Obama, un anno in foto – Gallery

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Ecco una gallery con le foto del fotografo ufficiale della Casa Bianca, Pete Souza, per un anno di Barack Obama. Foto molto intense, messe a disposizione degli occhi del mondo attraverso il famoso sito di Flickr, già ampiamente utilizzato da Obama nel corso della sua campagna elettorale e durante questo primo anno di presidenza degli Stati Uniti d’America.

Dopo il salto una selezione. Buona visione.

Google, Cina e Usa: La battaglia è aperta

googleCrisi diplomatica sfiorata fra Usa e Cina. Il ministero degli Esteri cinese definisce “dannoso” per i rapporti con gli Stati Uniti il discorso di ieri di Hillary Clinton, che ha accusato la Cina di limitare il libero accesso a Internet come la Tunisia, Uzbekistan, Arabia Saudita e Vietnam. In una nota pubblicata sul suo sito web il ministro degli Esteri afferma che gli attacchi americani “negano la realtà e danneggiano le relazioni tra i due paesi“. “Internet in Cina è aperta e la Cina è il paese più attivo nello sviluppo di Internet” continua la nota, in cui viene rimarcarta che “alla fine dell’ anno scorso i netiziens cinesi hanno raggiunto la cifra di 384 milioni e ci sono 3,68 milioni di website, 180 milioni di blog“.

La Cina ha la sua situazione nazionale e le sue tradizioni culturali e gestisce Internet in accordo con le sue leggi e con le pratiche internazionali“, prosegue il ministro, che chiosa la nota, esprimendo la “speranza” che gli Usa “rispettino gli impegni presi dai leader dei due paesi” per migliorare le relazioni diplomatiche fra i due paesi. Pechino rimanda al mittente le critiche, ma nonostante le divergenze, si dice disponibile al proseguo del dialogo con il governo Obama. La Clinton ha chiesto alla Cina di avviare un’inchiesta “minuziosa” e “trasparente” riguardo gli ultimi casi di pirateria nel paese asiatico, in particolare contro Google, che sta pensando di andarsene anche a causa della censura.

Obama nomina un trans al ministero del Commercio

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Un transessuale alla Casa Bianca. Barack Obama nomina un trans alla carica di consulente tecnico del ministero del Commercio, rompendo un altro tabù. Amanda Simpson, che all’inizio degli anni ’90 è andata sotto i ferri per diventare una donna, è entrata così a far parte dell’amministrazione Obama. La Simpson, 49 anni, quando era un uomo lavorava come pilota per la Ratheon, cercando di convincere la compagnia che si occupa della difesa, ad adottare norme che proteggessero i suoi dipendenti da abusi e discriminazioni basati sull’identità sessuale.

Yemen, possibile rappresaglia Usa per lo sventato attentato di Detroit

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Prossima destinazione: Yemen.

Lo Yemen, architettonicamente, è il paese più bello del mondo. Sana’a, la capitale, è una Venezia selvaggia sulla polvere senza S.Marco e senza la Giudecca, una città-forma, la cui bellezza non risiede nei deperibili monumenti, ma nell’incompatibile disegno… è uno dei miei sogni

Secondo la Cnn,  l’intelligence americana e le forze speciali, con l’ausilio delle forze yemenite, sarebbero impegnate nella ricerca degli obiettivi, in modo da portare a temine un’azione di rappresaglia contro chi ha organizzato l’attentato fallito di Detroit. Specificano altresì che gli sforzi sono tutti tesi nel tentativo di colpire esclusivamente obiettivi correlati al nigeriano, Umar Faruk Abdulmutallab. In Yemen, infatti, avrebbe acquisito le informazioni necessarie e l’esplosivo per tentare l’attentato sul volo Delta Airlines il giorno di Natale, sventato grazie ai passeggeri.

Foto|Wikipedia

Iran, nuovo missile arriva in Israele e nelle basi Usa nel Golfo

bomba-atomicaIran-Occidente. Tensione che aumenta di giorno in giorno. Teheran ha testato con ottimi risultati la versione più evoluta dello Sejil-2, missile a lungo raggio in grado di raggiungere Israele e le basi militari Usa nel Golfo. A riferirlo è il sito di Press Tv. Si fanno, così, sempre più tesi i rapporti fra l’Occidente e la Repubblica islamica anche riguardo il programma nucleare di Israele, che non scarta l’idea di un attacco militare contro gli impianti iraniani.

