Chi ha ucciso Yara? Si indaga anche sul misterioso testo su Wikipedia

Foto: Ap/LaPresse

Prosegue senza sosta la ricerca dell’assassino di Yara Gambirasio. Le indagini della procura ora si sono spostate anche sul WEB dopo la comparsa di un particolare messaggio in una delle pagine di Wikipedia. La pagina è quella che riguarda il film “Vesna va veloce” di Carlo Mazzacurati . il testo era inserito all’interno della trama del film, diviso in parole sparse per tutta la pagina. Una volta ricostruito il testo, è apparso: “So dove si trova il corpo di Yara. Contattate il numero: …. ” e poi veniva indicato un numero di telefono. Il messaggio è apparso pochi giorni prima del ritrovamento del corpo della povera Yara.

Gli investigatori stanno analizzando tutti gli accessi al sito relativi al momento della modifica della pagina, con la collaborazione di Wikipedia. Le indagini, però, si sono spostate anche su Facebook ,dove una presunta amica di Yara ha scritto in bacheca, un commento dove affermava di sapere dove si trovasse il corpo della ragazza. Gli investigatori stanno cercando di capire se effettivamente quella persona che ha inviato il messaggio, è una persona informata sui fatti, o solamente il solito mitomane di turno.

Mafie. Un voto. Un fiorino. Da 50 euro. Omaggio a Saviano

Saviano
Roberto Saviano, autore di Gomorra,viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra ha scritto un lungo, agghiacciante articolo sul settimanale Time. Lo riporta oggi, in versione integrale, Repubblica.it. Ennesima denuncia terribile. Sulle economie criminali, sulle mafie, ma soprattutto su queste elezioni.
Torbide, definirle torbide ad una lettura appena oltre la superficie è ormai atto dovuto. Giochi di partito, retorica galoppante. Inutilità del contenuto del messaggio politico. Fascisti, veline, Grande Fratello, Chiesa, corruzione, indagati, condannati. Come ha fatto l’Italia ad arrivare a tanto?
C’è veramente tutto. All’appello non manca nulla. Roberto Saviano ha sempre un’espressione seria. Corrucciata. Classe 1979, è giovanissimo. Nella sua pagina su Wikipedia – dove, stranamente, c’è una foto in cui sorride – la scheda comincia con due frasi.

Io so e ho le prove. E quindi racconto.

Scrive in Gomorra. E un’altra, di Enzo Biagi, in un’intervista a Rotocalco televisivo, su Rai Tre.

Il pericolo non nasce da chi pesca, trova, una nuova notizia, il pericolo nasce da chi la riesce a far passare, da chi rompe la crosta degli addetti ai lavori, da chi in qualche modo riesce a far veicolare dei messaggi, dei racconti Di queste verità

Donne in rivolta. Contro la sinistra

Aborto
Io vorrei che per una volta Veltroni, Fassino,Bertinotti & Co. la smettessero di abbassare sempre la testa, perchè ora hanno veramente rotto le palle con tutto questo perbenismo. E’ ora di prendere posizioni di decidere da che parte stare. W Zapatero. Questo è solo uno dei tanti commenti alla petizione. Le cui prime firmatarie sono, in ordine rigorosamente alfabetico: Simona Argentieri, Natalia Aspesi, Adriana Cavarero, Isabella Ferrari, Sabina Guzzanti, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Alda Merini, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Elisabetta Visalberghi.
L’appello è forte, e a prescindere dal contenuto (se possibile) è l’ennesimo richiamo ad una sinistra che si guarda bene dal rappresentare il suo elettorato.
Caro Veltroni, caro Bertinotti, cari dirigenti del centro-sinistra tutti, ora basta! L’offensiva clericale contro le donne – spesso vera e propria crociata bigotta – ha raggiunto livelli intollerabili.