Manovra economica, Giovedì la decisione alla camera

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Entro la mattinata di giovedì prossimo l’esame della manovra si concluderà in Senato, per dare così modo alla Camera di poterla valuterà già nella giornata di giovedì stesso e quindi concludere tutto per il giorno successivo, venerdì.  Ha dichiararlo è stato il presidente del Senato, Renato Schifani, il quale dopo la riunione con tutti i capi gruppo ha dato la notizia.

Subito parole positive dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Schifani hai giornalisti ha dichiarato: “La conferenza all’unanimità ha deciso di chiudere il voto entro metà giornata di giovedì per consentire alla Camera di metterla all’esame entro lo stesso pomeriggio di giovedì”. Lo stesso Schifani nei giorni scorsi aveva dichiarato: “Credo sia necessario e indispensabile, per dare un segnale di coesione del nostro paese all’esterno, che si possa senz’altro votare la manovra entro e non oltre la giornata di giovedì”.

Università, bagarre al Senato. Studenti: cortei “a sorpresa” – FOTO

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E’ stata assai caotica la seduta di oggi, al Senato,durante la quale si discuteva la riforma dell’ università:la vicepresidente di turno, la leghista Rosi Mauro, incalzata dall’ opposizione e per accellerare l’ iter del provvedimento, ha iniziato a far votare emendamenti a raffica, dando luogo ad una confusione totale, culminata con l’ approvazione di alcuni emendamenti del PD. A questo punto, però, il presidente Schifani, accortosi della situazione di caos, ha convocato prima la conferenza dei capigruppo e poi la giunta per il regolamento, decidendo alla fine di ripetere le votazioni contestate, poichè, ha spiegato, “con il caos in aula i senatori non sapevano cosa stavano votando”.

In seguito, nel dibattito in Aula, si sono espressi contro la decisione di Schifani sia la capogruppo del PD, Anna Finocchiaro, sia quello dell’ IDV, Felice Belisario, mentre favorevole a rifare il voto si è detto il capogruppo dell’ UDC Giampiero D’ Alia.

Il governo, però, non può correre il rischio di un ritorno alla Camera del ddl Gelmini: se, infatti, al primo passaggio, Futuro e Libertà ha votato a favore, adesso che il partito si trova a tutti gli effetti all’ opposizione, potrebbe cambiare orientamento, come ha spiegato il finiano Granata, per il quale “un breve stop  alla Gelmini per una serie di audizioni sarebbe un grande segno di civiltà e di ascolto da parte della politica, e “smorzerebbe polemiche”.

Università, protesta degli studenti e disordini davanti al Senato – FOTO

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Continua la protesta degli studenti e degli insegnanti contro la riforma dell’ Università: a Roma, alcuni di loro hanno cercato di entrare a Palazzo Madama, sede del Senato, superando le barriere di sicurezza, ma le forze dell’ ordine li hanno respinti, chiudendo il portone. Una persona ha avuto un malore, mentre uno studente è stato fermato;le forze dell’ ordine si sono schierate in tenuta antisommossa, dopo che c’ è stato anche un lancio di uova e fumogeni al grido” Dimissioni.”
Altri studenti diretti verso Montecitorio hanno cercato di forzare un cordone delle forze dell’ ordine ma sono stati respinti con i manganelli, mentre veniva lanciato un petardo. Alcuni manifestanti sarebbero rimasti contusi durante gli scontri.

Davanti a Montecitorio, si è svolto invece un sit-in di protesta contro il ddl Gelmini, con slogan, striscioni, bandiere e palloncini della Flc Cgil. La protesta contro la riforma universitaria in discussione in Parlamento già va avanti da diversi giorni in numerose città d’ Italia, con l’ occupazione di scuole e facoltà, e studenti e ricercatori sui tetti.
” Il ddl Gelmini è una pietra tombale sull’ università italiana che si inserisce in un’ ottica generale di riforma della scuola basata su tagli e privatizzazioni. Noi studenti non possiamo permettere che si giochi sul nostro futuro” hanno dichiarato dalla Rete degli Studenti.

Berlusconi: “Fiducia o elezioni”. Napolitano: “Ci vuole responsabilità”

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ribadito oggi la sua intenzione di andare alle urne se il 14 dicembre non verrà data la fiducia al governo da parte delle Camere. Ieri, con l’ incontro tra il capo dello Stato Napolitano e i presidenti delle Camere, Fini e Schifani, veniva fissato il calendario istituzionale, con le prossime tappe cruciali per il governo: dopo l’ esame della manovra finanziaria, che si concluderà il 10 dicembre, il 13 il premier si recherà la mattina in Senato, e il pomeriggio alla Camera, mentre il 14, prima a Palazzo Madama, poi a Montecitorio, si terrà il voto di fiducia.

La priorità verrà dunque data alla legge finanziaria, e Napolitano, durante la cerimonia di oggi, al Quirinale, per la consegna dei riconoscimenti ai cavalieri del lavoro, si dichiara per questo “soddisfatto per il senso di responsabilità dimostrato ieri da parte di tutte le forze politiche”, aggiungendo che” avremo bisogno di altri segni di questo senso di responsabilità nei tempi a venire”. Il presidente della Repubblica si dice anche preoccupato per le “turbolenze finanziarie, che persistono, che investono l’ eurozona”, e ammonisce:” abbiamo il dovere di fare fronte al costo del debito pubblico”, che definisce “pesantissimo”. Inoltre, si compilmenta con le parti sociali per aver “concordato un documento propositivo”, mettendo così in pratica quello ” spirito di condivisione” da lui richiesto.