Usa: prigionieri da Guantanamo in Illinois

8847330Guantanamo, la prigione Usa a Cuba, sta per perdere alcuni dei suoi inquilini. L’amministrazione Obama, infatti, renderà noto oggi il progetto per l’acquisizione del carcere Thomson Correctional Center a Thomson, in Illinois, con l’intento di spostarvi un certo numero di detenuti da Guantanamo. Lo rivelano fonti ufficiali, le quali precisano che nella prigione andranno “detenuti federali e un numero limitato di detenuti”.

Nucleare, Iran: in arrivo nuove sanzioni

ahmadinejadUsa e Iran. Una sfida infinita che ieri ha scritto l’ennesimo capitolo. Il segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, da Kirkuk, auspica che la comunità internazionale si adoperi per “ulteriori e significative sanzioni” contro il governo di Ahmadinejad per il suo programma nucleare. In una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, a New York, i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno pensato a nuovi provvedimenti nei confronti dell’Iran. Voci provenienti dal Palazzo di Vetro, riferiscono che Usa, GB, Francia, Russia e Cina (i paesi con potere di veto) più la Germania, inizieranno le discussioni sul nucleare iraniano già la prossima settimana.

Nobel a Obama, quasi 10 mila manifestanti contro le armi nucleari

ObamaBarack Obama ha vinto il premio Nobel per la pace. Il riconoscimento al presidente Usa, però, non ha mancato di suscitare polemiche. L’organizzazione non-governativa, “Norwegian Peace Initiative”, infatti, ha portato in piazza quasi 10 mila persone a manifestare per le strade di Oslo contro le armi nucleari. Coloro che hanno sfilato sotto a Grand Hotel, albergo che ospita Obama e la moglie, hanno chiesto la fine del conflitto in Afghanistan e la fine degli insediamenti israeliani nei territori palestinesi.

M.O., Barghouthi: “Abu Mazen ha sbagliato a fidarsi di Usa e Israele”

palestinesiIl leader di al-Fatah in Cisgiordania, Marwan Barghouthi, nel corso di un’intervista rilasciata al giornale saudita “al-Watan” tramite il suo legale ha affermato: “L’errore di Abu Mazen è stato quello di fidarsi delle promesse degli americani e degli israeliani”. “Abu Mazen ha sbagliato a basarsi unicamente sulla politica delle trattative con Israele – ha continuato Barghouthi – e ha sbagliato anche quando ha perso il potere nella Striscia di Gaza. Nonostante tutto ha ottenuto buoni risultati nel processo di riforma democratica dell’Anp e nel porre fine all’anarchia in Cisgiordania”. Secondo il leader di al-Fatah, “per il futuro l’unica cosa da fare è attivarsi subito per porre fine alla divisione tra i palestinesi realizzando il processo di riconciliazione nazionale”. “Bisogna poi ottenere dall’Onu – ha aggiunto – il riconoscimento dello stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est capitale entro i confini del 1967”. Per Barghouthi, “il fallimento sta nel fatto che l’Autorità palestinese era solo un mezzo e non un fine per noi”. “Doveva, infatti, esistere – ha spiegato – per un periodo limitato di cinque anni in attesa di avere lo stato palestinese. Invece andiamo avanti da 15 anni e non abbiamo autorità su niente, nemmeno sulla Muqata. Questo perché gli israeliani non fanno la loro parte nel processo di pace”. Barghouthi non risparmia neanche il presidente americano Barack Obama. “Quando è stato eletto e ha tenuto il suo discorso al Cairo c’era grosso ottimismo nel mondo – ha chiosato – ora invece, a un anno dalla sua elezione, abbiamo visto che non ha fatto nulla, ma al contrario ha fatto marcia indietro su molti punti. Tuttavia, è ancora possibile imporre a Israele la nascita di uno stato palestinese indipendente”.

