Eutelia, Natale in assemblea

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Vigilia di Natale in assemblea per i lavoratori di Eutelia. I lavoratori non vengono pagati da sei mesi. Chi sta lì vive con un “fondo di resistenza” alimentato dalle iniziative di privati e di colleghi in crisi che aiutano chi ha ancora più bisogno. Il Tribunale civile ha deciso di sequestrare i beni aziendali. I 200 lavoratori di Agile (ex Eutelia), lontani dalle loro 200 famiglie, sono lì, nello stabilimento di Pregnana Milanese. E’ occupato da due mesi, contro la procedura di mobilità per la gran parte edei lavoratori.

Quest’anno passeranno poco tempo con i loro. Poco tempo per queste feste natalizie.

Foto|Localport

Posto fisso per tutti

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Il posto fisso. Un sogno, anzi piuttosto un’utopia in Italia oggi. Il posto fisso. Le elezioni regionali si avvicinano e si riparla di posto fisso. A farlo è Giulio Tremonti. Chiama il posto fisso la “base sulla quale costruire un progetto di vita e la famiglia, in quanto la mobilità lavorativa non è un valore di per sé”. Giulio, nulla di personale: abbiamo scoperto l’acqua calda? Abbiamo scoperto che la nuova generazione non può neanche lontanamente pensare di comprare casa, accendere un mutuo, avere un figlio? Che i numeri del lavoro in nero – oltre che della precarietà – sono spaventosi e che è ancora più spaventoso viversela?

Non credo che la mobilità di per sé sia un valore, penso che in strutture sociali come la nostra il posto fisso è la base su cui organizzare il tuo progetto di vita e la famiglia

ha affermato Tremonti.

Milingo: la Chiesa non rispetta i lavoratori

Milingo alla riscossa. Il sacerdote scomunicato (trovate qui la sua travagliata storia-soap). Libero lo intervista oggi nella Repubblica di San Marino, dove soggiorna da poco tempo in casa di amici. Prossima tappa: Roma, dalla prossima settimana. Sei giorni in cui farà certo parlare di sè, tra celebrazioni di messe, guarigioni e tanta fantasia. Con lui, naturalmente, Maria Sung.

Il punto succulento dell’intervista è la pensione di Emmanuel Milingo. Una pensione negata dalla Chiesa – Eppure mi sono impegnato per tanti anni come operaio della fede e quindi è un mio preciso diritto – e che il Vaticano non intende erogare al suo ex dipendente. Con quella pensione, racconta dall’alto dei suoi 78 anni, avrebbe potuto passare agevolmente il resto della sua vecchiaia…

Ma evidentemente qualcuno in Vaticano ha un’idea particolare sui diritti dei lavoratori…

Che dire? Un uomo che non smette mai di stupire. Appuntamento a Roma tra pochi giorni… Stay tuned!

Se bastassero 48 ore…di lavoro

Prendendo spunto dalla rassegna stampa internazionale che ogni giorno è possibile leggere qui su politicalive alle ore 9.30, vorrei approfondire con voi lettori un argomento che sta passando abbastanza in sordina coperto sia dal calcio sia dal caro-gasolio che sta accentrando a sé tutto il disagio della popolazione europea e non solo.

La notizia, ripresa dal quotidiano spagnolo El Mundo, che sottolineava come la UE stesse per approvare una nuova normativa sul lavoro che avrebbe elevato a 48 ore le possibili ore di lavoro di un dipendente.

La normativa in effetti nasce al fine di dare una maggiore libertà sul posto di lavoro. In questo modo un dipendente può lavorare per un quantitativo maggiore di ore settimanali guadagnando ovviamente di più, fino ad un massimo consentibile (considerando l’obbligo di 11 ore di riposo almeno tra un turno e un altro) di 60 ore circa la settimana. Inoltre sempre dalla stessa normativa, vi saranno delle regolamentazioni che permetteranno di eguagliare il lavoro interinale a quello indeterminato.

Una normativa che varrà sia per i titolari delle aziende sia per i lavoratori. Per i primi sarà possibile richiedere ai propri dipendenti un maggiore sforzo lavorativo ovviamente segnalandolo con dovuto anticipo. Questa regolamentazione è stata aspramente contestata da alcuni paesi, come la Francia e la Spagna, evocando un maggior rispetto per i diritti dei lavoratori. E voi come la pensate: con questa normativa i diritti dei lavoratori vengono rispettati oppure no?