Chiesto un riscatto per l’operatore di Emergency rapito in Sudan

I rapitori di Francesco Azzarà, il cooperante italiano di Emergency rapito il 14 a Nyala, nel Sud Darfur, avrebbero chiesto un riscatto al governatore Abdulamid Musa Kasha, secondo quanto riferito proprio da quest’ultimo. Azzarà sarebbe infatti stato rapito da una banda della tribù filogovernativa rezegat, alla quale appartiene lo stesso governatore e il suo vice Abdul Karim Mussà. Quest’ultimo proprio ieri aveva affermato: “La vicenda sarà risolta rapidamente”, e assicurato che il cooperante italiano “sta bene, sia dal punto di vista fisico che psicologico“, e fatto sapere che il governo locale non intende pagare nessun riscatto.
La notizia del riscatto non è però stata confermata da Emergency, l’organizzazione umanitaria fondata da Gino Strada: “Non ci risulta sia stato chiesto alcun riscatto” hanno fatto sapere. Emergency ha inoltre inviato un team a Nyala per seguire sul posto le indagini sul rapimento, che seguirebbero due o tre piste, una a Nyala, le altre verso Jebel Marra, ma è stato comunque chiesto il massimo riserbo.
L’organizzazione è comunque molto amata in Sudan, dove gestisce anche un ospedale cardiologico di primissimo livello nella capitale Khartoum, oltre all’ospedale pediatrico di Nyala: la speranza è quindi che il governatore e il suo vice facciano pressioni sui rapitori affinchè rilascino al più presto il cooperante italiano.

La Procura apre un fascicolo sulla “compravendita” di parlamentari

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo “senza iscrizioni di indagati o ipotesi di reato” dopo la denuncia di ieri del deputato del PD Gino Bucchino, che aveva sostenuto di aver ricevuto un’ offerta di 150 mila euro e la promessa della rielezione se fosse passato al gruppo dei “Responsabili” che sostiene il governo. Per ora, il fascicolo è composto solo da ritagli di stampa, ma potrebbe “confluire” nel fascicolo aperto dopo la denuncia fatta del leader dell’ IDV Antonio Di Pietro quando i “suoi” deputati Razzi e Scilipoti sostennero il governo, nel voto di fiducia del 14 dicembre scorso. Di Pietro, dopo la denuncia di Bucchino, ha presentato un’ altra denuncia.
Bucchino, eletto nella cicrcoscrizione Estero dell’ America settentrionale e centrale, sarebbe prima stato contattato telefonicamente, e, quindi, si sarebbe recato ad un appuntamento in un bar di piazza San Silvestro, dove, racconta, “Un giovane spigliato che non avevo mai visto mi ha detto di essere del movimento Rifondazione socialista e di aver parlato con il coordinatore nazionale del PDL Denis Verdini. Mi spiega che se avessi accettato per il mio passaggio nelle file della maggioranza era tutto a posto. Mi hanno offerto di ricandidarmi per la prossima legislatura e mi hanno promesso 150 mila euro a titolo di rimborso delle spese elettorali che avrei dovuto sostenere”.
Bucchino, poi dice  di ritenere “Scandaloso questo mercato dei parlamentari”, e di essere “a disposizione” per eventuali indagini. Il nome del “mediatore” misterioso non è stato rivelato da Bucchino in conferenza  stampa, ma lui ne avrebbe comunque parlato ai suoi colleghi del gruppo: si tratterebbe di Giuseppe Graziani, avvocato quarantaduenne napoletano, ex segretario del nuovo Psi partenopeo, che avrebbe confermato di aver incontrato Bucchino, negando però di avergli mai offerto soldi.

Il leader dell’ UDC Casini ha commentato le rivelazioni di Bucchino dicendo di non esserne affatto stupito, e ha aggiunto: “Se volete vi porto altri 20 di questi esempi”. Seccato, invece, il coordinatore del PDL Verdini (tirato in ballo da Bucchino), che ha dichiarato: “Io non so neanche chi sia l’ on. Bucchino, non so quindi chi possa averlo contattato e avvicinato a mio nome. Di certo la notizia di denaro offerto in cambio di adesioni a gruppi che sostengono la maggioranza di governo è totalmente destituita di fondadimento”.
Il capogruppo di Iniziativa responsabile alla Camera, Luciano Sardelli, era intervenuto stamattina a Montecitorio per difendere il suo gruppo dalle accuse, dicendo, rivolto al presidente Fini: “A nome del gruppo dei responsabili le manifesto la situazione di difficoltà che stiamo attraversando: 9 persone del nostro gruppo vengono dall’ opposizione e sono oggetto di aggressione verbale senza precedenti, sono sotto scorta, e non c’ è tutela da parte del presidente della Camera.” Bucchino, invece, ha replicato con una battuta sarcastica: “Io non sono e non chiedo di essere escortato, pardon scortato…”

