Mastella, l’Udeur, YouTube e il Governo. Storia di un ricatto

Ricatto
A dirla tutta, era banale e scontato. Solo ieri, nel commovente intervento alla Camera, Clemente Mastella, tra una ricostruzione di cospirazione e un pensiero strappalacrime alla moglie, confermava le sue dimissioni da Ministro della Giustizia MA promettendo al Governo l’appoggio esterno dell’Udeur. Certo, metà dell’Udeur è indagato – hanno arrestato l’Udeur, titolava Beppe Grillo sul suo blog – ma insomma la parola appoggio è pur sempre la parola appoggio. Quanto meno, non vuole dire, in italiano corrente, remare contro. Et voilà.
Nella notte, qualcosa sarà cambiato. O meglio, la difesa di Mastella appare ora molto irritata. Giudicati da una macchietta che sta su You Tube. Questo il feroce attacco dell’ormai ex Guardasigilli al giudice che sta indagando su lui e sulla moglie, Sandra Lonardo. Contemporaneamente, il nuovo Ministro della Giustizia ad Interim, tale Romano Prodi, si sta dando da fare nel suddetto dicastero, dicendo ai sottosegretari: Dobbiamo velocizzare i processi.
L’Udeur, dall’alto della sua ragionevolezza e memore dei messaggi e delle promesse di ieri, minaccia: O lunedì si vota una mozione a favore di Mastella o è crisi.

Mastella e il Governo. L’ultima cena

ultima cena
Per la mia dignità, per la mia onorabilità, perché non voglio sentirmi della casta: con queste drammatiche parole, Clemente Mastella conferma le sue dimissioni. Se ne va. Basta, caput. Niente più Ministro della Giustizia indagato.
Commosso, in lacrime, in partenza, lascia Palazzo Chigi assicurando al Governo – che in verità ha da temere il subire il colpo – l’appoggio esterno dell’Udeur. Indagato mezzo Udeur – ma promette appoggio ponendo ben precise condizioni. Saremo esigenti, non come prima, accettando compromessi. Che genere di compromessi? Malignamente, verrebbe da pensare: parliamone, di questa faccenda dell’Udeur mezzo indagato.
Nobilmente se ne va, esortando gli italiani ad avere fiducia nella magistratura. Troppo grande la gaffe di ieri? Troppo manipolabile la difesa che prevedeva l’accusa dei magistrati? Ecco la specifica: fiducia, italiani, ma di quella seria, non di quei Gip che prima arrestano, e poi dichiarano la propria incompetenza territoriale.

Mayday, mayday. Giustizia: Mastella, indagato, (non) si dimette. E sua moglie è ai domiciliari

Naufragio
L’Italia, che bel Paese. Ha ancora paura dell’Inquisizione – ed è ancora in assoluta balia del potere spirituale – e da oggi ha anche un Ministro della Giustizia con la consorte agli arresti domiciliari.
La moglie di Clemente Mastella, Sandra Lonardo, è stata arrestata per tentata concussione. Mi dimetto, getto la spugna: Mastella è visibilmente provato. Attacca il giudice che ha predisposto l’arresto, definendo la donna un ostaggio.
Queste le parole utilizzate nel discorso alla Camera. E’ la prima volta, confesso, che in vita mia ho paura.
Prodi, però. non ci sta: ha respinto le dimissioni. Il Parlamento – spiega il ministro dei Rapporti con il Parlamento gli ha chiesto di restare, spero che questo convinca il ministro.