Berlusconi riferisce in Parlamento sulla crisi economica

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha posticipato alla chiusura delle borse la sua dichiarazione in merito alla crisi economica prevista per la mattinata in Parlamento ed al Senato. Le due dichiarazioni sono state posticipate rispettivamente alle 17:30 ed alle 19:30 per il Senato.

Non sono mancate le dichiarazioni politiche su questa scelta di Berlusconi. Secondo la Lega Nord è giusto parlare una volta chiuse le borse, anche perché “con i mercati aperti ci possono essere turbamenti”. Questo è quello che dichiara la Lega Nord dalla voce di Marco Reguzzoni, capogruppo alla Camera.

Il governo approva la riforma degli incentivi: saranno modificati 3 articoli della Costituzione

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Il Consiglio dei ministri ha approvato questa mattina, “salvo intese” (ovverosia con la possibiltà di ulteriori modifiche) un disegno di legge costituzionale che dovrebbe modificare 3 articoli della Costituzione (il 41, il 97 e il 118), riguardanti la libertà d’ impresa, la pubblica amministrazione e gli enti locali, e il decreto legislativo sugli incentivi. E’ stato solamente avviato, invece, l’ esame dell’ atteso disegno di legge sulla concorrenza. Quest’ ultimo prevederebbe anche norme per la restrizione dei conflitti di interesse e la maggiore trasparenza negli incarichi dei consiglieri di banche, società creditizie o assicurazioni, con l’ Antitrust che sarà preposto a vigilare in materia, e che potrà emanare sanzioni “da 5 mila a 50 mila euro”.
Il premier Berlusconi ha commentato, al termine della riunione del Consiglio dei ministri, affermando: “E’ iniziata una nuova fase del lavoro del governo, tesa al rilancio per la crescita dell’ economia. Abbiamo dato il via libera a un percorso che non è nè facile nè breve”. Inoltre, ha rimarcato di aver modificato l’ art. 41 della Costituzione sulla libertà d’ impresa, per il quale, adesso, sarà “permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge”.
Il ministro dell’ Economia Giulio Tremonti, parlando in conferenza stampa, ha ricordato che “La nostra agenda è definita e stabilita dall’ Europa. E’ su quello schema che dobbiamo operare, entro aprile dobbiamo presentare un documento che rappresenta il nostro piano per la crescita.” E ha aggiunto: “Nel corso del Consiglio dei ministri c’ è stata una discussione molto costruttiva da parte di tutti e contiamo di continuare il lavoro in modo informale e arrivare all’ appuntamento con l’ Europa con le carte in regola”.
Il ministro dello sviluppo Romani ha parlato di una mattinata “lunga e dura, ma molto produttiva”, ricordando di aver iniziato il riordino degli incentivi, preso una decisione sulla banda larga e deciso un finanziamento di 100 milioni di fondi FAS.
Il ministro per i rapporti con le Regioni Fitto ha invece reso noto che il Consiglio dei ministri ha approvato “L’ attuazione del Piano Sud con una tabella di marcia ben precisa”. Per il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteoli, infine, grazie a questo provvedimento, ci sarà “un’ accelerazione sul piano casa”.

L’ opposizione boccia decisamente il provvedimento. Il segretario del PD Bersani ha commentato con una battuta: “Se con queste misure il PIL crescerà dell’ 1,5 % come ha detto Berlusconi, prendo il saio e vado ad Arcore a piedi”. Marina Sereni, sempre del PD, fa notare come la riunione del Consiglio dei ministri si è “Tenuta non ac aso mentre le agenzie di stampa battevano la notizia del rito immediato”. Durissimo anche il giudizio del portavoce dell’ IDV Leoluca Orlando, che ha affermato: “Sviluppo? C’ è solo per la corruzione”.
La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, pur considerando positivamente che si parli di crescita, ancora non ha espresso un giudizio sul provvedimento, in attesa che questo venga approvato.

Salva manager: equivoci e martiri

Si cerca il mandante, a questo punto. Lo riporta un editoriale di oggi di Repubblica. Si cerca il mandante. Il che è una toppa, nonché una necessità, sempre tutta italiana.

C’è il “delitto”, scoperto da questo giornale insieme a “Report”, la trasmissione tv di Milena Gabanelli: l’ennesima norma ad personam, infilata di straforo dentro il decreto sull’Alitalia e ritagliata su misura per salvare finanzieri come Tanzi e, soprattutto, banchieri come Geronzi. Ci sono i “colpevoli”: Angelo Maria Cicolani e Antonio Paravia anonimi parlamentari del Pdl relatori dell’emendamento, “peones” come lo furono, nella precedente legislatura berlusconiana, i Cirielli e i Nitto Palma che mettevano la firma sulle peggiori nefandezze giudiziarie commissionate dagli avvocati del premier