Video Maria Stella Gelmini interviene a Che Tempo che Fa?

Foto: Ap/LaPresse

Nella puntata di Domenica scorsa di “Che Tempo che Fa?” di Fabio Fazio su Rai TRE, come ospite principale della serata era presente Maria Stella Gelmini, il Ministro dell’Istruzione che ultimamente, grazie alle dichiarazione fatte durante l’intervista di Fazio, ha creato parecchie discussioni in merito a queste dichiarazioni. Il Ministro Gelmini, ha dichiarato, primo luogo, che ci sono troppi assistenti di sostegno rispetto alle effettive esigenze della scuola italiana, e che troppo facilmente si assegna un maestro di sostegno a chi effettivamente non ne ha il reale bisogno.

Questo è vero, da un indagine di Tuttoscuola: “a Salerno e a Bari il rapporto è di 1,67 disabili per ogni docente di sostegno; a Nuoro si arriva addirittura a 1,59; all’estremo opposto, Pescara e Latina hanno un rapporto di 2,58”; quello che il ministro Gelmini non ha specificato è cosa sta facendo, materialmente, il suo ministero per contrastare quello che ormai è diventata un  routine nazionale.

Il Ministro Gelmini ha affermato che la spesa pubblica relativa alla scuola è aumentata, ma cosa intende di preciso? Beh, andiamo a vedere quali figure sono state sedute sulla poltrona oggi occupata dal ministro Gelmini. Per un annetto Berlinguer, poi De Mauro (entrambi di centrosinistra), poi per cinque anni Letizia Moratti (centrodestra) e per due Fioroni (centrosinistra).

Vendola a Che Tempo Che Fa

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Oggi, domenica 25 aprile – Festa della Liberazione – Nichi Vendola, neo-rieletto governatore della Regione Puglia, sarà ospite della trasmissione di Rai 3 “Che Tempo che Fa”. La puntata andrà ìin onda alle 20.10 e sarà come sempre condotta da Fabio Fazio, in concomitanza con la partecipazione alla manifestazione nazionale del 25 aprile a Milano, organizzata dall’Associazione Nazionale Partigiani.

Saviano, l’inferno e la bellezza

Roberto Saviano. Dall’Inferno alla Bellezza. Su Rai Tre l’11 novembre 2009 ore 21.
Lo avete visto?

La letteratura deve essere al servizio della società immergendosi nella realtà, intervenendo, e gli scrittori non possono semplicemente scrivere per intrattenere o per speculare sulla società. Devono avere un ruolo attivo. La parola è potere, ed è ancora più potente quando diventa d’uso comune. E questo è il motivo per cui uno scrittore che prende parte, veicola il suo messaggio con più efficacia che quello che invece scrive aspettando il tempo in cui si realizzino le sue fantasie. Ken Saro-Wiwa

Da Gomorra, tradotto in 50 paesi, a Ken Saro-Wiva, autore nigeriano, impiccato a Lagos per la sua tenace opposizione alle compagnie petrolifere che spogliano di risorse e ricchezze la sua terra, lasciando solo povertà ed inquinamento. Ad Anna Politkovskaja, uccisa perché non c’era altro modo per fermare la sua implacabile testimonianza sulla crudele guerra in Cecenia, i suoi libri, i suoi racconti, le sue azioni di denuncia. Varlam T.Salamov, che tutti conosciamo. Miriam Makeba, Mama Africa, la voce che ha cantato la libertà di un continente, morta a Castel Volturno dopo un concerto per ricordare sei fratelli africani uccisi dalla camorra.

Lo avete visto?

Saviano, per chi se lo fosse perso

Per chi non ha potuto vederlo, per chi non lo sapeva, per chi lo vuole rivedere. Su Rai.tv è possibile vedere Roberto Saviano a Che tempo che fa. Cronache di guerra quotidiana che arriva alle cronache nazionali solo in nera, nelle flash, e solo se il sangue versato è tanto. Veramente tanto.

L’hanno definita operazione civile.

15 anni è un’età che non bussa alle coscienze con le nocche. Ma con le unghie.

Prodi a Che tempo che fa

Romano Prodi è ospite stasera a Che tempo che fa. Ospite di Fazio, parla del Partito Democratico. Ieri il Professore ha rinnovato la tessera del partito, ma continua a confermare che non tornerà in politica, che non sarà capolista alle Europee. Glielo ha proposto anche il Belgio.

Era da tempo che il professore non si vedeva in giro.

Riforme. Cosa è importante ora per il Partito Democratico? Romano Prodi risponde parlando della necessità di una struttura partitica trasparente e partecipata. Affinché finisca il gioco delle tessere che ha dominato la vita di tutti i partiti. Credo negli obiettivi di lungo periodo.

Ma la vera chicca della pur affatto coraggiosa attività “giornalistica” del buon Fabio Fazio è la richiesta: Cosa ha pensato quando Veltroni ha detto che il PD avrebbe corso da solo? Prodi racconta: Si affacciò Mastella alla porta del mio ufficio a Palazzo Chigi, e mi disse: Prima che mi facciate fuori voi, lo faccio io. Il resto è Storia.

Carla Bruni da Fazio a Che tempo che fa. E il caso Battisti?

Carla Bruni da Fazio a Che tempo che fa. Ve lo avevamo anticipato. La Premiere Dame de France ha snobbato il Festival di Sanremo e Bonolis, e ha optato per il buon (appunto) Fabio Fazio. Ieri tutta Italia ha potuto deliziarsi con la donna che ha rinnegato il suo essere italiana.

Carlà ha presentato il suo disco e pare che non abbia chiesto alcun compenso (volevamo anche pagarla?). Ha negato qualsiasi suo ruolo nel caso Battisti. La moglie del presidente francese Sarkozy era naturalmente pronta ad affrontare le domanda spinosa in metito alla vicenda del terrorista condannato in Italia, per molti anni esule a Parigi e del quale il Brasile ha negato l’estradizione. Lei non c’entra nulla, e si stupisce anche del fatto che sia stata tirata in mezzo dai media italiani.

ça va sans dire…

Passaparola sbarca sul web, ma a condurlo stavolta è Marco Travaglio

Ulla la la ulla la la ulla la laaaa!
Tranquilli, ovviamente non si tratta della resa incondizionata di Marco Travaglio al modello culturale imperante con conseguente conversione miracolosa sulla via di Arcore. Gerry Scotti può dormire sonni tranquilli. Passaparola è semplicemente il titolo della nuova video-rubrica curata da Marco Travaglio, che ha esordito lunedì scorso sul celebre blog di Beppe Grillo.
L’iniziativa anticipa profeticamente – ma neanche troppo – le dichiarazioni del sottosegretario alle comunicazioni, Paolo Romani, che pochi giorni fa aveva bollato come inadeguato per il servizio pubblico il giornalista torinese. Cosa avevate capito? Erano queste le ronde di cui si è tanto parlato in queste ultime settimane. L’edittino, è stato definito.
Per distinguerlo dall’ormai celebre editto di Sofia di sei anni fa. L’esperienza insegna, e stavolta il cavaliere non ha dovuto neanche mettere il naso nella questione: ci ha pensato il governo ombra.