Berlino, oltre il muro

Il concerto organizzato da Roger Waters ad un anno dalla caduta del muro a Berlino, nel 1990. Qui il docufilm Oltre il muro, un interessante ricostruzione della storia della caduta del muro di Berlino, il 9 novembre di vent’anni fa, nel 1989. Una storia raccontata, e comprensibile anche per chi è nato dopo. E che fa cogliere quanto ancora oggi quella città sia semplicemente segnata.

1989: cade il muro di Berlino

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Oggi è il giorno della libertà. Il parlamento italiano, con la legge n. 61 del 15 aprile 2005, ha dichiarato il 9 novembre “Giorno della libertà”, quale ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.

Dopo un salto, una Gallery del Muro da Wikipedia.

1989: la fine del Novecento

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20 anni fa cadeva il muro di Berlino. E sembra ieri per chi c’era. Nella notte nel 9 novembre 1989 la folla spezzò quel muro di cemento e segnò una linea indelebile nella Storia. E’ giusto ricordare, capire. Quella Storia è storia di una Nazione, di un continente e del Globo tutto. Ma è anche, e soprattutto, insieme di storie individuali, di miserie, di sofferenze, morti, fughe, idee, allucinazioni collettive drammaticamente reali. Coraggio e, in barba a tutto, a volte anche gioia. Berlino, oggi, è una città che non lascia indifferenti.

1989: sembra ieri. Ma ricordare dovrebbe aiutare a non tornare indietro.

Il mondo tutto, come è naturale che sia, si sta muovendo in direzione celebrazione. 20 anni, dopotutto, non sono una faccenda da poco. Sembra ieri, per alcuni. Ma per altri sembra un evento di epoche lontane.

Berlino, quel muro lontano



Sono appena tornata da Berlino. Chissenefrega, direte giustamente. E’ che è una città così strana.


Berliner Mauer. E’ così strano vedere come questa città porta la sua storia. I berlinesi sono strani. Camminano tranquilli e sereni, verso i loro obiettivi della giornata, rigoroso look anni ’80 con tanto di capello bicolore.


I ragazzi dello zoo di Berlino e Christiane F. erano qui.


Ma Berlino è una città cui manca qualcosa, perché tanto ha, ha visto ed è stato. Il Muro. L’ho cercato – l’avevo già fatto, anni fa – per tutta la città. Il Muro è… in alcuni punti abbandonato. Lasciato a se stesso. Il monumento commemorativo è una pietra in un cimitero, davanti ad uno spezzone ancora in piedi del Berliner Mauer. In mezzo all’erba del cimitero altre lastre di muro sono lasciate lì, abbandonate, mangiate dal tempo e dall’erbaccia.


Perché? Non credo sia per incuria. Né solo per la volontà di dimenticare. Dopo la guerra, metà della città era distrutta. Non c’era più. Non esisteva. Sarò troppo impressionabile, dall’alto del mio borghese punto di vista di nata dopo. Non ho vissuto. Ma guardare la gente camminare per le strade di Berlino, e pensare che tra un anno, il 9 novembre, quel Muro sarà caduto da venti anni… A me fa uno strano effetto.


Georgia: Crocevia di un cammino

Ne è passato parecchio di tempo dagli infausti fatti avvenuti in Georgia e riguardanti l’ormai arcinota Ossezia del Sud; eppure nonostante la maturità degli stati protagonisti della faccenda e di quelli che, per un motivo o per l’altro, si sono immischiati nella stessa, la situazione non sembra avere nessuna intenzione di affievolirsi, alimentata da un teorico stato di equilibrio creato da forze che in realtà si colpiscono senza mai cadere. Forze che faticano a trovare la loro posizione in una realtà molto maggiore di quella georgiana, semplice pretesto di un problema più grande.