Kenya: E’aperta la caccia al Kikuyu

Da alcuni giorni ormai in Kenya è aperta la caccia al Kikuyu. Non si tratta di una specie animale particolarmente preziosa o in via d’estinzione ma di un’etnia tribale del paese. Un’etnia che da ormai un mese è presa di mira da tutte le altre per i sospetti di broglio elettorale, per le presidenziali che hanno visto vincere il leader uscente Mwai Kibaki.

Scontri sempre più sanguinosi e violenti, di qualsiasi genere e specie dalle lapidazioni ai roghi, si stanno svolgendo in questi giorni nella regione di Nakuru, capoluogo della provincia della Rift Valley. Una situazione che, fino a questo momento in cui scriviamo, ha portato circa 70 cadaveri causati dagli scontri, ma con una stima sempre pronta a salire.

Le morti ormai avvengono in entrambe le fazioni. Da una parte c’è tutto un paese contro i Kikuyu, colpevoli di aver vinto “rubando” durante le ultime elezioni e presi di mira da assalti e violenze senza esclusione di colpi dalle tribù avversarie. Dall’altra c’è il calvario della tribù Luo, guidata dal leader dell’ODM Raila Odinga, presa di mira dalla polizia, che non mostra problemi a utilizzare il machete per sedare e disperdere le manifestazioni che nascono per le strade.

Kenya: Si va verso la guerra civile

La notizia da darsi è triste e personalmente mai mi sarei aspettato di dirla. Certo la situazione nel Kenya non era di certo tra le piu rosee o tra le più felici. Gli scontri c’erano e ci sono tuttora ma mai avrei pensato che sarebbero degenerati in maniera così definitiva. Perchè nonostante tutto sembrava che sia i due leader in “conflitto” sia i mediatori internazionali non volessero lasciare arrivare il paese in una situazione del genere.

Eppure così è e sembra sarà nei prossimi giorni. E notizia di poche ore fa che a Kisimu, città natale di Raila Odinga, leader dell’ Orange Democratic Movement, due manifestanti sono stati uccisi durante la loro protesta colpiti dalle forze dell’ordine. Il tutto è stato fatto in maniera “legale”, in quanto è stato ordinato agli agenti e all’esercito, se necessario, di sparare sui manifestanti.

Prospettare uno scenario da guerra civile diviene così un ovvietà. Un inasprimento delle violenze dovuto anche al fatto che, in concomitanza con la manifestazione di Kisimu, il Commonwealth ha giudicato irregolari le elezioni in Kenya.

Se questo è il prezzo della vittoria

La situazione sembra incredibile. Noi di politicalive, che abbiamo avuto il pregio di seguire fin dall’inizio la situazione in Kenya quando ancora si parlava di campagna elettorale e quando i telegiornali snobbavano la notizia, siamo sorpresi e sbalorditi per come la situazione si sia evoluta negli ultimi giorni.

Prima una vittoria annunciata dell’ODM, guidato da Raila Odinga, poi, a sorpresa, una vittoria che conferma quanto di buono ha fatto il presidente Mwai Kibaki negli ultimi 5 anni. Nel mezzo un paese che tra i dubbi del broglio e le lotte etniche scatenatesi dalla campagna elettorale sta vivendo la piaga del dopo-elezioni sulla propria pelle.

Kibaki – Odinga: è sfida voto a voto

Sarà una sfida all’ultimo voto quella riguardante l’elezione presidenziale in Kenya che si sta tenendo in queste ore. I due “nemici-amici” Mwai Kibaki e Raila Odinga, nella precedente legislatura nella stessa alleanza, stanno aspettando i risultati ufficiali; mentre le varie voci di corridoio, che danno vincente a volte il primo a volte l’altro, si rincorrono aumentando l’interesse per queste elezioni.

Nemmeno 48 ore fa i due principali favoriti alle elezioni si sono ritrovati a Nairobi, nel centro della città, con due giganteschi comizi per cercare di persuadere anche i dubbiosi dell’ultimo minuto.