L’Espresso querela Berlusconi

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MILANO, 22 luglio (Reuters) – Il gruppo Espresso ESPI.MI ha depositato oggi un esposto al tribunale di Milano nei confronti del premier Silvio Berlusconi ipotizzando i reati di diffamazione, abuso d’ufficio e market abuse. L’esposto segue le dichiarazioni con cui il premier aveva invitato gli industriali a non scegliere le testate del gruppo per i loro annunci pubblicitari. Lo si legge in una nota del gruppo editoriale.

“Le ipotesi di reato prospettate dal Gruppo Espresso riguardano la diffamazione, l’abuso d’ufficio e la violazione della disciplina in materia di market abuse”, scrive l’Espresso. In sede civile, l’atto di citazione riguarderà la concorrenza sleale e il boicottaggio. Le azioni legali sono state affidate a Carlo Federico Grosso e a Guido Rossi. Il 13 giugno scorso Berlusconi aveva invitato gli industriali a boicottare e interrompere gli investimenti pubblicitari al gruppo e accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo.

Nel frattempo oggi Silvio Berlusconi fa sapere: Non sono un santo.

Letizia Moratti, i guai di un Sindaco

Letizia Moratti: nuovi guai giudiziari per la Sindachessa di Milano. Il giudice per le indagini preliminari medeghino, Paolo Ielo, ha, infatti, disposto nuove indagini a carico della Moratti sindaco. Con lei, altre quattro personle, tra cui l’ex direttore generale del Comune, Giampiero Borghini, e la sua vice, Rita Amabile. Il provvedimento si inserisce in una più ampia inchiesta su presunte irregolarità nell’affidamento di consulenze da parte del Comune di Milano.

Il gip ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura, e va avanti. Non si tratterebbe solo di illeciti amministrativi come paventato dalla Procura nella sua richiesta di archiviazione.

Il sindaco dovrà rispondere di abuso d’ufficio; gli altri, a vario titolo di abuso d’ufficio, concussione e truffa aggravata.

Letizia… E’ dal 2007 che tribola

Eluana, Sacconi va avanti per la sua strada

Per lui è un atto dovuto, e lo rifarebbe. Maurizio Sacconi, Ministro del Welfare, a dicembre scorso, attraverso un atto di indirizzo, ha, di fatto, bloccato il ricovero di Eluana Englaro nella clinica Città di Udine. Naturalmente, dal suo punto di vista, è l’inchiesta su di lui a costituire una vera e propria intimidazione – come se indagare su qualcuno dovesse necessariamente assumere questa connotazione, soprattutto se trattasi di Ministro.

Il ministro ha emanato un provvedimento che impedisce di sospendere ai disabili alimentazione e idratazione artificiali. In seguito alla denuncia correlata presentata dai Radicali, il Ministro è indagato per violenza privata nei confronti della clinica che era in procinto di accogliere Eluana.

Lui si difende così:

È stato un atto doveroso, di indirizzo al servizio sanitario nazionale affinché avesse comportamenti omogenei sul dovere di alimentazione e idratazione delle persone disabili, in ossequio alla legislazione italiana e alle carte Onu

Ma non è tutto così lineare.