La cimice, il corvo e la Fata Morgana

Dalle coste di Calabria e Sicilia è possibile, in particolari condizioni atmosferiche, apprezzare un fenomeno ottico definito Fata Morgana. Guardando l’orizzonte nelle giornate di grande caldo estivo si ha la sensazione che i due lembi di terra si tocchino, “annullando” temporaneamente la visione dell’acqua. Ciò è dovuto ad uno scherzo della luce che, rifrangendosi a causa dell’umidità in molteplici strati dell’atmosfera genera questa sorta di miraggio.
E’ di questi giorni la notizia del ritrovamento di una cimice in una delle stanze della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. La stanza in questione è quella usata abitualmente dal pm Nicola Gratteri per svolgere i suoi interrogatori. Gratteri – titolare tra l’altro delle inchieste sulla strage di Duisburg nonchè sui presunti brogli sul voto estero che vedono coinvolto anche il senatore Sergio De Gregorio – è stato dunque ascoltato segretamente. Spiato.
La natura della cimice ha fatto concludere agli investigatori che lo spione è all’interno del Palazzo di giustizia: la ricezione del segnale infatti consente l’ascolto ad un massimo di venti metri di raggio dal punto in cui è stato posizionato il congegno. Le lettere anonime poi, che da qualche giorno stanno circolando sulle scrivanie di alcuni magistrati reggini la dicono lunga della delicatezza della situazione della giustizia in Calabria.
Alzi la mano chi non ha pensato al Palazzo di giustizia di Palermo di fine anni ottanta apprendendo ciò che sta succedendo negli uffici della Procura della Repubblica di Reggio Calabria in questi giorni.

Zanzare in una notte di mezza estate. Berlusconi: attriciopoli? Una tale assurdità…

Troise
Cinque attrici. Splendide attrici. Cinque figliole di belle speranze e di belle amicizie. Antonella Troise è una delle protagoniste di attriciopoli. Dei delitti e delle pene – presunti – dell’ex Premier si è già detto. Rinvio a giudizio per corruzione, giacchè avrebbe raccomandato alcune attrici al Presidente di Rai Fiction, Agostino Saccà, promettendogli in cambio appoggio per le sue attività future.
Una parte dell’inchiesta, poi, è stata trasferita da Napoli a Roma per competenza. Si tratta della sua costola politica, per cui Berlusconi avrebbe tentato di accaparrarsi il favore di alcuni senatori prima del voto della Finanziaria. Senatori indecisi se continuare o meno ad appoggiare il Governo Prodi. Dunque Silvio è impelagato nell’ennesima richiesta di rinvio a giudizio. E il nome del reato imputatogli è gravissimo: corruzione. La Procura di Napoli, in verità, ha attivato tutto l’umano scibile, e il risultato è stato quello di un’inchiesta brevissima.
Per tutta risposta, Berlusconi demanda al senatore e suo difensore, Niccolò Ghedini: È un’inchiesta inesistente, semplicemente ridicola. Interessatene tu, è una tale assurdità.

Chiesto il rinvio a giudizio per Berlusconi

Manna
Splendida donna, Evelina Manna. La Procura della Repubblica di Napoli ha richiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi, nell’ambito dell’inchiesta sulle segnalazioni a favore delle attrici Russo, Manna, Ferranti e Troise fatte dal leader di Forza Italia al presidente di Rai Fiction, Agostino Saccà. Il reato contestato, dunque, è corruzione.
Per l’indagine, condotta dal Pubblico Ministero Vincenzo Piscitelli, si profila il reato di corruzione perchè Agostino Saccà avrebbe favorito le attrici in questione, in seguito alla segnalazione. Raccomandate per partecipare ad alcune fiction. Berlusconi avrebbe promesso, in cambio, un sostegno alle future attività private dello stesso Presidente di Rai Fiction.
Il fulcro delle indagini è costituito da intercettazioni telefoniche effettuate sulle utenze di Saccà. La richiesta di rinvio a giudizio è stata trasmessa al Giudice per le Indagini Preliminari, che, nei prossimi giorni, assegnerà il provvedimento.