Rosarno, e il video de l’Espresso

Rosarno

Siamo tutti chiusi in una dimensione murata. Ognuno risponde per sè, per il proprio “partito”, non necessariamente politico, ma piuttosto mentale. Cota continua a ripetere: gli irregolari vanno, i regolari restano. Anche quando gli si fa notare che quegli immigrati erano regolari, e che irregolare era il loro utilizzo, e il modo in cui venivano pagati e impegnati. Non riesce a rispondere direttamente a questo quesito. Risponde con u’altra risposta.

Ma la stessa cosa fa la Mussolini, che, di fronte alle miserie di quella gente, quella “colorata”, ricorda: anche gli italiani stanno male. Parliamo degli italiani. Nessuno stava dimenticando gli italiani. Non era il momento. E le mani rovinate di un uomo che parla solo francese e inglese, e non una parola di italiano, e che da cinque giorni mangia solo arance. La mattina, arance. A pranzo arance. A cena arance. Solo arance. E rimane lì, perchè lì lo chiamano a lavorare per 25 euro al giorno.

Annozero, stasera i fatti di Rosarno

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Nei titoli ci mettono sempre una certa, magari efficace, fantasia. La puntata di stasera,  giovedì 14 gennaio 2010, di Annozero si chiama infatti La spremuta. La puntata del programma di Michele Santoro analizzerà, naturalmente, i fatti di Rosarno, cercando di capire come sono andate le cose. In studio Roberto Cota della Lega Nord, Alessandra Mussolini del PdL, Gad Lerner e l’inviato de L’Espresso Fabrizio Gatti.

La rivolta degli immigrati, gli scontri con i residenti e l’allontanamento degli extracomunitari che erano impiegati nella raccolta delle arance sono solo la punta dell’iceberg. La situazione della piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, è ben più complessa: al suo interno si mescolano lo sfruttamento dei lavoratori immigrati, la rabbia degli cittadini residenti e il potere della ’ndrangheta che ha avuto un ruolo importante sia negli scontri che nella stessa gestione del lavoro nero.

Rosarno, gruppo Facebook a Napolitano: “Fermi razzismo”

facebookRosarno e Facebbok. Ancora una volta il social network è teatro di una discussione politica. Dopo le aggressioni a Berlusconi e al Papa, su Facebook si parla anche dei fatti di Rosarno, che hanno suscitato polemiche oltre i confini nazionali. Un gruppo che si chiama “Non sono bianco, non sono nero, voglio essere a colori” sollecita il presidente della Repubblica, Giorgia Napolitano, a intervenire sul questione del razzismo in Italia in modo:

Chiaro, nelle vesti di garante della Carta Costituzionale, inteso a far valere quei principi, a richiamare il Governo di questo Paese all’osservanza di quei principi, a sanzionare senza esitazione quelle formazioni partitiche che si sono distinte per atteggiamenti e propositi xenofobi e razzisti. Il nostro paese oggi non è quello immaginato, né dagli Italiani del Risorgimento, né dai Partigiani della Resistenza, specialmente quando esso si macchia di gravissime colpe come quella di essere diventato terra di discriminazioni razziali.

Rosarno, Frattini: “Non matrice religiosa”. Cei: “Scongiurare xenofobia”

RosarnoLa vicenda di Rosarno continua a far discutere. Mons. Bruno Schettino, presidente della Fondazione Migrantes e responsabile Cei per l’Immigrazione, in una conferenza stampa presso Radio Vaticana, ha detto che i fatti di Rosarno “hanno messo in evidenza la debolezza del sistema di accoglienza e integrazione. È stata una lotta fra poveri e chi maggiormente è stato sconfitto è stato il più povero: l’immigrato”.

Occorre ricreare un clima di maggiore e migliore accoglienza, – aggiunge Schettino – superando le tentazioni di xenofobia che produce paura, mortificazione dell’uomo, perdita di speranza”. Per il governo egiziano i fatti di Rosarno sono frutto di una “campagna di aggressione” contro “le minoranze arabe e musulmane“. A scongiurare la matrice religiosa dell’accaduto ci ha pensato il ministro degli Esteri, Franco Frattini:

Assolutamente non c’è nessuno sfondo religioso. Il problema delle minoranze araba non è mai stato evocato. Si trattava di casi di violenza normale a cui le forze di polizia hanno dovuto reagire: violenze inaccettabili che non hanno niente a che fare con l’Egitto e con gli egiziani che, come comunità rispettano abitualmente le leggi italiane.

Tutta l’Italia, credo tutta l’Europa, ha visto gente dare l’assalto alle case o sfondare e bruciare le macchine. Questo non c’entra assolutamente niente con motivazioni religiose: si tratta di una violenza inaccettabile che giustamente è stata respinta dalle forse di polizia.

Gelmini dall’Annunziata

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Oggi a In 1/2 ora ospite di Lucia Annunziata il ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Stella Gelmini. Si parte da Rosarno, collegando il dramma di questi giorni al provvedimento annunciato del tetto al 30% di studenti stranieri delle classi.

LA. Quali sono le domande che la politica di deve porre al merito?

MSG. Il perché di questa situazione. La magistratura sta indagando e quello è un territorio dove c’è molta criminalità. Ma c’è stata anche una sottovalutazione del problema dell’immigrazione. C’è stato un eccesso di buonismo, e le vittime di questo buonismo sono proprio gli immigrati.

LA. Di chi è la responsabilità di questo buonismo? Del governo?

MSG. Non solo dello Stato, ma anche degli enti locali. E di una parte della sinistra che ritiene che l’accoglienza a un numero indefinito di immigrati porti integrazione. Non è con la demagogia che si aiutano gli immigrati.

LA. La sinistra sarà anche buonista, ma l’attuale governo, negli ultii dieci anni, ha governato per otto. Dove fissa lei le responsabilità?

MSG. Attribuire al govero, in carica da 20 mesi, è ingeneroso Rispetto al governo precedente il governo Berlusconi e il ministro Maroni hanno affrontato senza demagogia il problema dell’immigrazione.