Current TV, so “antiberlusconian”

current antiberlusconi

Era ora. Nel senso che sembrava strano che non fosse ancora accaduto, e li si attendeva con un certo grado di certezza. Il Giornale attacca Current TV a tutta pagina – dopo che nei mesi scorsi ne aveva riconosciuto la formula.

E Gilioli scrive: attento Tommaso. E comunque, ad una attenta lettura dell’articolo in questione, chi scrive non dice e non può dire che Current fa o manda in onda inchieste errate. Forse in barba a chi scrive, ne riconosce lo spessore e la veridicità. Attendiamo, e sappiamo che arriveranno, inchieste sulla controparte: Red TV, You Dem, cooperative rosse. Buon lavoro, Current.

Current, la scure della censura dell’ATAC

L’Atac censura Current. Dopo il salto, le immagini, pubblicate dalla stessa Current, che l’ATAC, l’azienda trasporti pubblici di Roma, ha deciso di censurare. La campagna pubblicitaria di Current, prevista per lanciare la nuova stagione, sarebbe stata affissa nelle stazioni della metropolitana della capitale. E non, specifica con forza il network, sugli autobus, come invece sostiene il Presidente dell’azienda. Tabacchiera, infatti, ci aveva tenuto a sottolineare che quelle immagini, su un autobus, sarebbero state non “opportune”, perché la gente non può fermarsi a guardare e comprendere il messaggio.

Questa è l’immagine che Tommaso Tessarolo, General Manager di Current Tv Italia, ha messo sul suo profilo di Facebook. La sensazione potrebbe anche essere che con Current, in fondo, si attendesse solo il momento giusto, l’alibi, la giustificazione. Con l’ATAC sarebbero entrati nella vita della gente comune: faccenda che potrebbe essere preoccupante per i più. Si trattava, in questo caso, del lancio di due puntate di giornalismo d’inchiesta: racconti di giornalismo, tra cui anche un’inchiesta sull’uccisione di un sacerdote da parte della camorra.

Current speaks italian e Al Gore conquista i blogger

Benvenuti su Current. Un nuovo network, fondato su un nuovo principio: ora, hai una voce anche tu

Democratizzare l’informatizzazione. La stampa, quella intesa in senso classico, era forse un po’ preoccupata. Al Gore ha incontrato i blogger italiani, per il lancio del network televisivo globale di notizie e informazioni creato dai suoi spettatori che da oggi è visibile anche in Italia sul Canale 130 grazie ad un accordo tra Current e Sky Italia. Non solo tv, al cospetto dei blogger. Una task force di I Say Blog è stata invitata e non è mancata all’evento blogger.

Indipendenti: Al Gore sceglie l’Italia per la prima versione locale non anglofona della sua TV. E dice di non temere i poteri forti. Perchè è stato considerato un paese interessante. Un caso, forse? Nell’ambito delle bloggeriane domande non manca il ricordo di una performance tutta italiana poco dignitosa. Non la quantità di internauti – tanti, altro elemento appetibile per il buon Gore – quanto l’italiano ranking nella classifica di Freedom House. Per il 2007, si era in crescita.

Political Rights Score: 1
Civil Liberties Score: 1 Status: Free Trend Arrow Italy received an upward trend arrow due to increased freedom of the press following Prime Minister Silvio Berlusconi’s exit from office

E ora?