Afghanistan, i talebani diffondono un nuovo video di Bowe Bergdahl

Bowe Robert Bergdahl ha 23 anni. Da circa sei mesi è ostaggio dei talebani: il primo soldato americano catturato dai talebani dalla fine del 2001, quando ha preso il via la missione militare statunitense in Afghanistan. Oggi parla (ammesso che sia lui) in questo video mostrato dai talebani stessi. Elmetto e occhiali lo nascondono, dunque non è possibile per il momento confermare con certezza che si tratti effettivamente di lui. Bergdahl è stato catturato alla fine di giugno nella provincia sud orientale afghana di Paktika. Il soldato americano non è un “nuovo” al suo impiego come “testimonial” da parte di chi lo tiene prigioniero. Il 19 luglio un altro video lo aveva mostrato al mondo, spaventato ma apparentemente in buona salute.

Sono piuttosto le sue parole a fare notizia, nel giorno di Natale:

Mi dispiace dirvi che questa guerra ci sta sfuggendo e che si trasformerà in un nuovo Vietnam a meno che il popolo americano non si levi contro tale assurdità

Un nuovo Vietnam. Nervo scoperto del passato americano.

Primarie USA 2008, Hillary è “tornata”

Hillary Clinton

Trionfante, sorridente, distesa. Sono anche sparite di nuovo quelle rughe imbarazzanti che un fotografo dell’Associated Press aveva impietosamente ritratto nei giorni scorsi. Hillary Clinton è tornata. E i media Usa già chiosano con acidità: è grazie all’effetto lacrime. Emotività e gioventù sfiorita a parte, la senatrice, che soltanto ieri era data ormai per politicamente spacciata, e che aveva più volte dovuto precisare ai suoi elettori che non si sarebbe ritirata, vive da stanotte una nuova primavera. Contro tutte le previsioni della vigilia, ribaltate, e contro l’assalto mediatico dei giorni scorsi, l’ex first lady ha battuto il favorito Barack Obama nelle primarie democratiche del New Hampshire. Dopo una nottata di testa a testa, ecco il risultato finale: Hillary batte Barack 39 a 37.

Enorme e sorprendente affluenza di elettori, in New Hampshire, che hanno votato secondo logiche differenti rispetto ai loro predecessori dell’Iowa. Moltissime nuove registrazioni: giovani al primo voto ma anche persone che sono tornate alle urne dopo anni di disaffezione verso la politica. Totale: mezzo milione di persone, e cioè esattamente il doppio rispetto al passato nonchè praticamente il 40% della popolazione. Questa dinamica spiegherebbe anche la disattesa dei pronostici e gli errori dei sondaggi. Insieme ad una chicca degli osservatori: le lacrime e la commozione di due giorni fa di Hillary Clinton le avrebbero sponsorizzato una non indifferente aggiunta di voti, rendendola più umana e allontanandola da quell’aura di freddezza e rigore che la circondava.

Mickey Mouse for President

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Sono ben 11, ma solo di quattro di loro si può dire di ricordare il nome – e probabilmente non è solo un problema divisuale dall’estero. Hillary Clinton e Barack Obama per i democratici, Rudy Giuliani e John McCain per i repubblicani. Ognuno ha una storia ma nessuno può vantarne la trasparenza. E dire che gli aspiranti presidenti USA hanno tutti, nessuno escluso, l’obbligo di rendere pubblica la ”fonte” dei finanziamenti ricevuti in campagna elettorale.