Battisti, lettera dal carcere

Battisti chiede il perdono dell’Italia cristiana. Una mossa, la sua, che farà parlare. Cesare Battisti ha scritto e consegnato ieri otto pagine in portoghese al senatore Eduardo Suplicy. Un appello alla gente del Brasile. Perché proprio io? Por que eu?

Continua a dirsi innocente, Battisti. Di non essere colpevole dei quattro omicidi per i quali è stato condannato all’ergastolo in Italia. E scrive, buttandola in “la mia scheggia, la tua trave” (e Berlusconi era pure iscritto alla P2). La storia,e i suoi punti di vista:

I miei avversari, al contrario di me, sembra che abbiano qualcosa da difendere. Chissà se le proprie miserie o ricchezze, o piuttosto, come nel caso di alcuni attuali ministri del governo italiano, il proprio passato di attivisti di estrema destra (fascista!) responsabile diretta o indirettamente dei massacri con le bombe. Non so che cosa motivi esattamente i miei avversari ad entrare in questa lotta, ma sono certo che non abbia nulla a che fare con la giustizia

Italia, Italia che uccidi il sogno dei tuoi figli e tagli le ali a coloro che ti difendono, non è mai tardi per un gesto di nobiltà sull’esempio del Vaticano che ha riconosciuto i suoi errori durante l’Inquisizione….

Licio Gelli. Dolcetto o scherzetto?

Dolcetto o scherzetto? Si aggiravano temibilissimi, un bimbo con borsa per il bottino, due ragazzine con una più semplice busta e la signora che si occupava della loro missione. Suonavano alle porte, e all’apertura esplodevano nel (tradizionale?)

Dolcetto o scherzetto?

Io, che queste cose non le ho mai viste, ho guardato la Signora e ho chiesto Oddio signò, che si fa in questi casi? E lei: Dia loro una caramella, una caramella… Signora, in una casa di ex studenti fuori sede, ex da tanto, fuori sede ancora, le caramelle nun sono previste… Per fortuna ho trovato dei biscotti.

Dolcetto o scherzetto?

Disse Licio Gelli ai suoi.