Regionali 2010, i vincitori – Gallery

renata polverini

Mentre si aprono i dibattiti del post-elezioni, il Pd riparte dall’apertura al dialogo sulle riforme e da una resa dei conti (sul modello Liguria. Peccato che in molti avrebbero voluto leggere piuttosto “sul modello Puglia”) e anche all’interno del Pdl tira un’aria non così serena come viene dipinta, mentre Raffaele Fitto si dimette e la Lega gongola del suo tsunami.

Noi ci “godiamo” (chi più, chi meno) una gallery dei nuovi Governatori delle regioni Puglia, Calabria, Campania, Lazio, Basilicata, Umbria, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Liguria, Toscana, Piemonte e Marche. C’è chi avrebbe voluto vedere altre facce. E chi è assolutamente soddisfatto da quella della propria Regione. Tant’è. Dopo il salto.

Candidati alle regionali: Agazio Loiero – Gallery

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Agazio Loiero è il candidato per il centrosinistra alla corsa per la Regione Calabria. Attuale governatore, cerca la riconferma dopo aver vinto alle primarie. Nato a Santa Severina, in provincia di Crotone, il 14 gennaio 1940. Sposato con Maria Blandini e padre di due figli: Valentina e Francesca. Suo avversario, Giuseppe Scopelliti.

In Calabria la situazione è complessa e tesa. Qui un quadro della situazione a livello politico e di liste fatta da La Stampa.

Arrestato il re del videopoker in Calabria

Arrestato il re del videopoker in Calabria, Gioacchino Campolo. Da questa mattina è in carcere con l’accusa di trasferimento fraudolento di valori, mentre la moglie e il figlio di 27 anni sono finiti ai domiciliari. Gli sono stati sequestrati beni immobili per un valore di oltre 35 milioni di euro: più di 40 tra appartamenti e terreni a Reggio Calabria, e altri due appartamenti di lusso a lui collegati, a Roma e a Parigi.

Videopoker contraffatti per aumentare gli incassi: questa l’attività di Campolo. Il video poker è un gioco d’azzardo, derivato dal poker, molto diffuso nei casinò, che si gioca con una console computerizzata di dimensioni analoghe ad una slot machine. Il giocatore non gioca contro un avversario umano, ma contro una macchina.

Tra gli inquilini eccellenti del re del videopoker il ministero della Giustizia, l’ex sindaco di Reggio Calabria Italo Falcomatà, morto alcuni anni fa ed estraneo all’inchiesta, un altro ex primo cittadino di Reggio, Demetrio Naccari Carlizzi, genero di Italo Falcomatà e all’epoca vice sindaco, Naccari Carlizzi, attuale assessore regionale al Bilancio. Persino un ex sacerdote di Reggio Calabria, Don Salvatore Nunnari, attuale arcivescovo metropolita di Cosenza.

Secondo gli inquirenti, Campolo si sarebbe anche reso disponibile per riciclare proventi della criminalità e, tramite il mercato immobiliare sarebbe – per gli inquirenti – entrato in contatto con la politica.

Il Capo dei Capi 2.0

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La risposta ai provocatori murales raffiguranti il boss Matteo Messina Denaro in stile Andy Warhol non dice tutto della situazione sociale del sud Italia, ma quasi. Pochi giorni dopo la diffusione della notizia – e delle immagini multicolori – dell'”apparizione” di disegni dell’erede di Bernardo Provenzano su alcuni muri della città di Palermo, quegli stessi muri, di quella stessa città, hanno cominciato ad ospitare alcuni poster con la celeberrima fotografia dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a colloquio durante una conferenza, accompagnata dalla scritta “Nel vostro ricordo per arrestare tutti i latitanti”.
La scelta dei due magistrati martiri, la cui storia è emblematica dell’impegno che gli uomini possono portare avanti nella lotta alla criminalità organizzata, è obbligata. A tutt’oggi, sono loro – unitamente agli uomini che con loro hanno perso la vita per la stessa causa – i simboli dell’antimafia in Italia. Giusto. L’iniziativa altamente simbolica portata avanti dall’associazione Contromafia, promotrice dei “contromurales”, è lodevole, però…
Però, riuscite ad immaginare se al brand del boss fosse stato accostato il nome, la faccia, una foto di un giudice impegnato nella lotta alla mafia oggi?

La cimice, il corvo e la Fata Morgana

Dalle coste di Calabria e Sicilia è possibile, in particolari condizioni atmosferiche, apprezzare un fenomeno ottico definito Fata Morgana. Guardando l’orizzonte nelle giornate di grande caldo estivo si ha la sensazione che i due lembi di terra si tocchino, “annullando” temporaneamente la visione dell’acqua. Ciò è dovuto ad uno scherzo della luce che, rifrangendosi a causa dell’umidità in molteplici strati dell’atmosfera genera questa sorta di miraggio.
E’ di questi giorni la notizia del ritrovamento di una cimice in una delle stanze della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. La stanza in questione è quella usata abitualmente dal pm Nicola Gratteri per svolgere i suoi interrogatori. Gratteri – titolare tra l’altro delle inchieste sulla strage di Duisburg nonchè sui presunti brogli sul voto estero che vedono coinvolto anche il senatore Sergio De Gregorio – è stato dunque ascoltato segretamente. Spiato.
La natura della cimice ha fatto concludere agli investigatori che lo spione è all’interno del Palazzo di giustizia: la ricezione del segnale infatti consente l’ascolto ad un massimo di venti metri di raggio dal punto in cui è stato posizionato il congegno. Le lettere anonime poi, che da qualche giorno stanno circolando sulle scrivanie di alcuni magistrati reggini la dicono lunga della delicatezza della situazione della giustizia in Calabria.
Alzi la mano chi non ha pensato al Palazzo di giustizia di Palermo di fine anni ottanta apprendendo ciò che sta succedendo negli uffici della Procura della Repubblica di Reggio Calabria in questi giorni.

Break the Mafia!

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L’eco delle proteste da parte dei cittadini per l’assenza della parola mafia in questa campagna elettorale è stata – come ampiamente previsto – colmata con la discesa del pullman del piddì in Sicilia e Calabria, poi seguita a ruota da alcune fiacche dichiarazioni del Cavaliere in visita a Catanzaro.
Elezioni e mafia.
Un accostamento delicato di questi tempi, se è vero come è vero – ed è vero – che, come ricordava lo scrittore Roberto Saviano domenica sera in tv da Fazio, ci sono zone d’Italia dove un voto costa 50 euro. Snocciolando alcune fredde statistiche, il coraggioso scrittore napoletano ha poi quantificato il “fatturato” annuo della criminalità organizzata. Di gran lunga “l’azienda” con il maggior fatturato in Italia e tra i primi posti in Europa.
Uolter dice che se vincerà le elezioni “distruggerà la mafia”.