Gheddafi: “Resterò a Tripoli vivo o morto”. Si intensificano i raid sulla Libia

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Il leader libico Muhammar Gheddafi è tornato a farsi sentire, questa volta con un messaggio audio trasmesso dalla televisione di stato: “Resterò a Tripoli, vivo o morto” ha dichiarato il rais, aggiungendo: “Non abbiamo paura. Siamo più forti dei vostri missili”. Il colonnello ha anche esortato i suoi fedelissimi a radunarsi attorno alla caserma di Bab Aziziya, il suo quartiere generale preso di mira dai raid della coalizione, per “dimostrare il coraggio del popolo libico”. Gheddafi si è scagliato anche contro i ribelli di Bengasi, definindoli “bande armate”, e affermando: “Le tribù libiche faranno la rivolta contro le bande armate e noi resisteremo”.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, da parte sua, ha fatto invece sapere che gli attacchi contro il rais si intensificheranno finchè questi non lascerà il potere.
Proseguono, intanto, i bombardamenti sulla capitale libica, che oggi sarebbero continuati anche dopo il messaggio televisivo di Gheddafi. Si son viste levarsi alte colonne di fumo anche dalla zona intorno alla residenza del raìs, e la televisione di Stato libica ha poi confermato che i raid Nato avrebbero colpito nei pressi della residenza di Gheddafi; secondo alcune testimonianze, sarebbe stata colpita la caserma della guardia civile, di fronte al complesso del leader libico, provocando anche alcune vittime.

Scompare imbarcazione a largo di Bengasi

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Dalla scorsa notte, non si hanno più notizie di un peschereccio scomparso nelle zone di Bengasi. L’imbarcazione ha lanciato un SOS con il sistema satellitare collegato a tutte le unità di comando generale della capitaneria di porto. Poco dopo l’SOS si sono perse le tracce dell’imbarcazione.

Tutto inizia ieri alle 22.30 quando dalla barca viene lanciato un SOS alla capitaneria di porto, la quale traccia l’imbarcazione per alcuni minuti e poi la perde completamente dal radar.

Cosa sta succedendo a Gheddafi? La controffensiva del Colonnello sembra inarrestabile

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Cosa sta succedendo a Gheddafi? A che punto è la sua controffensiva? La prima è una domanda che tutto il mondo si sta facendo da giorni, la seconda è una domanda che il mondo pensava di farsi più, se non altro perché la sorte politica del leader libico sembrava segnata.

E, invece, sembra proprio che il regime del Colonnello non sia ancora arrivato a quel capolinea che in molti si aspettavano e auguravano. Allora la domanda ritorna, con una forza dirompente come quella con la quale l’esercito di Gheddafi è arrivato questa mattina ad Ajdabiya, alle porte di Bengasi, considerata la roccaforte della ribellione.

Nei giorni scorsi l’esercito libico aveva dimostrato la sua inarrestabilità, conquistando Ras Lanuf, Zawyia, Brega.