Usa, documenti sulla sicurezza su internet

torri-gemelleSono finiti per errore su internet i segreti e dettagli sulle procedure di controllo dei passeggeri e sul funzionamento dei metal detector negli aeroporti americani, incluse misure avviate dopo l’11 settembre. Come reso noto da un articolo del Washington Post nella primavera passata i funzionari della Transport Security Administration (Tsa), l’agenzia che si occupa della sicurezza nei trasporti Usa, hanno messo per sbaglio su internet, i documenti segreti su un sito per i contratti federali. Più di 90 pagine di dettagli sulle procedure di screening di passeggeri e bagagli, comprese informazioni sul funzionamento dei raggi X, metal detector e rilevatore di esplosivi. C’è dell’altro: i documenti segreti contenevano anche le immagini delle credenziali utilizzate da deputati americani, membri della Cia, marescialli dell’aeronautica e una lista di 12 Paesi (tra cui Cuba, Iran, Afghanistan e Iraq), i cui cittadini devono essere sottoposti a misure di sicurezza più rigide. I funzionari del Tsa, su sollecitazione del Post, hanno ammesso l’errore e l’agenzia ha annunciato di aver avviato un’inchiesta interna. Per Stewart A. Baker, ex vice segretario del dipartimento della sicurezza interna, l’errore “aumenta il rischio che i terroristi possano raggirare i sistemi di sicurezza”, mentre per un altro ex funzionario del dipartimento “documenti del genere hanno un’ampia diffusione all’interno della comunità dei trasporti aerei”.

Afghanistan, Ahmadinejad: “Coalizione in un pantano”

Mahmoud Ahmadinejad“In Afghanistan, le truppe della coalizione internazionale sono intrappolate come un animale in un pantano”. Lo ha detto il presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, intervenendo durante un incontro con i familiari di alcune vittime del conflitto degli anni Ottanta con l’Iraq. “Invece di ritirare i soldati – continua Ahmadinejad – stando a quanto riferisce il quotidiano ‘Tabnak’ – ne hanno aggiunti altri. Anche se rimarranno in Afghanistan per altri 50 anni, alla fine saranno costretti a lasciare il Paese con vergogna”. Il leader iraniano non risparmia critiche ai governi occidentali: “Nel mio ultimo viaggio a New York, ho domandato (ai governi dell’Occidente) se nei loro Paesi non ci sia una persona sana di mente che dica le stesse cose che sto dicendo io”. Ahmadinejad ha aggiunto che la coalizione internazionale ha bisogno l’aiuto dell’Iran per uscire dal conflitto in Afghanistan. Anche se, secondo Ahmadinejad, “a causa della sua arroganza, non vuole accettare questa realtà”.

Barack Obama, premio Nobel per la pace 2009

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E’ Barack Obama il premio Nobel per la pace 2009. Un Nobel assegnato all’unanimità, dicono dalla Commissione di Oslo.

Raramente qualcuno ha dato come lui speranza per un futuro migliore

Speranza della quale si direbbe esserci un incredibile bisogno in tutto il mondo. Per alcuni (sono già tanti i primi commenti a caldo della Rete, dalla blogosfera a Facebook), il Nobel è stato dato a Obama “un po’ sulla fiducia”. Ma è unanime la valutazione: la scelta è condivisibile. Qui, comunque, potete leggere le motivazioni.

Un’inquietante domanda aleggia a questo punto su tutti noi italici: siete d’accordo? Non siete d’accordo? Ma soprattutto: preferivate piuttosto che la scelta cadesse sul Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi?

A Kennedy Tribute

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L’America saluta l’ultimo Kennedy, Ted. Il più grande legislatore dei nostri tempi, dice Barack Obama oggi. Un uomo che è riuscito, prosegue il presidente Usa, a far approvare molte importanti leggi di spessore sociale. Ted sarà sepolto accanto ai suoi fratelli assassinati, John e Bob. Il Leone passeggiava spesso in quel cimitero, per trovare i fratelli.

Il saluto di oggi è passato attraverso la voce di Placido Domingo e la musica di Yo Yo Mama. La bandiera americana sul feretro, e lacrime discrete da parte della famiglia e dei presenti. Così l’America ha detto addio al senatore Edward Ted Kennedy, morto martedì a 77 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro al cervello.

Foto di apertura Wikipedia. Dopo il salto, una gallery del NYT del Kennedy Tribute di oggi.