al Gore, ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America e Premio Nobel per la pace 2007.

Dalle 21.05 su Raidue e in streaming torna Annozero. Queste alcune delle domande che scandiranno il ritmo della puntata di stasera: i risultati delle amministrative segnano l’inizio del declino di Berlusconi? Quanto ha pesato l’inasprirsi dei toni e delle contrapposizioni? Se i ballottaggi confermassero questo orientamento, quali sarebbero le ripercussioni sulla politica nazionale?

Ospiti: Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Enrico Mentana, Paolo Mieli, Vittorio Zucconi. E Al Gore.

Current, la scure della censura dell’ATAC

L’Atac censura Current. Dopo il salto, le immagini, pubblicate dalla stessa Current, che l’ATAC, l’azienda trasporti pubblici di Roma, ha deciso di censurare. La campagna pubblicitaria di Current, prevista per lanciare la nuova stagione, sarebbe stata affissa nelle stazioni della metropolitana della capitale. E non, specifica con forza il network, sugli autobus, come invece sostiene il Presidente dell’azienda. Tabacchiera, infatti, ci aveva tenuto a sottolineare che quelle immagini, su un autobus, sarebbero state non “opportune”, perché la gente non può fermarsi a guardare e comprendere il messaggio.

Questa è l’immagine che Tommaso Tessarolo, General Manager di Current Tv Italia, ha messo sul suo profilo di Facebook. La sensazione potrebbe anche essere che con Current, in fondo, si attendesse solo il momento giusto, l’alibi, la giustificazione. Con l’ATAC sarebbero entrati nella vita della gente comune: faccenda che potrebbe essere preoccupante per i più. Si trattava, in questo caso, del lancio di due puntate di giornalismo d’inchiesta: racconti di giornalismo, tra cui anche un’inchiesta sull’uccisione di un sacerdote da parte della camorra.

Obama, Hillary, Hillary, Obama. M’ama non m’ama. Nel segno della profezia nera

Clinton Obama
La soap delle presidenziali continua. All’ultima sfida, e soprattutto sovrastata in modo ormai imbarazzante dalla forza comunicativa, di proposta, di spessore, e perchè no di diversità e giacchè anche un pizzico di maschia virilità dell’incubo delle notti della senatrice: Barack Obama.
La povera Hillary è stata schiacciata dal rivale della stessa casa madre in altri 4 Stati. Louisiana, Nebraska e Stato di Washington sabato, e domenica, ciliegina sulla torta, il Maine, 24 soli delegati in palio, ma un’altra tessera nel puzzle democratico che è più di un sassolino nella scarpetta di Hilary.
Obama, nel Maine, ha portato a casa il 62% dei consensi, mentre la Signora Clinton solo il 38. Poco meno del doppio. Numeri del genere stanno estremamente scottando all’ex First Lady. Sostanzialmente, così tanto certo non se lo aspettava.

Super Martedì, Super pareggio tra Obama e la Clinton

Clinton Obama
L’hanno chiamato tsunami, terremoto, onda anomala. Barack Obama, secondo alcuni – ma è sempre suonato strano, per i meno frettolosi e i più morigerati – doveva, secondo alcuni soldaggi, travolgere e stravolgere.
I sondaggi sono la vera anima nera di queste presidenziali infinite targate USA. Per quanto, spezzando una lancia a favore, l’utilizzo mediatico degli stessi sia plausibilmente un’insana ricerca dello scoop. Fatto sta – e l’avevano detto, anche questo – che il tanto atteso Super Martedì non ha ribaltato una beata fava. Lo stesso Barack aveva pronosticato il sostanziale pareggio poi verificatosi. Mentre Hillary, ora, ancora per un attimo, allontana i suoi incubi peggiori.
Nelle più grandi (e più esposte all’overdose mediatica) primarie della storia presidenziale Usa, con tanto di 24 Stati con in palio più di 3000 delegati, il singolar tenzone ha portato a casa un sostanziale pareggio.