Brunetta e la burocrazia: come la Ferrari

Renato Brunetta, a volte ritornano. Fanno discutere le ultime affermazioni del super Ministro della Pubblica amministrazione. Questa volta, l’attacco è contro burocrazia e classe impiegatizia. Luogjhi oscuri dell’Italia, in cui è necessario instillare il senso di responsabilità con un bastone. Per uscire dalla crisi. Ed utilizzando come carota l’orgoglio.

La frase incriminata, quella che ha fatto insorgere l’opposizione (chi???) è stata:

Se uno ora fa il professore, il burocrate, l’impiegato al catasto si vergogna di dire quello che fa. Se invece dice al figlio ‘faccio il tornitore alla Ferrari’, lo dice con il sorriso, con orgoglio e dignità. L’impiegato no. Io vorrei che la nostra burocrazia fosse come la Ferrari. Perché non può?

Qui la cronaca delle reciproche rimbeccate. Parole “vergognose” per Paolo Ferrero, segretario di Prc, e Gianni Pagliarini, responsabile lavoro del Pdci. Il punto, forse, è colto meglio da Angelo Bonelli, verde, che dice:

Per riformare la pubblica amministrazione, cosa necessaria non c’è alcun bisogno di insultare i dipendenti

Oltre a mettere in dubbio la veridicità dell’affermazione del Ministro (è scientificamente provato che lo statale si vergogna? Uhmm), si sposa il solito concetto della realtà della necessità di riforma della Pubblica Amministrazione, invece. Il bastone e la carota. Da un lato, siamo tutti troppo permalosi. Dall’altro, quel benedetto concetto poteva essere tradotto in milioni di altre formule che non andavano ad aggiungere ridondanti informazioni non necessarie.

Prodi e le tasse. Ricetta difficile

Prodi Padoa Schioppa

Prodi al contrattacco. Insieme al Ministro Padoa Schioppa, il Premier ha parlato quest’oggi a 38 individui, tra segretari di partito, ministri e capigruppo della maggioranza. La ricetta del duo? Riduzione delle tasse grazie all’extragettito e attraverso l’armonizzazione a livello europeo, un proibitivo 20%, la tassazione delle rendite finanziarie. Così si dovrebbe finalmente avere una crescita più sostanziosa e duratura.

Tre condizioni di partenza e sei punti da seguire, per il successo della zuppa: e i convenuti al vertice dell’Unione su crescita e rilancio economico, terminato intorno alle 16 a Palazzo Chigi, hanno ascoltato pazientemente. Un vertice che è, prima di tutto, un banco di prova importante, vitale per il Governo: per dimostrare – o meno – se esiste ancora, un Governo.
Il primo feedback è stato più positivo delle aspettative. Dini, Rifondazione, tutti hanno posto le loro questioni, e a tutti il Professore ha cercato di dare una risposta. Non sono scoppiate grosse polemiche, nè sono esplosi decisi no. Alla base della ricetta del Presidente del Consiglio c’è quel concetto di ottimismo che ormai da un po’ Prodi sta tentando, a volte contro i fatti e ogni apparente realtà, di sponsorizzare e divulgare nel mondo. Oggi, il Verbo sembra aver avuto un’accoglienza della quale, quantomeno, non lamentarsi. Un po’ freddina, ma certo non negativa.

Al massimo, c’è chi ha messo le mani avanti. E tutti, nessuno escluso, hanno sottolineato il carattere interlocutorio della fase in questione.Una sfida che lascia ora lo spazio a numeri reali e a problematiche concrete. I primi riscontri quantitativi, come anche sottolineato dal Ministro dell’Economia, si avrannno tra qualche mese: con la trimestrale di marzo. Il che significa che l’azione reale è posticipata a giugno.

Il 2008 sarà l’anno della Pubblica Amministrazione in digitale

Pubblica Amministrazione

Passaggio al moderno, persino nella Pubblica Amministrazione. Carta, addio. O quasi. Basterà un semplice e soave movimento dell’indice destro sul mouse. Clic. E la pratica parte. Fantascienza? Sogno in risposta al peso dell’elefantiaca burocrazia? Dopotutto, nella conferenza stampa di fine anno il Premier Romano Prodi l’ha detto: Il 2008 sarà l’anno cruciale, quello in cui proiettiamo l’Italia nel futuro“.