Attentato Somalia: kamikaze proveniva dalla Danimarca

somaliaIl kamikaze e la Danimarca. Uno strano binomio. E, invece, l’attentatore suicida che si è fatto esplodere il 3 dicembre in un hotel di Mogadiscio, in cui venivano celebrate le consegne di lauree universitarie, provocando 23 morti e tantissimi feriti, proveniva proprio dal paese scandinavo. Lo ha riferito alla Bbc il ministro dell’Informazione somalo Dahir Gelle (e confermato dai servizi segreti danesi), il quale ha detto che i genitori del terrorista, residenti in Danimarca, hanno riconosciuto il corpo del figlio da alcune foto. Il ragazzo aveva 25 anni, era nato in Somalia, ma era cresciuto in Danimarca. Cinque anni fa era tornato nel suo paese di origine e aveva aderito agli Shabaab, il gruppo integralista islamico legato ad al-Qaida.

Ilaria Alpi, 15 anni dopo

Il 20 marzo del 1994 Ilaria Alpi e Miran Hrovatin venivano assassinati a Mogadiscio. Ilaria Alpi era nata a Roma, nel 1961. Lavorava al TG3, Miran era un operatore di un service della Rai. La storia è nota – ne abbiamo parlato già un anno fa. 15 anni senza verità, scrivono oggi.

Nel video la storia di questa strana vicenda. Una storia che non ha ancora individuato i reali mandanti. Sappiamo chi c’era. Sappiamo chi, più o meno, ha fatto parte del commando. Ma non conosciamo il resto. Neppure la Commissione istituita dalla Camera, presieduta da Carlo Taormina, ha spiegato agli italiani e alla famiglia degli assassinati perché sono morti.

ONU: Prospettive di un nuovo fallimento

Che agisca da sola o che agisca in coppia con qualcuno (vedasi in questo caso specifico la Ua, ovvero l’Unione Africana), le Nazioni Unite non sono mai riuscite nell’intento di ottenere ciò che effettivamente si erano prefisse: i grandi ideali di pace e di rinascita di un paese, spesso associati all’intervento dei caschi blu, sono ormai solo un pretesto, un sogno, una realtà onirica alla quale ormai, solo alcuni creduloni riescono ancora a confidare. Ennesimo risultato in tal senso è, e probabilmente sarà, la Somalia.