La UE chiede una manovra aggiuntiva all’Italia

Aggiustamento dei conti, o manovra aggiuntiva, la Commissione Europea ha appena inviato una lettera al governo italiano con una richiesta di ben 3,4 miliardi di euro in più, da aggiungere ai conti pubblici per non sforare i parametri di Maastricht.

Si parla di un’aggiustamento sulle spese dei vari ministeri, già spremuti dall’austerity, ma il governo ha ancora tempo fino all’inizio del prossimo mese per approntare i correttivi, calcolando anche che Gentiloni dovrebbe incontrare nei prossimi giorni la Merkel, e non sarebbe soddisfatto della richiesta della Commissione, di aggiustamento di uno 0,2% del PIL.

Anzi, è probabile che il governo voglia ridiscutere alcune cose con la Germania e non dare seguito alla lettera da Bruxelles, ritenendo di aver già adempiuto a tutte le direttive. Comunque, al ministero del Tesoro, stanno già studiando i possibili tagli, nel caso l’Italia dovesse seguire le nuove richieste dell’Europa.

In primo piano la riduzione dei fondi strutturali destinati alle infrastrutture, che oggi vengono valutati attorno ai 2,9 miliardi di euro. Qualche centinaio di milioni, potrebbero essere risparmiati con tagli ai ministeri, e altri fondi potrebbero essere reperiti rinunciando a qualche sconto fiscale. Tutte decisioni però che peserebbero pesantemente sul rilancio dell’economia, per il nostro paese, già ultimo nella ripresa economica europea.

Boeri: voucher? Cambiamoli, non aboliamoli

Secondo il presidente dell’INPS Tito Boeri, i voucher hanno avuto un impatto positivo sull’economia, pur con le distorsioni che si sono verificate. Vanno quindi “aggiustati”, ma non aboliti. Il problema è che i voucher dovevano far emergere situazioni di lavoro nero, e invece si è scoperto che ne è stato fatto un abuso sistematico in molte occasioni. Per questo Boeri chiede un adeguamento normativo al Ministero del Lavoro, in modo da evitare gli abusi e continuare a distribuire i voucher n quei settori dove l’assenza dei contratti lavorativi è più forte.

Vanno quindi apportati i correttivi necessari affinché i voucher vengano utilizzati nella maniera corretta. Ad esempio propone di utilizzare dei limiti mensili, invece che annuali, in modo da poter controllare meglio l’utilizzo da parte di un singolo datore di lavoro, ma Boeri chiede anche un coinvolgimento più diretto dell’INPS, che è l’erogatrice dei buoni, come ad esempio l’invio degli sms di attivazione all’ente, per un riscontro in tempo reale, invece di coinvolgere il ministero, che in merito alla vicenda, dovrebbe attivare dei controlli più serrati sul territorio, attraverso gli ispettori.

Il controllo mensile consentirebbe di individuare, subito, quei casi in cui il voucher sta sostituendo il regolare contratto a tempo indeterminato, con la relativa perdita dei contributi pensionistici.

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