Mumbai: India, te l’avevo detto

La situazione di crisi “silenziosa” che tra India e Pakistan si era creata nei giorni scorsi a causa dell’attentato terroristico che aveva portato alla morte di ben 188 persone, ha mostrato quanto sia debole il rapporto che lega i due paesi da sempre lontani come posizioni e divenuti, contro-forza, alleati verso un obiettivo comune.

Obiettivo che ha costretto il Pakistan a mostrare a se stesso, all’India, ma soprattutto al mondo intero di non essere responsabile di un fatto catastrofico quanto è stato ciò che fu a Mumbai e che per rispondere a questo ha attivato le proprie truppe alla ricerca di gruppi terroristici sul territorio nazionale.

Missioni che hanno portato alla cattura di una delle menti della strage di Mumbai che ha fatto urlare di gioia il Pakistan verso l’India, dimostrando la sua estraneità ai fatti. Un’estraneità reale, ma che lascia il sottoscritto abbastanza perplesso: se era davvero così semplice che in poco meno di 2 settimane si è arrivati ai leader dell’associazione allora non ci si poteva attivare prima per prevenire morti inutili di innocenti? Evidentemente no!

42 giorni…per essere colpevoli

Nella giornata di ieri, dopo un’estenuante votazione risolta sul filo di lana, il premier inglese Gordon Brown ha visto accogliere da parte della Camera dei Comuni l’emendamento noto come “42 giorni”.

La “42 giorni” è una legge che regolamenterà il carcere preventivo per le accuse di terrorsimo.

Fino a ieri i poliziotti britannici potevano arrestare dei presunti colpevoli di terrorismo e fermarli in stato di arresto preventivo per 28 giorni, periodo in cui gli stessi agenti avrebbero poi dovuto cercare prove per incarcerarli definitivamente. Da oggi quei giorni passeranno da 28 a 42.

Una legge che però fa storcere il naso alla polizia, prima di tutto perchè peggiorerà le relazioni con la comunità islamica e in secondo luogo perchè si teme che gli inquirenti subiscano pressioni al fine di trovare prove contro i fermati danneggiando la reputazione della polizia

E voi che ne dite: Avreste votato a favore della “42 giorni”?

Gianni Alemanno, una sicurezza

normal_alemanno.jpg
ANSA – Roma, 20 nov 1981 – Arrestato segretario Fronte della gioventù – Sergio Mariani, 28 anni, segretario del Fronte della Gioventù’ di via Sommacampagna, e’ stato arrestato dai carabinieri per aver aggredito, con una pesante spranga di ferro, uno studente universitario di 23 anni, Dario D’ Andrea. Insieme con lui e’ stato arrestato Giovanni Alemanno, di 23 anni, nato a Bari e residente a Gallipoli, per aver partecipato all’ aggressione. Lo studente e’ stato accompagnato al policlinico dove e’ stato giudicato guaribile in dieci giorni. gli aggressori, un gruppo di cinque sei giovani, hanno affrontato Dario d’ Andrea, ieri alle 19.30 davanti al bar ‘ “la gazzella” nel rione Castro Pretorio dove, in quel momento, si trovavano tre carabinieri. forse preoccupati dalla presenza dei carabinieri i giovani, rinunciando al pestaggio, hanno lanciato da lontano, contro il D’ Andrea, la spranga di ferro e sono fuggiti. mentre un carabiniere ha soccorso il ferito, che era stato raggiunto alla testa, gli altri due hanno inseguito i fuggiaschi e sono riusciti a prendere Mariani e Alemanno. Nel rapporto che i carabinieri hanno trasmesso alla magistratura si afferma che, per le modalità’ dell‘aggressione e soprattutto per le dimensioni della spranga di ferro, il colpo poteva essere mortale: il magistrato potrebbe quindi decidere di incriminare entrambi per il reato di tentativo di omicidio. Dario d’ Andrea ha detto ai carabinieri di non conoscere i suoi aggressori e di non aver mai militato in una organizzazione politica.

Tieni il cane? E ti tirano le pietre (anzi no 30 frustate)

Quanti di voi si ricordano di Antoine e del suo famoso motivetto, divenuto leggenda? Quella canzoncina che diceva “Se sei ricco, ti tirano le pietre. Se sei povero, ti tirano le pietre. Ovunque tu andrai, qualunque cosa fai, sempre pietre in faccia prenderai!”.

Ora con un po’ di fantasia, non che ce ne voglia molta per la verità, provate a cambiare le pietre con 30 frustate. Direte voi, che malvagità, bastavano le pietre. Evidentemente non è così in tutti i paesi, come ad esempio l’Iran. Certo da un paese “democratico” come quello che governa Mahmoud Ahmadinejad ci possiamo aspettare questo e altro. Purtroppo però non è finita qui.

In fondo 30 frustate le darei anche io al pedofilo che è salito alle cronache televisive nemmeno qualche giorno fa (e scusate l’off topic ma spero vivamente nella castrazione chimica), ora vediamo come un anziano di 70 anni si è guadagnato le 30 frustate, alle quali vanno aggiunti anche quattro mesi di detenzione in carcere. Insomma una pena da “libidine coi fiocchi”. E tutto questo per avere portato a spasso per le strade della città un cane.