Caso Ruby: giudizio immediato per Berlusconi

Foto: AP/LaPresse

Giudizio immediato per Berlusconi. Il gip di Milano Cristina Di Censo l’ha disposto per i presunti reati del premier: concussione e prostituzione minorile nell’ambito del caso Ruby. L’udienza è fissata per il prossimo 6 aprile alle ore 9 e 30 e si terrà davanti alla quarta sezione penale. A comporre il collegio che giudicherà il presidente del Consiglio saranno i magistrati Carmen D’Elia, Orsolina De Cristofaro e Giulia Turri.

I guai per Berlusconi non finirebbe qui. Si profila, infatti, una nuova inchiesta sulle feste nelle residenze romane del premier, in particolare quelle svoltesi nel Castello di Tor Crescenza.

La Procura indaga sulla “compravendita” di deputati. Protesta il PDL

Foto: AP/LaPresse

La Procura di Roma ha aperto un’ inchiesta sul presunto “mercato” di deputati avviato dal premier in vista del voto di fiducia alla Camera del 14 dicembre. Si tratta di un doppio fascicolo riguardante sia l’ esposto presentato oggi dal leader dell’ ‘ Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sia un atto già avviato dalla magistratura in seguito alle indiscrezioni giornalistiche. Di Pietro ha sporto denuncia in seguito all’ uscita dall’ Italia dei Valori dei deputati Razzi e Scilipotti. L’ indagine, che sarà condotta dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, non sarà però semplice, anche perchè, avvertono dalla procura, provare da un punto di vista giudiziario la compravendita è difficile, dal momento che i parlamentari non hanno vincoli di mandato, e sono così liberi di “cambiare casacca”.

L’ iniziativa della magistratura ha provocato l’ immediata irritazione del PDl, con Fabrizio Cicchitto che dice:” L’ intromissione della magistratura è gravissima. Bersani, Violante, Di Pietro alzano la voce e la Procura di Roma subito interviene”. Parole a cui ha replivcato il PD, con la capogruppo nella Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, per la quale “Cicchitto si confonde, il suo partito non è ancora riuscito ad eliminare l’ obbligatorietà dell’ azione penale nè adimpedire alle procure di avviare autonomamente le indagini”.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in visita al liceo “Majorana” di Isernia, aveva replicato stamattina agli auguri di due insegnanti per il voto del 14 dicembre, affermando che “Da oggi inizia il calciomercato”. A lui ha replicato il portavoce PDl, Daniele Capezzone, secondo cui Fini “offende i deputati che, invece, da presidente della Camera, dovrebbe rappresentare”.

Mediaset e Berlusconi indagati dalla Procura di Roma

Mediaset è una famiglia allargata che fa capo a Silvio Berlusconi: allora, ai danni del Premier, altra indagine – stavolta da parte della Procura di Roma – per evasione fiscale e reati tributari che rimandano all’inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset.

Con il Presidente del Consiglio, stto indagine anche Piersilvio Berlusconi e altri dirigenti del gruppo. Pare che entrambi i Berlusconi – padre e figlio – siano stati invitati a comparire il prossimo 26 ottobre e sembra altrettanto probabile che possano non presentarsi. L’avvocato dei Berlusconi, Niccolò Ghedini, intanto precisa: “Le indagini che sarebbero in corso presso la procura di Roma, che agirebbe in quanto alcune società avevano ivi sede, non possono che sostanziarsi nella contestazione di ipotesi praticamente identiche a quelle già prospettate dalla procura di Milano, ancorché per anni diversi. Dall’eventuale prosieguo delle indagini si potrà comunque agevolmente evidenziare come i prezzi dei diritti fossero assolutamente  congrui e acquistati da società terze e che pacificamente il presidente Berlusconi e Piersilvio Berlusconi sono totalmente estranei ai fatti in oggetto, dovendosi quindi pervenire a una pronta archiviazione“.